Marino, lo scrittore Onofrio parla della sua ultima fatica “Energie” e del prossimo libro in cantiere

Pubblicato: Mercoledì, 06 Settembre 2017 - Luca Priori

MARINO (cultura) - L'intervista allo scrittore di Energie - Frammenti e Racconti": un'opera costituita da cinquanta pezzi di prosa.

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Marco Onofrio, noto scrittore romano di nascita e marinese di adozione, ha pubblicato la sua ultima fatica letteraria dal titolo “Energie – Frammenti e Racconti”, pubblicata dalla casa editrice Edilet.

Dante Maffia rispetto ad “Energie” afferma che «non è poesia, non è narrativa, non è saggistica, non è elzeviro, non è annotazione storiografica, non è commento». Di cosa si tratta?

“Si tratta, più semplicemente, di un libro di sogni che – in forma visionaria, cioè distillando attraverso uno strano mix di grottesco e surreale, dal retrogusto dolceamaro – trovano tanti modi diversi di coagulare sulla pagina, “accontentandosi” di abitare dentro a dei racconti e dei “frammenti”: in totale cinquanta pezzi di prosa”.  

 

Si sente di definire “sperimentale” la scrittura di “Energie”?

“Lo è nella misura in cui non si accontenta della lingua convenzionale, ma cerca un varco di conoscenza autentica attraverso le parole, e soprattutto attraverso la “musica” che si produce dal loro accostamento. Non è un libro di narrativa pura: ci sono, senza dubbio, racconti di stampo tradizionale, ma lo specifico dell’opera si misura nei “frammenti” dove, più che raccontare, mi interessa braccare l’oltranza, cioè trafiggere un dettaglio della cosiddetta “realtà” per guadagnare uno sguardo più acuto, libero e vasto, e magari raccogliere qualche scintilla di rivelazione. Le “visioni” scaturiscono dalle idee, dalle intuizioni, dalle percezioni, ma anche dal suono delle parole e delle frasi, ovvero dall’ascolto profondissimo delle “energie” che abitano gli oggetti del mondo e i loro simboli umani”.

 

Possiamo definire “Energie” una prosa in versi?

“Sì, il concetto è implicito nella risposta precedente. È un libro di narrativa che si sviluppa attraverso una prosa musicale e ritmica, mossa da un motore poetico, dove è possibile individuare una metrica occulta che regola gli incontri delle parole e la scansione “sinfonica” delle frasi. Narrativa e poesia trovano così, in questa sintesi atipica, il loro punto di incontro e di equilibrio”.  

 

Fra i racconti presenti in “Energie”, ce n'è uno che ama particolarmente?

Tutti allo stesso modo, ma se devo sceglierne uno direi “Il calamaro”, che è uno struggente ricordo della mia infanzia.

 

In “Energie” usa spesso parole desuete ed arcaiche. C'è un motivo particolare?

“Non spesso; direi piuttosto che parole “desuete ed arcaiche” non sono escluse “a priori” dal lessico utilizzato. Quando entrano in scena non è per vezzo o esibizionismo, ma per motivazioni espressive. Questo aspetto “gaddiano” è stato rilevato dai critici anche in altri miei libri di narrativa, come “La scuola degli idioti” e “Senza cuore”. Leggere “Energie” dà l’impressione di attraversare tutta la lingua italiana, tanto vasta è la portata dei contenuti e dei suoni messi in gioco dalla scrittura”. 

 

Si sente uno scrittore “arrivato” dallo stile definito o ancora in continuo divenire?

Assolutamente non “arrivato”, nonostante i quasi trenta libri pubblicati e i riconoscimenti ottenuti. Lo sarò solo quando potrò ritenere conclusa la mia ricerca umana e spirituale attraverso lo studio e la pratica della letteratura, cioè mai. Ho uno stile definito  (stando ai lettori che dicono riconoscibile all’impronta la mia pagina) ma ho bisogno di mettermi continuamente in discussione, sperimentandone sempre nuove possibilità e soprattutto adattandolo di volta in volta al registro della scrittura che devo affrontare e dell’opera che voglio comporre.

 

 “Energie” è uscito ormai da qualche mese. Cos’altro bolle in pentola? C’è un nuovo libro in preparazione?

“Sto ultimando un saggio sulla poesia femminile italiana contemporanea, finalizzato alla lettura critica di trenta libri scritti da altrettante autrici di valore ma escluse dai circuiti “ufficiali” della rappresentanza letteraria. Si intitola “Il graffio della piuma. Poetesse italiane fuori dal coro (2006-2016)” e uscirà entro il prossimo novembre”.