Rocca di Papa: per il consigliere Santoro si avvia la procedura di decadenza dopo che ha citato il Comune per 7 milioni di euro

Pubblicato: Venerdì, 08 Marzo 2019 - Grazia Siciliani

ROCCA DI PAPA (politica) - La questione fatta emergere dal consigliere Lorenzo Romei nel Consiglio comunale del 26 febbraio

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Nel Consiglio comunale del 12 marzo sapremo come finirà la questione dell'incompatibilità di Mario Santoro dal ruolo di consigliere comunale dopo l’intervento di Lorenzo Romei che aveva portato alla luce un contenzioso da 7 milioni di euro aperto da Santoro nel 2018 contro il Comune di Rocca di Papa.

E in quella sede dovrebbe essere presentata anche la richiesta di surroga a favore del primo dei non eletti della lista “Insieme per Rocca di Papa”.

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Il Sindaco Emanuele Crestini alla fine (dopo essersi arrampicato allo specchio nascondendosi dietro il parere dei “suoi” autorevoli avvocati?) ha dovuto accettare l’evidenza dei fatti, sanciti dal Testo Unico Enti Locali che all’articolo 63 c.1 n. 4 stabilisce l’incompatibilità in cui sembra essere incappato Santoro.

Resta da chiarire qualcosa che non è proprio marginale: perché tale incompatibilità è affiorata dopo oltre un anno? Possibile che Santoro non si sia posto alcun problema visto che aveva citato per danni proprio il suo Sindaco per un sinistro avvenuto nel 2013? La cifra in ballo, peraltro, è di quelle che fanno tremare le vene ai polsi: 14 miliardi delle vecchie lire, un terzo di un intero Bilancio comunale. Speriamo che il Comune stia giocando bene le sue carte in questa causa perché il fatto che Santoro abbia deciso di citare il Comune soltanto cinque anni dopo l’accadimento dell’evento, cioè nel 2018, potrebbe apparire piuttosto anomalo al di là di come la si pensi.

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Santoro, ovviamente, ha tutto il diritto di chiedere il risarcimento se ritiene che l’incidente sia stato provocato dalla negligenza del Comune, ma allo stesso modo deve tutelare i suoi legittimi interessi da cittadino qualunque e non ricoprendo contemporaneamente la carica di consigliere comunale: posizione questa ampiamente espressa anche in Consiglio da Lorenzo Romei.

Come è stato possibile che sia rimasto al suo posto e che nessuno, né Sindaco, né i Segretari Comunali né l’Ufficio Affari Generali del Comune abbiano portato in evidenza la questione? Al momento questi sono dei veri e propri misteri che nessuno ha ancora svelato; eppure la vicenda richiederebbe la massima trasparenza e il massimo rigore istituzionale.

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E se l’intraprendente consigliere di opposizione Lorenzo Romei (uno dei pochi rimasti a fare opposizione a Crestini) non avesse, non con qualche forzatura, chiesto di intervenire nel Consiglio Comunale del 26 febbraio portando alla luce questo caso di incompatibilità, per quanto tempo ancora Mario Santoro sarebbe rimasto al suo posto di consigliere?

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