Coronavirus: test sierologici, ecco cosa sono e cosa indicano. "Servono a tappeto, subito"

Pubblicato: Martedì, 12 Maggio 2020 - redazione attualità

prelievo1 ilmamilioSANTA MARIA DELLE MOLE (salute) - Il responsabile tecnico Rondini di Biodiagnostica medica: "IgM e IgG: gli anticorpi che ci informano sul covid-19"

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Un piccolo prelievo di sangue e la risposta che arriva nel giro di pochissime ore.

E' questo, macroscopicamente, il test sierologico del quale si parla moltissimo in queste settimane e che migliaia di laboratori in tutta Italia sono stati autorizzati a svolgere.

Un test di primo livello che, semplicemente, indica se la malattia da covid-19 è in corso (analizzando la positività o meno degli anticorpi IgM) o se la si è avuta, con l'analisi della presenza degli anticorpi IgG. Dove, chiaramente le Ig sono le immunoglobuline di tipo M e tipo G.

"Si tratta - spiega il responsabile tecnico Fabrizio Rondini, direttore del laboratorio analisi cliniche Biodiagnostica medica srl di Santa Maria delle Mole - di un test veloce che può dire molto, moltissimo. Un test che dovrebbe essere eseguito su tutti, a tappeto, per compiere una reale indagine epidemiologica sulla popolazione ed individuare i positivi asintomatici, quella categoria di "malati" che rappresenta il rischio maggiore per il procedere dell'epidemia".

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COSA INDICA IL TEST SIEROLOGICO? - Indica la presenza o meno della malattia, ma non nella fase acuta quanto in quella cronica. La presenza di anticorpi si rileva entro pochi giorni dall'insorgere della malattia: dunque i primi anticorpi prodotti sono le IgM, quando la malattia è ancora in corso. Quindi le IgM si "negativizzano" e si positivizzano invece gli anticorpi IgG, che danno immunità.

QUALE LA DIFFERENZA COL TAMPONE? - "Il tampone - spiega ancora il dottor Rondini -, come detto, evidenzia la fase acuta. I tamponi possono essere effettuati solo dalle strutture pubbliche: a Roma sono di competenza dello "Spallanzani"".

rondini fabrizio ilmamilioCOS'E' IL PERIODO "FINESTRA"? - "E' esattamente quel periodo che trascorre la l'insorgere della malattia, in fase acuta (che può essere come sappiamo anche asintomatica) e la positivizzazione degli anticorpi IgM. Dopo di che c'è una fase in cui sia tampone che le IgM sono positivi, che può durare poche settimane, e quindi una volta negativizzato il tampone, per qualche giorno restano positivi le IgM. Quindi gli IgM si negativizzano e si positivizzano invece le IgG", spiega il dottore. "E' chiaro che nel corso di quel periodo, si può essere positivi alla malattia, e duque al tampone, ma negativi al test sierologico".

CHI E' POSITIVO AL TEST SIEROLOGICO, E' POSITIVO ANCHE AL TAMPONE? - "Con una certezza di oltre il 90%, anche per il discorso del periodo "finestra", di cui si parlava poco fa".

QUANTO DURA L'IMMUNITA'? - "Questo è il grande dilemma - ammette Rondini - perché siamo di fronte ad una malattia nuova, comparsa da pochi mesi. La sensazione è che gli IgG durino circa 2-3, forse 4 mesi: ma le variabili sono molte". Insomma, per il momento nessuna immunità permanente, così sembra di capire.

COSA SI PUO' FARE PER INDAGARE MEGLIO L'EVENTUALE MALATTIA? - "In quei casi - conclude il dottor Rondini - è possibile effettuare un esame di secondo livello, attraverso il metodo ELISA. In questo modo è possibile avere maggiori indicazioni sulla risposta immunitaria che il nostro organismo sta dando".

In queste settimane la Biodiagnostica medica di Santa Maria delle Mole sta eseguendo qualche decina di test seriologici al giorno. In particolare il laboratorio di analisi marinese ha servito diversi corpi delle forze dell'ordine. "Per quanto riguarda gli IgG posso dire che finora abbiamo rilevato una positività di circa il 2-3% degli esami qui da noi effettuati: ripeto che si tratta di anticorpi che hanno una durata limitata nel tempo, e quindi se qualcuno ha sviluppato la malattia in maniera sintomatica o paucisintomatica a gennaio, per far un esempio, è molto probabile che oggi le IgG siano negativizzati".

Quale l'incidenza degli IgM? "Sono sincero - ammette il dottor Rondini - , finora non ci è capitato alcun caso. Questo anche perché prima di prendere appuntamento chiedo ai pazienti se abbiano febbre o meno: chi ha febbre o altri sintomi riconducibili al covid-19 è inutile che venga in quella fase, anche perché probabimente gli IgM non sono ancora positivizzati".

Una malattia, il famigerato covid-19, che in Italia ha provocato già quasi 31mila vittime e della quale sono ancora molti i punti oscuri.