STORIE | Il Cimitero degli inglesi di Roma, il giardino dove riposano Gramsci, Camilleri e Proietti

Pubblicato: Sabato, 28 Novembre 2020 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - L'esigenza di un cimitero per seppellire le salme di coloro che non professavano la religione cattolica nasceva anticamente perché la Chiesa proibiva di dare sepoltura nei suolo consacrati a protestanti, ebrei, ortodossi, ma anche suicidi e attori

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Il cimitero acattolico di Roma, chiamato anche “Cimitero degli inglesi” si trova nel quartiere Testaccio, rione popolare ma elegante della capitale non distante dalla Pramide Cestia.

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L'esigenza di un cimitero per seppellire le salme di coloro che non professavano la religione cattolica nasceva anticamente perché la Chiesa proibiva di dare sepoltura nei suolo consacrati a protestanti, ebrei, ortodossi, ma anche suicidi e attori. Il fanatismo religioso era forte contro i defunti considerati “eretici” o peccatori, e i riti funebri venivano celebrati nella notte per evitare atti violenti o di offesa.

Quello che oggi conosciamo come cimitero acattolico era in passato una distesa verde, dove veniva portato il bestiame a pascolare, si conservava il vino in apposite cavità e dove i romani andavano a svagarsi sui prati.

Non furono i vertici ecclesiastici a scegliere questo luogo come campo santo, ma i non cattolici stessi, la cui proposta venne avallata dal Sant'Uffizio nel 1671. Da quel momento coloro che non credevano nel dio cristiano non dovettero più trovare sepoltura tra i peccatori, come le prostitute e i carbonari nel “cimitero dei disperati” sul Muro Torto. La prima sepoltura conosciuta risale al 1716 e e fu la salma di uno scozzese, Mr. Arthur, sostenitore del re esule britannico Giacomo III  ma la memoria sepolcrare di queste persone iniziò solo dal Settecento.

All'inizio vennero ospitati i corpi dei soli protestanti poi anche di appartenenti ad altre fedi.

Nel 1919 il campo santo venne dichiarato zona di intresse monumentale nazionale.

In questo giardino delle anime risposano personalità di spicco della letteratura, dell'arte, ma anche della scienza e della filosofia, come i poeti inglesi J. Keats, e P.B. Shelley, Antonio Gramsci, lo scultore statunitense W. Story, il filosofo marxista A. Labriola, lo scrittore C.E. Gadda, il fisico B. Pontecorvo, G. Corso, il poeta D. Bellezza, L. d’Eramo, M. Mafai e la poetessa e musicologa A. Rosselli. In questo luogo sono stati sepolti di recente anche Gigi Proietti e Andrea Camilleri. Quasi a guardia delle anime, si trova una colonia felina. Uno dei gatti, Romeo, è perfino sepellito tra gli illustri nomi.

Il cimitero acattolico è monumento assai più conosciuto all’estero, e infatti visitatissimo dagli stranieri, che dagli stessi romani. Le lapidi sono senza foto in stile anglosassone, gli alti cipressi, le tombe con i loro epitaffi scritti in tutte le lingue del mondo lo rendono un posto affascinante e incredibilmente vivo.

 

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