Raparelli (Caritas): “Assistenza pacchi, avevamo accordo con sette comuni. Ognuno ha gestito per conto proprio: dispiacere”

Pubblicato: Giovedì, 14 Maggio 2020 - redazione attualità

Caritas Diocesana di Frascati - Emporio della Solidarietà - Il ...FRASCATI (attualità) - “Caritas ha tutto quello che serve, non comprendo perché si siano fatte altre scelte”

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Luigi Raparelli, Direttore della Caritas Diocesana di Frascati, è intervenuto martedì 12 alla trasmissione condotta da Fabio Polli “Stiamo insieme”, diretta streaming quotidiana in onda sul canale facebook de ‘Il Tuscolo’.

Oltre al racconto di questi giorni febbrili e di preoccupazione, Raparelli ha esternato il suo dispiacere per quanto avvenuto nella gestione dei pacchi alimentari all’interno dei comuni della zona. Un argomento, questo, che ha dato adito anche a qualche polemica nei vari territori da parte di consiglieri e forze politiche che non hanno ben compreso come sia stata gestita la vicenda, dove siano stati indirizzati i pacchi, a quale famiglie, su quali criteri.

“Le cose stanno andando bene – ha detto Raparelli – perché abbiamo fornito la nostra assistenza a tante famiglie bisognose. Tuttavia sottolineo che a inizio pandemia io avevo una call con sette comuni del territorio per una collaborazione attiva con la Caritas per non avere discriminazioni sul servizio ai poveri, per non avere famiglie di serie A e serie B. Perché chi viene all’Emporio può avere tutto quello che serve. Questo, mi dispiace dirlo, non è accaduto. Ogni comune ha fatto per conto proprio e ci sono rimasto male”. Raparelli ha anche citato il caso di Rocca di Papa, dove è stato aperto un emporio autonomo, ma dove - secondo la sua analisi - le persone potevano accedere a qualche prodotto rispetto alla capienza e alla scelta che poteva fornire la stessa Caritas.

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Il direttore ha ribadito aderire alla collaborazione non aveva problemi dovuti ai blocchi o alle restrizioni, visto che per motivi di necessità lo spostamento poteva accadere. “Io avevo messo a disposizione anche dei volontari per portare la spesa domicilio”, dice. “Abbiamo viveri, ho l’emporio pieno e possiamo far fronte a tutte le famiglie”. Sottolineata anche, in questo quadro di mancata collaborazione, l’assenza di un incrocio di dati. “Il problema è ancora grande – continua - tante famiglie hanno ancora bisogno di aiuti”.

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Per quale ragione, dunque, i comuni non hanno aderito alla grande fornitura Caritas e hanno preferito gestire autonomamente? L’implementazione di un servizio come quello fornito da questo ente è assolutamente necessario e non si comprende, dunque, limitando così le forniture disponibili che potevano essere invece maggiori, per quale motivo gli enti locali abbiano voluto aderire ad una forma autonoma di sostegno.

L’augurio è che nei prossimi giorni questa condotta, piuttosto anomala in verità, sia ristabilita e veda in Caritas un partner organizzato per venire incontro alle necessità delle persone in difficoltà.