STORIE - Pomezia dalla fondazione ad oggi: la “lotta” con l'habitat paludoso

Pubblicato: Domenica, 07 Giugno 2020 - Giulia Bertotto

pomezia fondazione ilmamilioPOMEZIA (storie) - Fondata dal regime fascista è oggi la ventesima città d'Italia per popolazione

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Pomezia appartiene a quelle realtà urbane che definiamo “Città di fondazione”, ossia quei nuclei urbani che non sono sorti come insediamenti spontanei, ma sono nati dalla volontà politica, architettonica di un soggetto di governo.

Pomezia ha infatti una data di fondazione precisa il 25 aprile 1938 anche se la prima pietra della sua edificazione fu posta il il 29 ottobre 1939. In questo caso tale volontà umana si trovava a fronteggiare l'habitat paludoso della zona.

Nel periodo tra le due guerre, il regime fascista si impegnò nelle spese di prosciugamento delle paludi sovvenzionando i latifondisti e la borghesia agricola dell'area. Il comune venne formalmente costituito il 3 giugno 1938, con Regio Decreto Legge n. 935. La Città, confina con i comuni di Roma, Albano Laziale, Ariccia, Aprilia ed Anzio. Gran parte del territorio venne sottratto al Governatorato di Roma (Sindaco di Roma durante il periodo fascista, dal 1925 al 1945), acquisendo Pratica di Mare ed Ardea che divennero i primi due centri abitati dell'area.

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Il Comune, storicamente definito «la porta di accesso della Capitale al territorio “redento”», ma il nome potrebbe anche riferirsi alla "città dei pomi" (frutti) riferimento a Pomona, dea romana dei frutti o forse al nome di un antica città di popoli volsci o latini “Suessa Pometia”. Il poeta romano Virgilio la cita tra le colonie di Alba Longa, mentre per lo storico Tito Livio era volsca.

Come detto, la nascita di Pomezia fece seguito alla riqualificazione della palude Pontina decisa dal governo Mussolini, con la legge di bonifica integrale del 1928. Venero reclutati lavoratori, quasi tutti indigenti del Nord Italia, soprattutto dal Veneto, ma essi non avevano esperienza. In genere i lavori venivano effettuati solo tra novembre e aprile per evitare il pericolo di malaria. La malaria, trasmessa da protozoi i cui vettori sono le zanzare femmina di genere anopheles, ancora oggi potenzialmente mortale.gierreauto200513

Secondo Mussolini però i lavori procedevano troppo lentamente, così il duce li affidò all'ente assistenziale ONC (Opera Nazionale Combattenti). Bandì il concorso nazionale rivolto ad ingegneri ed architetti italiani per la «Progettazione del Piano Regolatore del Centro Comunale di Pomezia». Il bando di concorso invitava i candidati a rispettare criteri di costruzione relativi non solo al progetto ma anche ai materiali utilizzati. Poche linee essenziali, geometrie asciutte, coerenza con le caratteristiche estetiche dei centi confinanti, utilizzo di materiali costruttivi italiani (nell'osservanza dei principi di autosufficienza del regime) e locali come selce, tufo, pomice, pozzolana, proibito usare ferro e cemento a vista. I lavori con l'ONC non si interompevano durante i periodi a rischio malaria così vi furono vere e proprie morie di operai delle quali ancora non conosciamo il numero di vittime. Anche un ignoto numero di oppositori e liberali perse la vita o venne deportato nel tentativo di denunciare ciò che stava accadendo.

Va ricordato che anche se la palude può essere un ambiente non adatto alla vita umana, ha una biofisica preziosa per la varietà di specie animali e vegetali che la costituisce.

La lotta umana con l'acqua stagnante, gli acquitrini e l'elevata umidità che l'ecosistema paludoso comporta ha determinato le scelte architettoniche, storiche ed estetiche di questa zona dalla sua fondazione fino a tempi recenti. Attualmente Pomezia - che coprende anche il popoloso abitato litoraneo di Torvaianica - è una città densamente popolosa (ventesima in Italia per popolazione) con il vicino aeroporto di Pratica di Mare, costellata da tante aziende mediche dove tutt'ora si sta lavorando alla formulazione e distribuzione delvaccino contro il Sars-coV-2, in sinergia con l'università di Oxford.

Ancora oggi lo stato di bonifica che permette il mantenimento della città e dei terreni fertili necessita di energia elettrica, tramite importanti impianti idrovori, canali di scolo e di sollevamento delle acque.colline 200529