Rocca di Papa: il consigliere Mario Santoro vuole 7 milioni dal Comune, Romei ne chiede le dimissioni. "Decaduta" la Carnevali

Pubblicato: Mercoledì, 27 Febbraio 2019 - Grazia Siciliani

ROCCA DI PAPA (politica) - Spunta una causa intentata dall'esponente di maggioranza per un incidente. E la maggioranza vota la "cacciata" della consigliera di minoranza per troppe assenze

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Nel Consiglio comunale di ieri, 26 febbraio, a Rocca di Papa è andata in scena una rappresentazione tra la tragedia e la comica. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe solo da ridere.

Il punto più alto della seduta si è raggiunto quando il consigliere di opposizione Lorenzo Romei è intervenuto sostenendo che tra i consiglieri comunali presenti ce ne fosse uno che da circa un anno è in una evidente posizione di incompatibilità.

Questo consigliere è Mario Santoro, eletto nel 2016 in una lista civica a sostegno dell’attuale sindaco Crestini. L’incompatibilità rilevata da Romei sarebbe determinata dall’esistenza di un contenzioso tra lo stesso Santoro e il Comune di Rocca di Papa per la cifra record di quasi 7.000.000 di euro, cioè 13,5 miliardi delle vecchie lire. L’intervento di Lorenzo Romei è stato accolto dal silenzio di tutta l’Assise che apprendeva del potenziale (anche se evidente) conflitto d’interessi di Santoro, il quale subito dopo ha cercato di controbattere sostenendo che gli avvocati gli hanno garantito che la sua posizione non è incompatibile rispetto alla causa intentata con il Comune. Ma il punto sta proprio qui.

La legge sembra dire decisamente altro. L’articolo 63 (comma 1 n. 4) del TUEL (Testo Unico Enti Locali) così recita: “Non può ricoprire la carica di Sindaco, Presidente della Provincia, CONSIGLIERE COMUNALE [...] colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente con il Comune o la Provincia…”. Una norma talmente chiara che sorprende come la richiesta di dimissioni immediate fatta da Lorenzo Romei non sia stata recepita né dallo stesso Mario Santoro, né dal Sindaco, né dal presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Calcagni, né dalla segretaria comunale.

Fin qui l’aspetto tragico del Consiglio. Poco dopo è andata in scena la comica. Perché la maggioranza guidata da Crestini ha votato la decadenza della consigliera comunale d’opposizione Roberta Carnevali. Fatto mai avvenuto prima nella storia di Rocca di Papa.

L’apice di tale avvenimento è stata sicuramente la mano alzata di Santoro che, visto quanto emerso pochi minuti prima, avrebbe almeno potuto probabilmente astenersi. E invece ha votato a favore della cacciata della consigliera Carnevali, accusata di essere stata assente in alcune sedute del Consiglio Comunale. Assenze che appaiono peraltro ampiamente giustificate. Il bello in tutto questo è che Santoro nella sua difesa circa l’incompatibilità del suo doppio ruolo di consigliere comunale e di denunciante del Comune, si è difeso dicendo che essendo stato eletto dai cittadini non si può dimettere. Argomentazione apparsa tutto sommato piuttosto azzardata visto che poco dopo votava la decadenza della Carnevali, anch’essa eletta dai cittadini.

Che il ruolo ricoperto da Mario Santoro, alla luce del contenzioso avviato con il Comune, sia incompatibile lo hanno stabilito anche alcune sentenze della Corte di Cassazione e diversi pareri della Prefettura. In uno di questi, datato 19 gennaio 2009, è stata evidenziata proprio la posizione di conflitto di un Consigliere Comunale che aveva portato il suo Comune davanti al Tribunale per un sinistro subito. Così conclude l’atto della Prefettura: “Quest'ufficio è dell'avviso che sussista la causa di incompatibilità di cui all'art.63, comma1, n.4 del T.U.O.E.L. in quanto il Comune, nel giudizio, è parte processuale e vi è una reale situazione di conflitto con l'amministratore, tant'è che l'Ente è stato citato dinanzi al tribunale competente dal Consigliere Comunale per un risarcimento dei danni subiti dal medesimo a causa di un sinistro, a nulla rilevando, quindi, che la società, in virtù delle condizioni previste nella polizza, deve accollarsi tutte le spese derivanti dal giudizio”.

In tutto questo rimane un Comune disastrato dal punto di vista economico, il cui dissesto potrebbe essere determinato proprio dall’azione legale intrapresa da un consigliere comunale. Il Consiglio comunale di ieri è sicuramente il punto più basso toccato dall’amministrazione guidata da Crestini.posturale scuolePie1 frascati

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