Monte Compatri | I genitori della scuola media di Laghetto scrivono alla Dirigente Scolastica della 'Borsellino'

Pubblicato: Martedì, 13 Ottobre 2020 - redazione attualità
Monte Compatri, problemi della scuola media di Laghetto: arriva 'Striscia  la Notizia"MONTE COMPATRI (attualità) - Le riflessioni del gruppo di genitori
 
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Nota Facebook del comitato genitori scuola di Laghetto.
 
Riscontro alla lettera “aperta” dell’8/10/2020 della Dirigente Scolastica dell’istituto comprensivo Paolo Borsellino:
 
Egregia Dirigente Scolastica, richiamando i contenuti della Sua lettera definita “aperta”, nella quale viene tracciato un primo bilancio sull'anno scolastico, in rappresentanza di un gruppo di genitori della scuola media di Laghetto ci sentiamo in dovere di risponderle per chiarire alcuni punti, sempre nell'ottica dello spirito di collaborazione, più volte richiamato nella nota.

 
In prima battuta ci teniamo a precisare che nessuno mai si è permesso di mettere in discussione l’impegno dimostrato dall'Istituto Scolastico nel passato e nel presente momento di difficoltà, ma sentendoci chiamati in causa come quei pochi genitori “ingombranti nella loro presenza deleteria”, crediamo sia opportuno di seguito chiarire alcuni aspetti.
 
Potrebbe sembrare scontato, ma è opportuno precisare un concetto universale: qualsiasi genitore dal primo momento in cui prende in braccio suo figlio o figlia matura un grande obiettivo di vita, il bene e la felicità di quella creatura indifesa. Il percorso che accompagna ognuno nella persecuzione del suddetto obiettivo è caratterizzato da un forte senso di responsabilità, perché ogni genitore è cosciente che per diversi anni sarà responsabile di garantire il bene e la sicurezza dei figli.
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Nel momento in cui i figli iniziano ad inserirsi in contesti sociali come la scuola, lo sport ecc., il genitore sa che non potrà essere sempre presente per controllare e garantire la sicurezza dei ragazzi, in qualche modo “sceglie” di affidarli all'allenatore così come alla maestra e più in generale alle istituzioni, in un contesto basato sulla “fiducia”, che si fonda sulla professionalità che accompagna la figura dell’educatore.
In questo frangente, sempre nello spirito di responsabilità, è chiamato a “vigilare” in modo pro attivo che la fiducia riposta nell'istituzione venga confermata ogni giorno e nel caso in cui intraveda potenziali rischi ha il compito/diritto di essere ascoltato e preso in considerazione da chi preposto, per valutare in uno spirito di “collaborazione”, la necessità di potenziali azioni correttive.
 
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Per esprimere il suddetto concetto sono state utilizzate una serie di parole che crediamo sia utile mettere in evidenza, per chiarire ancora meglio le peculiarità che accompagnato la questione dello spostamento della scuola media di laghetto:
“Sceglie”: il genitore sceglie e ha il diritto di scegliere per il bene dei suoi figli, perché ne è responsabile, non viene messo davanti a scelte fatte da terzi senza la possibilità di trovare altre soluzioni, dissentire o manifestare la sua lesa libertà di scelta.
 
“Fiducia”: il genitore si fida dell’istituzione a cui affida il benessere dei figli, ma la fiducia non è a prescindere, la fiducia per rimanere viva ha la necessità di essere verificata e confermata.
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“Vigilare”: il genitore ha il dovere verso i figli di vigilare sull'operato delle istituzioni e se intravede rischi non può rimanere in silenzio nella speranza che non accada nulla. Anche un Sindaco, una Preside o un Presidente della Repubblica sono persone e come tali possono sbagliare. Vigilare sull'operato di chi è preposto a prendere decisioni è un grande dovere che dovrebbe caratterizzare la vita di tutti noi.
 
“Collaborazione”: il genitore ha il diritto/dovere di collaborare con l’istituzione per il conseguimento di uno scopo comune, diritto perché ha scelto quell'istituzione in uno spirito di fiducia, dovere perché nel farlo fa il bene dei propri figli.
 
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Detto ciò, a scanso di equivoci, proprio nell'ottica di puntualizzare e non ricadere nel generico, crediamo sia necessario confermare la nostra fiducia e la massima collaborazione verso gli insegnati, i collaboratori scolastici, il personale dei mezzi di trasporto, la polizia locale, i Carabinieri e tutte quelle persone che si stanno adoperando insieme a noi a garantire il benessere e la sicurezza dei nostri figli, malgrado le circostanze non facili. A tutte queste persone, vittime come noi delle scelte altrui, porgiamo un grande ringraziamento e confermiamo, come stiamo facendo nei fatti, la nostra collaborazione. Si perché stiamo collaborando con loro nei fatti, portando i ragazzi in orario, aiutando ad evitare assembramenti, a non creare ingorghi parcheggiando le vetture su vie limitrofe, a far funzionare i termometri, sgridando i ragazzi se durante il trasporto assumono comportamenti inadeguati, comprando nuovi strumenti musicali ecc. ecc.
 
In mancanza di alternative visto il tempo trascorso, come genitori stiamo portando i ragazzi a prendere il bus per farli andare a scuola, non solo per garantire la loro istruzione, ma soprattutto perché la mattina sono felici di vedersi, sono contenti di ritrovare una quasi normalità. E chiunque si ritrovi in quel parcheggio può testimoniare lo spirito di gioia che li accompagna nel prendere il bus e intraprendere la giornata scolastica, a discapito di chi ci accusa di ledere la serenità dei ragazzi. Chiaramente per verificare, non solo la serenità dei ragazzi, ma anche che quanto deciso per loro si svolga nel migliore dei modi, bisognerebbe essere presenti almeno una volta alle 7.30 al parcheggio.
 
Quindi sia chiaro, siamo motivati a mandare i ragazzi a scuola e stiamo collaborando, ma questo non significa chiudere un occhio sulle scelte fatte, non vigilare sulla loro sicurezza, non perseguire l’obiettivo primario del benessere dei ragazzi (che da qualcuno è stato classificato con il termine “i propri interessi”).
 
Ritornando ai contenuti della nota, ci chiediamo quali siano stati i comportamenti irresponsabili e deleteri che ci vengono attribuiti, visto che il nostro disappunto per la scelta imposta non condivisa e non condivisibile, è stato rappresentato esclusivamente con manifestazioni pacifiche e autorizzate o tramite informazione dei media con l’obiettivo di essere ascoltati e rassicurati visto il clima di scarsa informazione che caratterizza la vicenda dalla sua genesi.
 
Ci chiediamo, altresì, se ci si riferisce proprio a queste forme di manifestazione, legittime in uno Stato Civile, quando nella lettera definita “aperta” si evidenzia che tali comportamenti verranno perseguiti con gli strumenti di legge.
 
Cordialmente,
“Alcuni” genitori della scuola media di Laghetto
(…pochi, pochissimi?, sicuramente ingombranti…)