Monte Compatri - Eppure s'erano tanto amati. Quando De Carolis scelse il successore (per lui) sbagliato

Pubblicato: Sabato, 12 Ottobre 2019 - Marco Caroni

MONTE COMPATRI (politica) - Cronovicenda di una Amministrazione, quella di Fabio D'Acuti, ormai già al capolinea

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Quando si dice che le ciambelle non riescono col buco. Eventualità, questa, piuttosto probabile anche alla luce di altri luminosi esempi come, tanto per non andare lontano accaduto a Frascati (da Posa a Di Tommaso), a Castel Gandolfo (da Colacchi a Monachesi) e via dicendo.

Chi è abituato a governare da tempo, vorrebbe un successore che ne continui a portare avanti la linea. Impossibile alla prova dei fatti perché tra ambizioni e tante responsabilità, alla fine dei giochi chi mette la fascia da sindaco alla fine vuole fare il... sindaco.

Marco De Carolis nel 2017 impiegò mesi (ma forse in cuor suo aveva le idee chiare da sempre) per decidere chi tra Fabio D'Acuti e Mauro Ansovini avrebbe dovuto essere il suo successore. Pd permettendo che però, per conto suo, aiutò non poco "Nuovi Orizzonti" a restare alla guida di Monte Compatri.

LEGGI Elezioni Monte Compatri, De Carolis: "D'Acuti o Ansovini? E perché non un outsider?"

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Fu un ballottaggio interno in piena regola: D'Acuti ed Ansovini erano gli uomini di punta dell'Amministrazione De Carolis2 e il buon Marco (oggi dato vicino a Renzi di rientro in quell'area dopo lunghi anni in zona centrodestra) sapeva che sarebbe stata una scelta importantissima.

Una scelta in verità che De Carolis sapeva di dover fare e che partì da molto lontano (LEGGI Montecompatri: tra Ansovini e la sacra unzione di De Carolis ci sono il Prg e D'Acuti. E Quaranta...).

Nel marzo 2017, insomma, De Carolis sceglie l'assetto per la sua successione: D'Acuti candidato sindaco, Ansovini suo vice. Una scelta che fu premiata alle urne (ma il Pd ci mise tanto del suo...) e che insomma sembrava vincente.

Ed invece a praticamente metà esatta di un mandato che tutto sommato non sta brillando per conduzione amministrativa (l'ha detto lui stesso, in una lunga nota dove ha elencato una infinità di cose che non vanno come se non fosse lui il sindaco... LEGGI Monte Compatri, D'Acuti: "Lavori pubblici fermi, ecco perché ho revocato delega vicesindaco e assessore ad Ansovini"), il castelletto di D'Acuti sta crollando. E ha perso i suoi garanti principali, gli "amici" di una vita amministrativa.sfaccendati 191009

Quali siano le ragioni che, sin dai primi mesi, hanno allontanato De Carolis da D'Acuti è difficile saperlo: ma certo è che quando nel settembre 2018 Fabio D'Acuti scelse di sposare la Lega (LEGGI Monte Compatri: il sindaco Fabio D'Acuti sposa la Lega di Salvini) lo strappo dall'ex delfino fu di quelli importanti. Ed i frutti si vedono tutti per intero in queste settimane.

E così mentre D'Acuti proprio meno di un mese fa si vantava in un'assemblea del Carroccio di "essere il primo sindaco leghista del Lazio" (VEDI Video, minuto 52'40"--->>>), con dichiarazione eventualmente da verificare (ma poco oggettivamente cambia), lo strappo era bello che compiuto.

E così, dopo essersi tanto amati, quelli della squadra del De Carolis 2 sono ormai nemici giurati e si sparano fango a mani basse. Facile dire oggi che De Carolis in quella primavera del 2017 scelse l'uomo sbagliato per la sua successione. Ed oggi siamo alle fazioni.

Certo è che oggi il sindaco D'Acuti è praticamente al capolinea di un'esperienza che lui stesso nel defenestrare Ansovini in questo modo ha definitivo "immobile". Ma D'Acuti in questi due anni e mezzo dove non si faceva niente (lo dice lui), dove stava?

Davvero niente, niente male.

consorzio ro.ma