Ciampino, Giorgio Balzoni: "Sono qui alle mie condizioni. Altrimenti mi rimetto subito a scrivere del mio professore Aldo Moro"

Pubblicato: Giovedì, 21 Febbraio 2019 - redazione politica

balzoni giorgio4 ciampino ilmamilioCIAMPINO (politica) - Un personaggio di spessore per il rilancio del centrosinistra. "Un mediatore politico come figura legante tra cittadini ed Amministrazione. La città? Pensiamo a rigenerarla, c'è tantissimo da fare"

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L'uomo giusto al posto giusto? Possibile, molto probabile. "Sono qui per l'orgoglio di essere ciampinese. Mi hanno cercato ed ho dato la mia disponibilità. Tutti conoscono le mie condizioni, se strada facendo mi accorgo che qualcosa non mi convince o che comunque non riesco a portare a casa almeno il 90% della mia idea di rilancio per Ciampino, torno tranquillamente a fare ciò che stavo facendo, con immenso entusiasmo, fino a qualche mese fa".

Vale a dire, tornare a parlare del suo professore, di Aldo Moro.

Giorgio Balzoni, 69 anni a giugno, è pronto a rigirare il centrosinistra di Ciampino per presentarsi all'appuntamento del 26 maggio con una squadra per larghissima parte rinnovata. Ma gli altri, tutti quelli che gli sono vicino e che gli si stanno avvicinando in questi mesi, lo sanno? "Ripeto, le condizioni sono le mie. Credo nel dialogo, nella collaborazione, nella mediazione. Ma da questo perimetro non si esce. Saremo lista civica, con una forte componente di rinnovamento, spazio ai nuovi ma, ovviamente, senza rottamazione, termine che non mi piace ed al qualche non credo".

Ravvolgiamo il nastro, perché la storia inizia quasi 69 anni fa a Marino. Pardon, Ciampino. "Già - dice - perché uno dei miei grandi crucci, e non me ne vogliano i marinesi, è quello di portare come luogo di nascita sulla mia carta d'identità Marino, perché all'epoca Ciampino non era comune autonomo. Sono stato tra quelli che ha combattuto per l'autonomia della nostra città e con orgoglio affermo di essere ciampinese".

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Ciampinese di via Pignatelli, proprio di fronte all'ex Igdo, della famiglia Balzoni resta ancora il villino Manon-Balilla, quello dell'omonimo bar, una delle "case" d'infanzia dell'attuale candidato sindaco. "L'Igdo all'epoca - dice - era pieno di sfollati, non era un posto sicuro. Centinaia di volte mio padre, guardando quell'edificio in rovina, si è chiesto quando lo avrebbero sistemato. Ecco, quell'edificio è ancora lì, oggi è in mano private ma con Schiaffini possiamo e dobbiamo parlare. Possiamo, dobbiamo recuperare quel concetto di città giardino che era stata originariamente l'idea fondante di Ciampino. Per me ridare un decoro ed una reale funzionalità all'Igdo sarebbe un po' come chiudere un ciclo".

E poi l'attivismo politico e l'incontro con Aldo Moro: prima professore, poi formatore, poi amico. "Un secondo padre. Cosa abbiamo sentito dentro quando lo hanno ucciso? Rabbia, tanta rabbia. Moro era in predicato di diventare Presidente della Repubblica, noi 3 o 4 che lui aveva scelto come suoi allievi speciali, come suoi confidenti eravamo pronti a seguirlo: Moro ha sempre avuto una visione a lungo raggio, una capacità di mediazione e di interpretazione uniche, acutissime. L'allargamento della base democratica che per anni ha perseguito, portando nel Governo i socialisti ed arrivando ad un passo dal farlo col Partito comunista è un insegnamento che ci portiamo dietro e che oggi più che mai può esserci da faro. Le Brigate rosse? Stava cercando il modo di istituzionalizzare anche loro, ma non ha fatto in tempo".

Autore del fortunatissimo libro "Il professore", Balzoni ha le idee chiare. "Il meccanismo fondamentale della politica è il coinvolgimento dei cittadini nelle responsabilità dell'amministrare la cosa pubblica, a tutti i livelli. Qualcuno lo ha dimenticato. La nostra è e deve essere una democrazia delegata, chi in questi anni ci ha voluto far credere che esistesse un modo di fare democrazia diretta ha fallito. Anzi, ha fatto diventare la sua una democrazia oligarchica, quanto di più distante dal concetto di democrazia possa esistere. Lo abbiamo visto anche nelle scorse ore quando a fronte di milioni e milioni di elettori 5 stelle, solo 52mila si sono espressi sull'immunità di Salvini. Basta vedere come, per tornare ai 5 stelle, sono stati scelti i parlamentati: c'è gente oggi che siede a Montecitorio o a Palazzo Madama solo per aver avuto pochissime centinaia di click sul web. Torniamo a fare politica".

A proposito: quale il primo atto politico una volta sindaco? "Voglio mettere in piedi una scuola di formazione politica, ne abbiamo bisogno, a Ciampino come in Italia. Abbiamo bisogno di professionisti, di semplici cittadini, di chi però possa formarsi per diventare un amministratore. Penso poi alla figura del mediatore politico: penso di avere già individuato la figura giusta, una persona in grado di sciogliere i nodi prima che nodi diventino, mediando tra le necessità dei cittadini, delle associazioni, e l'Amministrazione comunale".

C'è tanto da raccontare di Balzoni, anche quando, parlando di formazione politica, Giorgio guarda indietro. "Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, come d'altra parte descritto nel libro, c'è una forte attivismo politico a Ciampino e a Marino: lì riuscimmo ad avere Moro in un incontro che molti ancora ricordano, erano i tempi in cui gli eletti avevano un reale continuo ed intenso contatto col territorio".

Ma il cittadino ciampinese di oggi, tanto per tornare al tema, cosa vuole? "Sto incontrando moltissime persone e per quanto magari possa sembrare incredibile, la richiesta principale che raccolgo è quella di cultura, di socialità, di recupero dell'identità di una comunità che teme di averla persa. Lavoreremo molto su questo aspetto, che è importante anche per la sicurezza, per il rilancio della città, del commercio e per moltissimi aspetti sociali. Anni addietro Ciampino fu famoso per il suo festival del jazz, in grado di richiamare artisti da tutto il mondo. Ecco, siamo Ciampino, possiamo rifarlo se ci lavoriamo davvero".

E poi c'è un altro aspetto. "Quello urbanistico. A Ciampino non si può costruire più un metro cubo, ora abbiamo il dovere di rigenerare il territorio, lavorando zona per zona, creando occasioni di recupero e di sviluppo, dando nuove possibilità ad un settore importante come quello dell'edilizia. Possiamo farlo con i fondi Europei, una parola magica che molti utilizzano ma che, dati alla mano, pochi sono in grado di ottenere. L'Italia, in questo, ha il torto di non farsi trovare pronta quando dovrebbe: ho idea di come si possa fare".

mercatino grottaferrata ilmamilioL'idea Giorgio Balzoni se l'è fatta venire, chiara, da giornalista Rai impegnato - tra l'altro - anche in decine e decine di viste di Stato al fianco dei Presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Azeglio Ciampi, ma anche insieme ai premier Romano Prodi ed Enrico Letta. Ed alle tante visite a Bruxelles. "So come funzionano le istituzioni dell'Unione Europea, so come ci si deve mettere le mani".

Già, il giornalista. Cosa porta in questa inedita avventura Balzoni della sua professione? "Direi la visione ampia delle cose che mi hanno dato i tanti viaggi in tutto il mondo che ho fatto. Il desiderio, e qui torniamo al motivo del mio attuale impegno in questa esperienza, di provare ad importare a Ciampino quanto ho visto di buono in giro. E da fare c'è davvero tantissimo. E tutto questo per me rappresenta una sfida della quale conosco giorno dopo giorno un dettaglio differente".

La strada è ancora lunga. E' c'è quel secondo libro su Moro che attende nel cassetto di casa Balzoni.

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