Pd di Ciampino: “Biblioteca, dove sta la verità?”

Pubblicato: Sabato, 03 Ottobre 2020 - Redazione politica

CIAMPINO (politica) - Il Partito Democratico torna sulla vicenda inerente la re-intitolazione della biblioteca annunciata dal delegato del sindaco Daniela Ballico

ilmamilio.it - nota stampa

Dal Partito Democratico di Ciampino riceviamo e pubblichiamo.

"Da parte mia c'è la volontà di cambiare i due nomi, non è nella volontà della maggioranza e del sindaco, ma sicuramente io, personalmente, porterò questa questione sul tavolo in quanto delegato".

 

Quindi le proposte comunicate alla città possono esser frutto di scelte personali non condivise con la maggioranza di governo e con il sindaco?

Quindi le tanto acclamate "voci di corridoio" di cui parlava la sindaca, erano dichiarazioni di un suo delegato?

Ennesima prova di un sindaco che fa della menzogna e dell'equivoco il suo pane quotidiano.

È mai possibile che la storia, la cultura ed il sentimento di questa città possa esser svilito dalle scelte personali di un singolo consigliere delegato?

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A questo punto ci poniamo due domande:

1) il consigliere delegato è andato oltre il mandato conferitogli, preannunciando sue intenzioni, non condivise da sindaco, giunta e maggioranza?

2) Oppure ancora una volta stiamo assistendo all'ennesima farsa degli equivoci di un'amministrazione incapace di risolvere i problemi della città, perdendo tempo su re-intitolazioni e attacchi alle istituzioni superiori?

Quindi se è vero che il consigliere delegato ai servizi bibliotecari  e capogruppo della Lega ha avanzato insane proposte alla città senza condividerne le intenzioni con la sua maggioranza, non resterebbe per il Sindaco di chiedergli la remissione della delega, come fatto con altri assessori per motivi ancora sconosciuti.

Oppure saremmo di fronte all'ennesima pantomima in cui nessuno, sindaco in primis, ha il coraggio e la volontà di raccontare la verità alla città.

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Facciamo un appello a tutte le forze politiche e la società civile a far sentire la loro voce contro scelte estemporanee e lontane dal sentire comune, proprie di una classe dirigente avulsa dalla nostra città che intendono Ciampino come territorio di conquista”.

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