STORIE - I fantasmi di Villa Manzoni a Roma, presenze o superstizione?

Pubblicato: Sabato, 24 Ottobre 2020 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - La villa odierna è stata costruita dagli eredi di Alessandro Manzoni 

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È certamente capitato a tutti di entrare in un palazzo, una sala, un ambiente, e avvertire una sensazione di disagio, non facilmente comprensibile né definibile.

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Pare che la Villa Manzoni, all'ottavo km della Cassia, sia uno di questi luoghi. Situata all'altezza della tomba di Nerone, ospita ancora i ruderi della residenza dell'imperatore Lucio Vero (161-169 d.C.). La dimora del figlio adottivo di Marco Aurelio era stata edificata sulle tombe di una necropoli etrusco-romana. Un luogo dove riposano antiche anime, ma forse non tutte sono davvero passate alla pace eterna. La villa ha interessato esperti di esoterismo, studiosi dell'occulto, ricercatori di fantasmi e altre figure al limite con il paranormale.

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Secondo alcuni di loro questa villa non è soltanto infestata da spettri, ma è una delle Nove Porte dell'Inferno, una sorta di portale con la dimensione del Male (nove sono i cerchi dell'inferno dantesco). Secondo altri nella dimora stessa potrebbe risiedere il Maligno.

Superstizione o diversa densità della materia? Dicerie o manifestazioni soprannaturali?

La villa odierna è stata costruita dagli eredi di Alessandro Manzoni (della casa di Lucio Vero restavano un rudere di muro, una cisterna e una vasca). I lavori per  le fondamenta sono iniziati nel 1924, quando Gaetano Manzoni era stato nel frattempo nominato Ambasciatore a Mosca (il primo presso il Governo Sovietico). I lavori di Villa Manzoni sono stati ultimati nel 1925 secondo il progetto dell'architetto e urbanista Armando Brasini.

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In queste stanze, secondo i pochi che vi sono entrati, e i pochissimi che hanno anche avuto voglia di raccontare cosa avrebbero visto, si sarebbero verificati poltergeist (dal tedesco, spirito rumoroso), fenomeni non spiegabili con le regole della fisica conosciuta. Finestre che sbattono anche se sono chiuse, voci umane quando dentro non vi è nessuno, pietre che volano senza che qualcuno le abbia lanciate, comparsa di scritte sui muri.

Che siano leggende o realtà, la villa è abbandonata alla vegetazione che ne ha preso possesso perché nessuno intende occuparsi di un luogo con un tale carisma. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il complesso venne adibito a ristorante, ma per poco. Un frate scelse una trave della villa per impiccarsi e avvennero altri episodi efferati e drammatici che accrebbero la sua fama di casa maledetta. Dal 2007 è sede dell'ambasciata del Kazakhstan.

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