'The Shoah Party', scoperta dai Carabinieri 'chat dell'orrore' tra minorenni

Pubblicato: Giovedì, 17 Ottobre 2019 - redazione cronaca

Risultati immagini per chat cellulareScambiavano video a luci rosse, immagini pedopornografiche, scritte inneggianti a Adolf Hitler, Benito Mussolini, all'Isis e postavano frasi choc contro migranti ed ebrei

ilmamilio.it

Grazie alla denuncia di una madre, che nel gennaio scorso si è recata dai carabinieri di Siena per denunciare di aver rinvenuto nello smartphone del figlio 13enne video pedopornografici, è scattata un'indagine che ora vede indagati 25 ragazzi, 16 minorenni, tra i 13 e i 17 anni, e 9 maggiorenni tra 18 e 19 anni in tutta Italia.

consorzio ro.ma

All'alba di ieri sono scattate le perquisizioni in Toscana, Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Calabria nelle abitazione degli indagati, residenti in 13 province.

La Procura per i minori di Firenze ha indagato tutti per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, istigazione all'apologia di reato avente per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali. Il più 'anziano' del gruppo ha compiuto da poco 19 anni, il più giovane ne ha 15. A far parte della chat dell'orrore vi erano anche 6 ragazzi, poco più che bambini, tutti di età inferiore ai 14 anni, quasi tutti 13enni, e, per questo ritenuti dalla legge non imputabili.

Autorizzati dai pubblici ministeri, i militari si sono introdotti all'interno del gruppo social, riuscendo a convincere gli amministratori della loro affidabilità con un giochetto da hacker. Dopo oltre cinque mesi di indagini si è poi risaliti agli amministratori del gruppo, quelli che lo hanno creato e alimentato, minorenni e maggiorenni. A questo punto i magistrati hanno ritenuto necessario interrompere da subito "l'attività delittuosa" dei ragazzini. I carabinieri avevano ricostruito tutto, ma maggiori elementi potevano emergere solo dalle perquisizioni.

Sono stati così emessi 25 decreti di perquisizione a carico degli indagati, che ha permesso di bloccare la diffusione progressiva dei partecipanti al gruppo. Un insieme di minorenni che normalmente non si conoscevano tra di loro ma che condividevano l'inconfessabile segreto di provar gusto nell'osservare quelle immagini di orribili violenze: una neonata di nemmeno un anno seviziata da un adulto, oppure una bambina dall'apparente età di 11 anni mentre fa sesso con due ragazzini, forse di poco più grandi di lei.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati decine di telefonini e computer, che verranno affidati ad un consulente tecnico d'ufficio che ne farà delle copie forensi, riproduzioni attendibili dei contenuti spesso indescrivibili delle chat, necessarie per la promozione delle accuse in occasione del processo.

Ora si cerca di capire se ci sono stati altri utenti del gruppo finora sfuggiti all'individuazione. Insieme all'approfondimento dei profili penali, la Procura per i minori del Tribunale di Firenze aprirà un'inchiesta per valutare la idoneità dei contesti familiari, nell'ambito di un'indagine socio-familiare, come previsto dalla legge, visto che i ragazzi sono indagati per reati come la pedornografia e l'istigazione al razzismo. Saranno sentiti pertanto anche i genitori come testimoni. Alla fine degli accertamenti, sarà valutata anche la capacità dei genitori nell'esercizio della potestà genitoriale nei confronti dei figli indagati e in quel caso potrebbe essere avviato un percorso con gli assistenti sociali.

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Nella chat, disattivata dopo l'inchiesta dei carabinieri di Siena, sono stati trovati centinaia di video, definiti "orribili" da alcuni degli investigatori che li hanno visionati "con ribrezzo". Numerosi, ad esempio, i filmati che mostravano gli sgozzamenti dei terroristi dell'Isis. Tante anche le immagini di abusi sessuali su bambini e bambine.