Tassazioni nel trading online: come funziona?

Pubblicato: Martedì, 19 Maggio 2020 - redazione attualità

trading online ilmamilioROMA (attualità) - Un'attività che può portare ad incrementare il capitale investito

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Il trading online è un’attività finanziaria che, una volta avviata nel verso giusto, può condurre i traders ad incrementare il capitale inizialmente investito.

In termini brevi, può rivelarsi una scelta redditizia. Come ogni attività che fa reddito, anche se l’argomento è poco considerato, implica il pagamento di specifiche tasse allo Stato con cadenza annuale.

Non bisogna preoccuparsi se non si è esperti del settore, si tratta comunque di un’operazione semplice, soprattutto se ci si affida ad un broker valido che supporta i propri utenti.

Questo articolo porrà l’accento su come pagare le tasse del trading, in modo da fornire informazioni più dettagliate al riguardo.

Trading e tasse: cosa sapere

Il trading online, com’è chiaro che sia, nel momento in cui comporta delle entrate, implica anche delle tassazioni da versare allo Stato.

Rispetto ad altre attività, le tasse appaiono meno costose. In più, i traders non sono obbligati a dover pagare tassazioni o commissioni fisse con scadenze prestabilite.

Non bisogna nemmeno preoccuparsi di aprire una partita IVA o di versare contributi all’Inps: il trading online non richiede nulla di tutto ciò.

Dunque, in linea generale, i traders sono più agevolati in termini economici, poiché lo Stato non esercita una pressione fiscale molto più leggera rispetto ad altre attività simili.

Come calcolare le tasse da pagare

Bisogna chiarire subito un concetto fondamentale: le tasse le pagheranno solo traders che registrano delle entrate. Utilizzando termini più tecnici, lo Stato richiede tassazioni solo a coloro che ottengono delle plusvalenze dalla propria attività finanziaria online.

Nel caso in cui si fosse ancora poco esperti e si registreranno solo perdite, a fine anno non si dovrà versare nulla allo Stato.

Bisogna prestare attenzione alle perdite, cioè alle minusvalenze: potrebbero essere più vantaggiose di ciò che si pensa. Infatti, quando si dichiarano minusvalenze per l’anno precedente, queste potranno essere sottratte da eventuali plusvalenze registrate l’anno successivo, così da riuscire a far quadrare i conti.

Come si pagano le tasse nel trading?

Una volta compreso che solo coloro che ottengono delle entrate concrete dalle negoziazioni effettuate online devono versare delle tasse allo Stato, si può iniziare a capire come procedere al pagamento.

In generale, ci sono due modalità da poter seguire per pagare le tasse relative alla propria attività: procedere in maniera autonoma o affidarsi al proprio broker.

In qualsiasi caso, è necessario operare con piattaforme certificate e regolamentate da appositi organi di controllo, in modo da esser certi della serietà e dell’affidabilità del broker.

Quando i traders decidono di lasciare che sia il proprio broker a preoccuparsi della propria situazione fiscale, egli svolgerà il ruolo di “sostituto d’imposta”. In questo caso, il trader sarà sollevato da qualsiasi responsabilità.

In caso contrario, cioè gli investitori decidono di pagare autonomamente le tasse, ci si ritrova nel tradizionale regime dichiarativo.

E’ molto importante che i traders sappiano che, in Italia, nessun broker può assumere il ruolo di sostituto d’imposta. Coloro che necessitano di un aiuto, però, selezionando una piattaforma valida, ogni anno potranno ottenere un report contenente tutte le operazioni effettuate e, di conseguenza, i risultati ottenuti. Tutto ciò faciliterà la stesura della dichiarazione dei redditi annuale, necessaria per svolgere un’attività di trading trasparente e in regola con lo Stato.

In base alla dichiarazione dei redditi presentata, verrà calcolata una aliquota del 26% e si procederà al calcolo della somma da versare.

Coloro che riscontreranno difficoltà, potranno semplicemente recarsi da un commercialista di fiducia ed ottenere i chiarimenti necessari.

In conclusione

La riuscita della propria attività di trading è legata non solo al proprio impegno personale, ma anche alla piattaforma scelta per negoziare online.

Per vivere un’esperienza positiva e poter sfruttare a pieno i vantaggi legati ai diversi mercati finanziari, è necessario selezionare esclusivamente broker dotati di licenze rilasciate da organi di controllo internazionali, il cui scopo è rendere i mercati trasparenti per la tutela degli interessi dei traders.

Così facendo, anche coloro che partono da zero potranno avere chances concrete di ottenere dei risultati. In più, un broker valido si rivela un concreto supporto per i propri utenti, fornendogli il materiale necessario per procedere ad una corretta dichiarazione dei redditi e continuare a svolgere la propria attività in totale chiarezza.