Daniele Mancini riparte da Nettuno progetto comune. "Basta partiti vecchi e nuovi, si governa da civici puri"

Pubblicato: Domenica, 16 Dicembre 2018 - Marco Caroni

mancini nettuno progettoNETTUNO (politica) - Oggi l'affollata presentazione della lista dell'ex vice sindaco. "Nettuno è un deserto da ripiantumare. La vecchia Amministrazione? Si era ammalata, andava staccata la spina"

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Andare avanti, voltare pagina, ripartire. Con l'esperienza di 18 mesi di governo, pochi ma buoni almeno fino a quanto è stato possibile lavorare e con la certezza che nonostante tutto ci sia la possibilità di dare a Nettuno una stabilità amministrativa che in questi ultimi due decenni è stata un miraggio.

Daniele Mancini, già vicesindaco di Angelo Casto e tra coloro che staccarono per primi la spina ad una Amministrazione monocolore 5 stelle finita decisamente male (oggi il Comune di Nettuno è retto dal commissario prefettizio Bruno Strati), riparte. E lo fa con convinzione ed in bell'anticipo sulla gran parte di quelli che saranno i suoi sfidanti di primavera. Obiettivo primario: portare la differenza a Nettuno, ripartento dai risultati sul piano dell’azione marcati nella pur breve esperienza degli anni scorsi sotto i colori del Movimento 5 stelle. Obiettivo ancor più importante: far capire ai nettunesi che, nonostante tutto, ci sono altri cittadini che rappresenrano la loro istanze, con una Giunta che non sia governabile da partiti.

"Indietro non si torna, quanto successo ce lo portiamo dentro - dice Daniele Mancini -: a comandare sarà l’agenda di governo, riproponendo a livello locale l’esperienza nazionale. Non c’è spazio per ideologie: Nettuno è un deserto da ripiantumare".

Per lui un vero bagno di folla all'Astura palace hotel questo pomeriggio e questo è il segno di una città che ha voglia di ripartire proprio da dove ci si è fermati. Per motivi che, oggi, sono chiari a tutti.

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Daniele Mancini riparte, insomma, da "Nettuno progetto comune". "Ho sempre creduto - dice - che i simboli non fanno le persone ma vale il viceversa. Ci sono valori assoluti come onestà, legalità impegno, azione, pensiero, che sono propri della persona e che possono essere messi al servizio dei cittadini. Sono proprio quei valori che avevamo già dentro, sia come cittadini che sul piano professionale e che avevamo portato dentro l'esperienza amministrativa. Oggi quei valori li rilanciamo al di là dei simboli. Dopo 20 anni di fallimenti partitici, compreso Movimento 5 stelle che non era pronto ed era immatutro è giunto il momento di un civismo reale, attorno a progetto concreto".

mancini daniele squadraNessun rinnegamento del passato, anzi. "Bene comune, a prescindere dai diktat sovracomunali: appartengo e rivendico di apparterenere al Movimento 5 stelle, che nasceva nei Comuni per i cittadini che si proponevano per governarsi. Non è più possibile procedere con certe regole interne, compresa la mancanza di meritocrazia: oggi il Movimento appare più partito governista che di azione locale. E questo non va bene".

Ma perché si è caduti, l'anno scorso, a maggio, dopo appena 18 mesi di amministrazione cittadina? "Perché le dinamiche della vecchia politica, quelle umane, hanno iniziato ad essere usate in un maggioranza monocolore che ha finito col disgregarsi dopo pochi mesi di attività. Oggi ripartiamo proprio da quello: abbiamo già gettato le basi per una Nettuno migliore, una Nettuno più affidabile e concreta. Vogliamo farlo così come stavamo facendo prima che qualcuno procedesse secondo altre logiche: sul piano dei lavori pubblici, dei servizi sociali, ambiente, sicurezza, decoro stavamo facendo bene. Il punto diverso deve però essere quello della visione della città, una visione in senso globale. Per capire di cosa stiamo parlando basta pensare al Prg, quello vigente è del 1973: dopo di che è mancata visione d’insieme e si è andati avanti per varianti anche ad personam".

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Insomma: l'Amministrazione caduta a maggio era partita bene, stava provando riuscendoci in diversi casi a cambiare le cose, almeno fino a quando non sono prevalse altre logiche. "Non fa paura lavorare per Nettuno: quando in 5 assessori su 6, abbiamo fatto una scelta personale e di etica pubblica, sapevamo bene che era la cosa giusta da fare. Non eravamo più liberi di decidere e lavorare. A Nettuno c’è spazio per lavorare bene: abbiamo iniziato a rinnovare la macchina amministrativa, oggi comunque c'è maggiore controllo grazie alle scelte oculate fatte in quei mesi".

Daniele Mancini, che si troverà tra gli sfidanti probabilmente anche un "ex" collega 5 stelle, parla al plurale. "Con me ci sono proprio quegli altri 4 assessori che staccarono la spina all'Amministrazione a fine aprile: vale a dire Simona Sanetti, Guido Fiorillo, Nanda Salvatori e l'architetto Stefano Pompozzi. "Professionisti con i quali ripartiamo, persone che hanno saputo operare in maniera eccellente, così come documentato. Con noi anche 4 consiglieri uscenti: tutti quelli che in sostazna avevano staccato la spina ad una amministrazione che si era ammalata".

E che non sarà un'esperienza a 5 stelle Mancini lo fa capire anche da un altro non trascurabile particolare. "E' pronta una lista, ma pensiamo di farne altre: i limiti sono su certi personaggi, non sui partiti in quanto tali.

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