Pugilato, arti marziali e sport da combattimento: insieme per la prima volta per ricordare Willy

Pubblicato: Lunedì, 14 Settembre 2020 - redazione attualità

ROMA (attualità) - Una ripartenza comune sotto il segno dell’unità e della solidarietà.

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Il mondo della arti marziali e degli sport da combattimento si sono ritrovati assieme per ricordare il sacrificio e l’assurda morte del giovane eroe Willy Montero Duarte. E’ stato un incontro storico quello tenutosi nell’ambito dell’International Martial Arts Day (IMAD 2020), organizzato da Alessandro Colonnese presso il Tempio delle Arti Marziali di Roma, tra i rappresentanti delle più importanti federazioni ed organizzazioni di arti marziali (FIJLKAM, TWKSF, UIKT) e la FPI, la Federazione Pugilistica Italiana, rappresentata per l’occasione da Augusto Onori, il responsabile pugilato del gruppo sportivo delle Fiamme azzurre della Polizia penitenziaria, dall’ufficio stampa della FPI Michela Pellegrini e dal Presidente del Comitato regionale Lazio Adrio Zannoni.

 

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Una ripartenza comune sotto il segno dell’unità e della solidarietà. E’ la prima volta che i rappresentanti delle arti marziali e degli sport da combattimento e da ring si ritrovano uniti per un’iniziativa comune di cooperazione. Un incontro che ha trovato nella storia di Gabriele Casella un simbolo unificante: l’atleta che per i risultati della sua storia sportiva - campione mondiale di Kickboxing, Muay Thai e da ultimo campione italiano di boxe olimpica - incarna la profonda unione di queste diverse organizzazioni nazionali che sul piano pedagogico operano per la trasmissione dei medesimi valori.

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E proprio per essere riuscito a traguardare risultati ambiziosi in tutte le più importanti discipline da combattimento, capace di continue trasformazioni come l’acqua di Bruce Lee, Gabriele Casella è stato premiato nel corso dell’International Martial Arts Day. Premiati anche i rappresentanti della Federazione Pugilistica Italiana presenti (Michela Pellegrini, Augusto Onori, Adrio Zannoni e il maestro Simone D’Alessandri) per il lavoro costante profuso a favore dell’affermazione dei valori comuni, pur nella diversità di pratiche e tecniche, incarnati dalle arti marziali e degli sport da ring. Non è stato però solo il giorno delle premiazioni o delle polemiche per difendere i valori degli sport da combattimento contro facili luoghi comuni (Gabriele Casella aveva postato sui social, in difesa degli sport da combattimento, un video indirizzato al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra), ma soprattutto il giorno dell’unità per onorare Willy assassinato brutalmente a Colleferro per aver avuto il coraggio di andare in soccorso di un amico aggredito da un branco feroce e cieco.

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“E’ lui che ha incarnato il vero spirito delle arti marziali, un guerriero del cuore che ha salvato la vita del più debole”, ha ricordato Casella, prima del raccoglimento in un commosso silenzio di preghiera da parte dei numerosi rappresentanti delle arti marziali e degli sport da combattimento. Un gesto di solidarietà che non vuole esaurirsi in una mera testimonianza, ma che vuole essere l’inizio di un’iniziativa di solidarietà concreta a favore di quella famiglia dolorante e dignitosa che non si è fatta divorare dalle sirene dei mass media e dei social.

 

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“Una raccolta fondi che, senza intermediazioni, andrà direttamente sul conto corrente che verrà messo a disposizione della famiglia”, ci ricorda Gabriele Casella. I valori dello sport sono anche quelli della solidarietà concreta, come non manca di sottolineare il Presidente del Comitato regionale Lazio della Federazione pugilistica, Adrio Zannoni: “Come Comitato regionale Lazio siamo tutti mobilitati per sostenere la famiglia di Willy che vive nella nostra regione. Il momento più difficile sarà quando, finito il clamore dei mass media, quella famiglia riprenderà la vita di tutti giorni, nel medesimo contesto sociale che ha prodotto quei tragici comportamenti. E noi continueremo a stare accanto a Willy ed alla sua famiglia anche in questi difficili momenti del ”dopo”.

Il Dott. Augusto Onori, responsabile della Sezione Pugilato del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre del Corpo di Polizia Penitenziaria, è molto chiaro nel ribadire che “La Federazione Pugilistica Italiana, attraverso i suoi vertici ed i responsabili comunicazione e social, Michela Pellegrini e Tommaso Cavallaro, è costantemente impegnata a diffondere i valori del pugilato come antidoto per contrastare la diffusione nella società di quei modelli negativi (denaro facile, droga, bullismo etc.) da cui nasce la violenza tra i più giovani. Violenza che negli sport da combattimento viene invece "canalizzata" attraverso la sua ritualizzazione all’interno di una cerimonia collettiva condivisa e mediata da un sistema di regole che rappresenta per le giovani generazioni un’occasione di crescita e di formazione, di allenamento a regole e discipline, di attenzione e rispetto.

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Per questo noi assegniamo un posto importante alla pratica di questo Sport poiché incarna quel simbolo di speranza di metamorfosi e di successo in tutti gli ambiti, e siamo fortemente consapevoli che la legalità si raggiunge attraverso percorsi complessi, che si insegna con condotte irreprensibili e mostrando integrità a partire dai Dirigenti, Tecnici e i Maestri che sono poi il riflesso del praticante/amatore o del campione, fuori e dentro il Ring. Il Gruppo Sportivo della Polizia Penitenziaria in collaborazione con la Federazione Pugilistica Italiana, si fa presidio di legalità, e questo è in assoluto il valore di cui ci facciamo portavoce anche come appartenenti al Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre. Non a caso ci gratifica diffondere la speranza che i grandi traguardi nello sport, nella vita e nel sociale non sono preclusi nemmeno a coloro che hanno intrapreso percorsi opposti e che sono pronti a cambiare condotta, mostrandosi esempi di forza, tenacia e impegno per tutti i giovani di oggi”.

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