Frascati: il Mef chiede alla Giunta Di Tommaso i 500mila euro degli stipendi di Antonio Di Paolo?

Pubblicato: Sabato, 14 Ottobre 2017 - Marco Caroni

FRASCATI (attualità) - Una lunga istruttoria avviata da una mozione dell'opposizione nel 2009. Il Comune potrebbe fare opposizione ma per l'ex sindaco, Iacono, Zangrilli, Ciuccoli, Romoli, Tavani e Morelli potrebbero essere grattacapi

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Il ministero Economia e Finanze in questi giorni avrebbe richiesto ai componenti della Giunta di Stefano Di Tommaso, varata nel 2009, il risarcimento degli stipendi da direttore generale di Antonio Di Paolo che già aveva ricoperto il medesimo ruolo con Franco Posa sindaco.

Una Giunta che, all'inizio dell'estate del 2009, aveva appunto deliberato l'individuazione del direttore generale nella persona di Di Paolo: una prima Giunta Di Tommaso, poi più volte cambiata, composta da Piero Iacono vicesindaco, Paolo Ciuccoli, Ercole Zangrilli, Damiano Morelli, Danda Tavani e Marco Romoli.

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Risultati immagini per giunta di tommaso mamilioUna richiesta che sarebbe giunta a coronamento dell'istruttoria avviata dal MEF a seguito di una originaria mozione consiliare presentata dagli ex consiglieri di minoranza Sandro D'Orazio (oggi in orbita Pd), Vincenzo Conte e Giuseppe Privitera (anche lui alle elezioni in appoggio al candidato Pd Lello Pagnozzi ma probabilmente già riposizionato).

Di fatto, nel corso della gestione commissariale dei mesi scorsi, era arrivata a Palazzo Marconi da parte del ministero un pacchetto di richieste di chiarimento in merito alle retribuzioni ed agli incarichi dei dirigenti e, per l'appunto, sull'assunzione del direttore generale.

Ad essere contestata già nella mozione consiliare era stata la mancanza di titolo da parte del dg Di Paolo, non laureato.

Una lettera che dunque sarebbe arrivata nei giorni scorsi e che ora pretrenderebbe la restituzione, da parte dei componenti della Giunta, degli emolumenti da direttore generale (posizione apicale equiparata a quella del segretario generale) di Antonio Di Paolo: a occhio e croce si tratterebbe di qualcosa vicino ai 500mila euro.

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Una notizia che poniamo al condizionale solo per amor di scrupolo: di fatto ora i citati ex assessori tuscolani ed il sindaco Stefano Di Tommaso (una Giunta a guida Pd, con al proprio interno Idv, Frascati a sinistra e liste civiche), si troverebbero nella scomoda posizione.

A questo punto, dovesse trovare definitiva conferma la notizia, il Comune di Frascati potrebbe opporsi alla decisione del ministero Economia e Finanze e mandare la faccenda, già proveniente da un iter molto lungo, ulteriormente per le lunghe.

E se gli ex amministratori dovessero trovarsi nella condizione di pagare? Ci sarebbe, a quanto pare, un'assicurazione in tal senso ma anche in questo caso doveroso il condizionale.

Da rilevare infine che oggi Stefano Di Tommaso, decisamente uscito dalla scena cittadina, è nella coalizione del sindaco Roberto Mastrosanti (che negli anni successivi al 2009 fu nominato assessore al posto di Paolo Ciuccoli) proprio così come l'altro ex sindaco Franco Posa.

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