Grottaferrata, Giunta Andreotti: le critiche di PD, Lega, Fdi e M5S (e ‘alleati’)
Pubblicato: Giovedì, 07 Novembre 2019 - redazione politica
GROTTAFERRATA (politica) – In due anni e mezzo anche molti aderenti alle sue liste civiche se ne sono andati. Ma lui continua a dire che tutto va bene…
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Da centrodestra e centrosinistra, da centrosinistra a centrodestra. Invertendo l'ordine dei fattori, il risultato non cambia. Dopo due anni e mezzo la Giunta guidata dal sindaco Andreotti ha contro, alla luce delle ultime dichiarazioni in consiglio e dei comunicati, la Lega, il PD, Fratelli d’Italia e il PD. Manca solo Italia Viva, movimento in fase di costituzione, che però, con la nota dei giorni scorsi in cui ci si augura il ‘superamento' storico della fase delle liste civiche ha già fatto capire la direzione.
Il 90% delle forze politiche (alla luce dei sondaggi e dei risultati delle ultime europee) sta criticando dunque la gestione di un’amministrazione che nell’ultimo comunicato del M5S, solo per citare un esempio, è stata definita senza giri di parole il ‘nulla cosmico’. Tuttavia il sindaco prosegue nella sua rivendicazione del lavoro svolto con frasi ad effetto come “proseguire spediti nella realizzazione autentica e libera, non utilitaristica e consociativa, del programma dell’amministrazione”. Se non siamo vicini alle esternazioni del Conte Mascetti in Amici Miei, poco ci manca.
Certo, si può ragionare legittimamente sul fatto che nei comuni contano anche le liste civiche che ad ogni elezione determinano consensi. Vero, verissimo. Ma anche delle liste civiche, cosa è rimasto? Massimo Garavini e Veronica Pavani, consiglieri di maggioranza (dunque in teoria ancora suoi alleati), anche nell’ultimo consiglio comunale hanno mosso critiche durissime. In molti oggi non si ricandiderebbero con l’attuale compagine di governo: l’area attorno a Mirko Di Bernardo ad esempio, o quella dell’ex assessore Francesca Rocci e Mauro Tomboletti, oppure i critici di Prima Grottaferrata Bracci e Valeriani, coloro che privatamente affermano di essersi pentiti di essersi messi in lista con il primo cittadino, o ancora l’ala dei ‘Moderati’. ‘Anonimi conosciutissimi’, come affermerebbero i sostenitori del primo cittadino, che però non lo sostengono più. A fatti e a parole.
I problemi interni alla maggioranza, composta da quattro liste civiche differenti per provenienza, identità, rapporti interni e autoreferenzialità varie, sono cominciati già dai messi immediatamente successivi al voto e oggi sono tutti (anzi, quasi) giunti a punto di maturazione. I sostenitori della maggioranza, dal canto loro, agitano lo 'spettro del commissariamento’ come se fosse l’arrivo di chissà quale tifone distruttivo o deriva autoritaria.
Vale la pena ricordare che in caso di commissariamento a Grottaferrata si andrebbe a votare nel mese di maggio-giugno 2020. Ovvero: sei mesi di attesa, non sei anni. Certo, un commissariamento sarebbe l’ennesimo fallimento e si trasformerebbe in un periodo di transizione. Ma per il resto, da parte di chi lo enfatizza come fosse un’ecatombe prossima ventura, è solo la tattica goffa per far rimanere tutto com’è e dove si è. In una perenne precarietà di idee e di equilibri che forse è anche peggio (perché alla fine non risolve una criticità reale (traffico, manutenzione, luoghi dell'abbandono, urbanistica, cementificazione).
Forse la paura maggiore, per qualcuno uscito dal ‘creativo’ mondo civico, è che il prossimo consiglio comunale possa fare anche a meno della sua presenza. Non avere più allori passeggeri di cui bearsi e vantarsi - per i più egocentrici - risulterebbe un dramma.
Commenti
Comunque non quanto certi commenti persi qua e la
I cinici17 hanno goduto della riforma monti.....
Se sono pOLITICI, EX e POLITICANTI di dx&sx, non andranno mai in pensione
Alle prossime elezioni faranno campagna elettorale con le badanti