Roma, Covid: Unindustria pubblica indagine sull’impatto del Coronavirus sulle aziende del Lazio

Pubblicato: Domenica, 19 Luglio 2020 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Un sondaggio che ha coinvolto oltre 250 imprese del territorio

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Unindustria, associazione su scala regionale riconducibile al sistema Confindustria, ha recentemente pubblicato i risultati di un’indagine sulle ricadute del Covid-19 per il tessuto imprenditoriale del Lazio. Le oltre 250 aziende del campione appartengono a 19 settori produttivi differenti che vanno dall’alimentare all’edilizia, passando per le attività professionali, il turismo e la logistica.

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Un’indagine che non vuole escludere nessuno e che purtroppo presenta un quadro della situazione tutt’altro che incoraggiante.

La nota dolente riguarda sicuramente l’occupazione. Il 37% delle aziende intervistate teme un ridimensionamento della forza lavoro che nella maggior parte dei casi porterà a una riduzione dell’organico pari al 10%, un dato allarmante se pensiamo all’impennata che ha già avuto la disoccupazione da inizio pandemia.

Nel migliore dei casi le aziende saranno costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali, altro tema oggetto dell’intervista. Il 38,1% necessiterà infatti di strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori, mentre il 24,7% ne ha già fatto uso nelle ultime 9 settimane.

Più fiduciose, per usare un eufemismo, sono le aspettative sul fatturato. La maggior parte delle aziende intervistate è convinta che recupererà le perdite subite entro la fine del 2021, ma nonostante ciò le previsioni per l’anno in corso non sono affatto rosee. Il 42% prospetta perdite fino al 20% del fatturato e solo il 16,6% del campione prevede un miglioramento rispetto al 2019. Il DL Liquidità in tutto ciò non è stato certamente lo strumento prediletto per fronteggiare la crisi, infatti solo il 29% delle aziende ha richiesto i finanziamenti garantiti dal decreto.

A conclusione del sondaggio è stato chiesto di esprimere una valutazione sulle misure fiscali adottate dal Governo, alcune delle quali valutate positivamente, altre sonoramente bocciate. In particolare le misure rivolte ad incentivare gli investimenti e a sostenere la spesa corrente non hanno riscosso successo, mentre la cancellazione di un saldo e di un acconto IRAP è stata la misura più apprezzata, giudicata efficace da ben due terzi del campione.