Pomezia, in 800 rischiano il licenziamento al Re.Cup. Domani incontro con il sindacato Sgb

Pubblicato: Lunedì, 01 Luglio 2019 - redazione attualità
 
  • POMEZIA (attualità) - La preoccupazione dei sindacati e dei dipendenti
     
    ilmamilio.it
     
    Re.Cup Lazio: rischio licenziamenti in molte sedi di Roma e provincia. La situazione allarma non poco sindacati e lavoratori. "Altro giro, altro appalto - dicono dal sindacato Sindacato Generale di Base (SGB) - la dignità degli operatori non è al "massimo ribasso".
     
    consorzio ro.ma
    "Il Re.Cup (numero unico di prenotazione) chi non ha mai avuto bisogno di prenotare una visita medica al Servizio Sanitario Nazionale?  - continua Barbara Battista, di Sgb - quelle voci dietro il telefono sono le loro. In 20 anni, con la privatizzazione, sono passati da una cooperativa ad un’altra, con sempre meno diritti e salari sempre più bassi, mentre su di loro si sono mossi milioni di euro ad ogni appalto. Il “nuovo” Bando della Regione Lazio ha portato diverse novità . Dopo un anno di voci e udienze nei Tribunali, eccoci giunti ad un altro giro, entro il 21 luglio sarà una nuova azienda a gestire al prezzo più basso, per il Re.Cup regionale. Per 800 lavoratori dalla Coop aCapo, si apre il licenziamento collettivo, in attesa di ricollocazione, i lavoratori non hanno alcune certezza al momento di passare tutti".
    danilo boxe
    Il sindacato Sgb, domattina, incontrerà i vertici della cooperativa alla sede di Pomezia: "Molti di noi sono disabili - spiega una nota dei dipendenti - sono  lavoratrici e lavoratori presenti in ogni parte della Regione Lazio. Ad oggi si prospetta la chiusura della sede di Frosinone. Ma neppure a Roma o a Pomezia dove lavoriamo a casa possiamo stare tranquilli. Siamo quasi tutti a tempo indeterminato dopo decenni di precariato, molti sono a Tele Lavoro condizione contrattuale debole di cui sarà più facile la sospensione. Per ridurre le spese è plausibile un’altra riduzione del monte orario, a chi rimane, con la riduzione di spese su dei salari già al minimo della sopravvivenza. Ma si taglia di più se si assume personale con i “nuovi” contratti precari o a Job Act. La produttività sarà la “spada di Damocle” su ogni operatore poiché questo bando lo impone, il lavoro sarà a ritmi insostenibili e di difficile protezione psico-fisica per i call-centeristi; un servizio che avrà un’utenza di “clienti” liquidati per far sì che la catena di montaggio sia oleata e pronta per una sanità da privatizzare completamente. Non staremo a guardare lo sfascio".  
     
    "SGB - prosegue il sindacato  - entra in questa vicenda perché non ne possiamo più chi rivendica di aver visto volare gli asini e chi giura di aver sentito di polli in batteria con le cuffie! La vecchia cooperativa e la nuova società in questo passaggio non potranno eludere i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori che vengono da una cooperativa sociale. Daremo filo da torcere anche alla Regione Lazio perché la dignità dei lavoratori non è al massimo ribasso come le gare di appalto della Regione Lazio".