Quei prodotti "criminali" che finiscono nel piatto degli italiani

Pubblicato: Venerdì, 15 Febbraio 2019 - redazione attualità

Cibo ilmamilioFRASCATI (benessere) - Tanti gli alimenti di provenienza incerta e potenzialmente pericolosa

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Bisogna stare sempre attenti a quello che mangiamo. Troppa superficialità nell’acquisto della spesa può portarci dei seri problemi alla salute. Mozzarella sbiancata con la soda, pesce vecchio rinfrescato con un "lifting" al cafados, carne dei macelli clandestini di animali rubati, nocciole turche prodotte con il lavoro dei minori, miele "tagliato" con sciroppo di riso, sono solo alcuni esempi, che la Coldiretti sottolinea nel "Il crimine nel piatto degli italiani", il "menù" del sesto Rapporto Agromafie.

Dall'antipasto al dolce, i piatti "proposti" rappresentano come la criminalità porti sulle tavole degli italiani, per speculare sul cibo e sulle filiere agroalimentari, prodotti illegali frutto di traffici, inganni, frodi e manipolazioni. Il menù del crimine vede fra gli antipasti la mozzarella sbiancata con carbonato di soda e perossido di benzoile oppure le frittelle di bianchetti, conosciuti a Napoli come cicinielli, vietati dal regolamento UE 1967/2006 che ne mette fuori legge la cattura, lo stoccaggio, l'immagazzinamento e la vendita che purtroppo però ancora avviene attraverso le vie illegali. Se poi si passa ai primi - sottolinea la Coldiretti - sulla tavola del crimine si può trovare il riso che arriva dalla Birmania frutto della persecuzione e del genocidio dei Rohingya.

Quando poi si passa ai secondi - evidenzia la Coldiretti - si rischia di trovare nel piatto del pesce vecchio "ringiovanito" con il cafados, una miscela di acidi organici e acqua ossigenata che viene mescolata con il ghiaccio e consente di dare una freschezza apparente, oppure una bistecca che arriva da macelli clandestini senza alcun controllo sanitario sia sulla carne sia sui locali nei quali viene sezionata e tanto meno sulle procedure igieniche usate dai "macellai" per il lavoro. Per contorno la "tavola del crimine" propone tartine di tartufi cinesi spacciati per italiani visto che il "Tuber indicum" è simile del tartufo nero nostrano al quale assomiglia nell'aspetto senza però possederne le straordinarie qualità organolettiche e funghi porcini secchi romeni serviti come italiani. Il tutto innaffiato da vino scadente adulterato con lo zucchero, la cui aggiunta è vietata in Italia. Per condimento si rischia di imbattersi, soprattutto tra i low cost, nella frode dell'olio di semi colorato alla clorofilla al posto dell'extravergine.

Un pericolo presente anche al ristorante dove ancora vengono portate in tavola vecchie oliere e bottiglie senza il tappo anti rabbocco che - spiega la Coldiretti - sono vietati da anni. Il rischio della truffa riguarda anche le formaggiere dove al posto di parmigiano reggiano o grana padano dop vengono spesso spacciate imitazioni di infima qualità. Ad accompagnare i piatti illegali c'è poi il pane cotto in forni clandestini dove si usano scarti di legna e mobili laccati contaminati da vernici e sostanze chimiche. Tra i dolci le preoccupazioni riguardano ad esempio i biscotti con il miele "tagliato" con sciroppo di riso, mais o zucchero per gonfiarne il volume con sottoprodotti che costano un decimo del vero miele.

posturale scuolePie1 frascatiC'è infine anche il rischio di portare a tavola inconsapevolmente i frutti dello sfruttamento come le nocciole turche o le banane dell'Ecuador prodotte dal lavoro minorile come denunciato dal Ministero del lavoro degli Stati Uniti. E’ doveroso non essere superficiali con il cibo. Secondo la Fao, l’Oms e l’Unione africana, i cibi contaminati da batteri, virus, parassiti, tossine o sostanze chimiche causano globalmente, oltre 600 milioni di malati e 420mila morti ogni anno, con un costo stimato di almeno 100 miliardi di dollari in Paesi e basso e medio reddito. Per quanto riguarda l’estero, la Cina copre da sola il 35% dell’utilizzo globale di fertilizzanti chimici, una quantità pari a quella di Stati Uniti e India insieme: per dare un’idea, si consideri che mentre la media globale è di 8 chilogrammi di prodotti fitosanitari per ettaro di terreno, gli agricoltori cinesi raggiungono i 21,9 chilogrammi per ettaro (2,6 volte più degli Usa e 2,5 volte sopra la media europea).

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Marco Staffiero (nome spirituale Ardas Sadhana Singh) è insegnante certificato di Kundalini Yoga, il suo diploma è riconosciuto a livello internazionale dal KRI (Kundalini Research Institute) e dall’IKYTA (International Kundalini Yoga Teacher Associations) e a livello nazionale dalla UISP – Area Discipline Orientali. Ha seguito il corso di formazione insegnanti con Guru Shabad De Santis, il primo insegnante di Kundalini Yoga in Italia, presso il centro Yogi Bhajan Akhara, a Roma. Attualmente insegna a Frascati, Grottaferrata, Ariccia, e Roma. Inoltre, è insegnante certificato per Yoga bambini. Nel corso degli ultimi anni ha rivolto grande attenzione verso le discipline olistiche e le medicine alternative, la sana alimentazione e il benessere psico-fisico. Ha una laurea in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali e dal 2009 è iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio. Approfondisce come giornalista e studioso diverse tematiche, che riguardano anche i fenomeni dello stress e dell’ansia nel nostro tempo. Collabora on line con “Il Giornale dello Yoga“ e “Yoga Magazine”, mentre con il quotidiano “L’Osservatore d’Italia” e con “Il Format.info.” si occupa prevalentemente di malattie ambientali ed elettrosmog.

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