L'aquilone rosa Onlus: "Lo stupro è un omicidio dell'anima"

Pubblicato: Lunedì, 04 Settembre 2017 - redazione attualità

ROCCA DI PAPA (attualità) - Una nota dall'associazione dopo le violenze di Rimini

ilmamilio.it

Dall'Aquilone rosa riceviamo e pubblichiamo.

"Gentile direttore,

In merito alle polemiche emerse in questi giorni sui social in riferimento alla terribile aggressione accaduta a Rimini ad una donna polacca e ad una transessuale peruviana, ci siamo convinte ad emettere questo comunicato per chiarire la nostra posizione in tal senso, poiché ci sentiamo colpite direttamente dai numerosi attacchi verso le femministe e le donne che impegnate in politica sul territorio.

La nostra Associazione di volontariato L'Aquilone Rosa Onlus è da anni impegnata sul territorio dei Castelli Romani a sostegno delle donne e dei minori vittime di maltrattamenti e abusi, il nostro lavoro ci porta nostro malgrado ad ascoltare quasi quotidianamente storie di violenze di ogni genere.

Comprendiamo certamente che episodi di tale brutalità ed efferatezza abbiano sicuramente una eco mediatica di tutt'altra rilevanza rispetto alle violenze subite e denunciate ogni giorno dalle donne e di cui si dovrebbe parlare e ragionare ogni minuto della nostra vita, ma ci dissociamo fermamente da quello che è l'uso politico e strumentale della grave vicenda dato dalla provenienza geografica dei colpevoli fortunatamente già assicurati alla giustizia.

La nostra formazione e il nostro pensiero ci porta a dichiarare che uno stupro è un omicidio dell'anima in tutti i casi e indipendentemente da chi lo compia ma anche da chi ne è vittima, per noi lo sono in egual modo la turista polacca e la transessuale peruviana, la signora di ottanta anni aggredita pochi giorni fa, e tutte quelle donne che non arrivano alla cronaca perché magari subiscono abusi in famiglia e non denunciano (dalle statistiche sono la maggioranza), cosi come pensiamo che la ragazza vittima di stupro a Pizzoli (Aq) che non potrà più avere figli a causa dell'aggressione subita, non soffra di meno perché stuprata da un giovane italiano militare e di buona famiglia.

Ribadiamo perciò la nostra convinzione che ne l'età, né l'etnia, né le origini sociali possano essere attenuanti sul reato della violenza sessuale, e respingiamo ogni tipo di strumentalizzazione politica e non, atta solo a spostare la l'attenzione su altri argomenti. Sarebbe opportuno invece che ogni episodio di violenza verso le donne o i minori avesse la stessa attenzione dei media e dei cittadini".