Genzano, Bevilacqua (Carlo Zoccolotti Sindaco): “Sulla Scuola c’è bisogno di concretezza”

Pubblicato: Giovedì, 10 Settembre 2020 - Redazione politica

GENZANO (politica) - La candidata, già consigliera comunale e vice-Presidente del Consiglio, nella consigliatura 2011-2016, è intervenuta sul problema della scuola

ilmamilio.it - nota stampa

Marta Bevilacqua, trentanove anni, insegnante di Filosofia e Storia nei Licei. Candidata al Consiglio Comunale di Genzano di Roma nella lista “Carlo Zoccolotti Sindaco”.

La candidata, già consigliera comunale e vice-Presidente del Consiglio, nella consigliatura 2011-2016, è intervenuta sul problema della scuola.

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“Tra una settimana le nostre bambine e bambini, le nostre ragazze e ragazzi torneranno a scuola. Sono stati mesi difficili per il mondo della Scuola: insegnanti, mamme e papà si sono trovati a fronteggiare un’emergenza inimmaginabile. Abbiamo proceduto, per mesi, per tentativi ed errori, inventando, letteralmente, una nuova forma di didattica.

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Tra una settimana la campanella di scuola suonerà di nuovo, dopo mesi di lezioni al pc, di e-mail inviate in ogni momento della giornata e, talvolta, anche della nottata.

Sulla Scuola, vista la centralità di questa Istituzione nelle vite delle famiglie, non possiamo permetterci di fare becera propaganda, dobbiamo essere concreti. Sappiamo bene che alcuni compiti pertengono alla Scuola, altri al Ministero dell’Istruzione, ma anche l’Ente locale può e deve fare la propria parte per garantire la Scuola dell’Inclusione, la Scuola in cui nessuno resti indietro.

Oggi l’inclusione richiede, non solo, l’attenzione a tutte le persone in situazione di bisogno educativo, ma anche una nuova sensibilità per le difficoltà create dall’emergenza sanitaria. Per quanto concerne l’inclusione delle persone in situazione di bisogno educativo, infatti, urge il rispetto di una normativa, quale è la Legge 170/2010, all’avanguardia, ma che richiede  competenza e costanza nell’attuazione. Dobbiamo, però, avere anche la consapevolezza che, di fronte alla pandemia, è rimasto indietro chi non ha la possibilità di accedere a Internet, chi manca degli strumenti informatici, chi non ha la possibilità di essere accompagnato a scuola dai genitori o dai nonni.

Da una parte, dunque, è necessario potenziare le iniziative volte all’inclusione e in questo senso non è ammissibile che gli Assistenti, persone preparate e titolate, continuino a vivere nella precarietà lavorativa, con contratti che vanno, nella migliore delle ipotesi, da Ottobre alla prima settimana di Giugno. Allo stesso tempo è necessario ripensare attività di doposcuola e centri-estivi per permettere a tutti, a prescindere dal reddito o dalla condizione sociale, l’attività sportiva e le attività extra-curriculari in generale. D’altronde Don Milani sosteneva che non c’è cosa più ingiusta che fare parti eguali tra diseguali ed è a questo faro che dobbiamo guardare se vogliamo una scuola dell’Inclusione.

Va potenziato il servizio dello scuolabus, specie se sarà necessario, come si paventa, prevedere ingressi scaglionati a scuola per via delle norme anti-covid. L’Amministrazione, inoltre, dovrà vigilare affinché ogni famiglia abbia accesso ai devices che il Governo ha assicurato alle Scuole.

Nei mesi del lockdown ci ripetevamo l’un l’altro che sarebbe andato tutto bene; noi insegnanti lo abbiamo dovuto ripetere più volte ai nostri ragazzi, spaventati, a volte depressi, pieni di solitudine. Andrà tutto bene se ogni Ente saprà fare la propria parte con senso di responsabilità e dedizione, solo così potremo tornare alla nostra, spesso vituperata, normalità.”banner Mamilio 2