La lettera: “Noi commercianti, annientati da Covid, Dpcm e dalle spese online: sta finendo un mondo. Dovremo tutti reinventarci”

Pubblicato: Domenica, 15 Novembre 2020 - redazione attualità

 

Roma, l'allarme dell'Aeper: "Nella Capitale il 50% di bar e ristoranti  rischia di chiudere entro 2020"La riflessione: “Dopo questa enorme crisi in tanti chiuderanno”

ilmamilio.it

“Salve,

volevo porre una riflessione per parlare della mia categoria, i commercianti, di cui si parla tanto. Fatemelo dire fuori dai denti: quella dei negozi nelle vie è purtroppo un’epoca secolare destinata a morire per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi.

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Anche con tutta la buna volontà, non credo che ci rialzeremo tutti. Il Covid e il Dpcm hanno definitivamente dato la botta finale. Molti di noi, finita la burrasca, non saranno in grado di riaprire, di ricominciare daccapo. Sta finendo per molti un mondo. Le città inevitabilmente, come accade già in tanti centri storici dei castelli romani o della provincia di Roma, saranno più tristi e deserti. Parliamoci chiaro: la crisi c’era già prima. I colossi online, inoltre, hanno mano mano macerato clienti, li hanno attratti col mito della velocità. I più giovani ormai comprano solo così e presto anche settori che oggi si sentono intoccabili da questa realtà patiranno pene terribili.

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Confidiamo al momento in questi ristori del governo, ma non basteranno a rientrare di tutti i potenziali guadagni, dei piccoli o grandi debiti che ognuno di noi ha e che faticosamente cerca di riparare con il lavoro. Già, il lavoro…. Quanto ce ne sarà nel 2021? Non solo per noi, ma anche per questi dipendenti che oggi ancora godono di una qualche garanzia per il blocco dei licenziamenti. Finito quello, non oso immaginare cosa accadrà…

Se non si prepareranno politiche mirate no solo a livello nazionale ma anche nei piccoli enti locali, il commercio delle strade, quello che anima vie e quartieri, è destinato ad esaurirsi per lasciare spazio ad uno shopping online che ormai compie un’operazione che a me non piace: isolare le persone.

C’è una piccola speranza, ovvero che la voglia di rivalsa della nostra categoria faccia il miracolo ed anzi convinca anche i più giovani a scommettere sulla vendita al dettaglio, magari rinnovando il settore, e a rimettersi in gioco. Forse sono un sognatore, lo so. Ma voglio ancora sperarci.

Grazie per lo spazio.

Lorenzo M."

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