• Genzano (attualità) - La grande vicinanza verso la famiglia
     
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    Sono stati in tanti a voler dare personalmente l'ultimo saluto al cameriere e poi cuoco Franco Francesca, deceduto improvvisamente domenica mattina a casa sua all'alba per un malore che non gli ha dato scampo.

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    Sono stati moltissimi i presenti e venuti anche da Cecchina,  Ariccia, Rocca di Papa, Albano, Lanuvio, oltre che da Genzano, dove Franco "pidocchio" era conosciuto e apprezzato da tutti fin da ragazzo, quando le comitive di questi comuni si univano per passare i fine settimana insieme in modo spensierato e vivace, tra gite al mare, ai laghi, a Roma, balli scatenati nelle divertenti discoteche degli anni 75-80 .
     
    Si sono stretti tutti intorno alla sua famiglia, alla moglie, al fratello, alla sorella e alla figlia Giuseppina, che da poche settimane, gli aveva dato la grande soddisfazione di diventare nonno. Cosa di cui Franco andava fiero e non stava nella pelle dalla gioia, per la venuta al mondo del piccolo Riccardo. La figlia nel ricordarlo dal leggìo in chiesa, a fine messa, celebrata da don Pino Continisio, il parroco della chiesa centrale, ha letto una commovente e sentita lettera dedicata al suo Papà: " Sei sempre stato un padre presente e premuroso, nonostante il tuo lavoro ti impegnasse moltissimo. Sei stata una persona magica, capace di trasformare  tutto quello che toccavi, in prelibatezza, in cose preziose e piene di estro e fantasia, con il tuo talento, qualsiasi pietanza, qualsiasi cosa diventava una squisitezza. Sarai sempre al mio fianco, come quando insieme mano nella mano da piccola passeggiavamo all'Olmata di Genzano, il tuo luogo preferito, dove ti rilassavi e dove insieme nei prossimi giorni saremmo dovuti andare di nuovo, stavolta in 3, con il tuo nipotino appena arrivato. Ebbene papà, quando andremo, tu sarai sempre accanto a noi, nei nostri cuori, sempre presente, non ti dimenticheremo mai, per le tue belle qualità umane, il tuo essere te stesso, in ogni circostanza della vita, bella e brutta, ciao Papà ti ameremo sempre tutti noi ", queste alcune delle frasi pronunciate da Giuseppina, amata figlia unica di Franco Francesca approvate con un lungo applauso della folla presente nella grande chiesa settecentesca genzanese . 

     
    " Franco, aveva iniziato a lavorare come cameriere da noi al ristorante albergo il Belvedere, negli anni 77-78, aveva 16-17 anni, era un ragazzo, molto simpatico e gentile, lo abbiamo subito preso tutti a ben volere - ha detto Mauro Ceccarelli, della storica famiglia genzanese che gestiva la grande struttura ricettiva - Lo ricordo sempre, con particolare affetto e simpatia, quando dopo i cenoni di capodanno, quando iniziava la musica, si toglieva la giacca bianca da cameriere e ne indossava una rossa, molto elegante, per ballare fino all'alba in mezzo ai tanti clienti, facendo divertire tutti. E contagiando col suo spirito positivo e vivace tutti noi dello staff e gli altri camerieri, nonostante la stanchezza del lavoro ".
     
    Sono arrivati a Genzano per il funerale del grande cuoco genzanese, anche decine di clienti del ristorantino "Il Ponticello", che gestiva da qualche anno, insieme alla compagna, in via dei Rutuli, tra Ardea e Aprilia, dove per pasqua e pasquetta era già tutto pieno di prenotazioni. Tutti pronti e ansiosi per assaggiare gli antipastini,  i primi, i secondi piatti, tutti a base di  pesce fresco che il mitico Franco cucinava con grande maestria e passione, dandole sempre quel tocco unico che solo lui sapeva dargli, con il suo estro e la sua fantasia. Qualità acquisite, negli oltre 40 anni di esperienza come cameriere prima e cuoco poi nei migliori ristoranti di Genzano . All'uscita del feretro sul piazzale della chiesa di corso don Minzoni, si è levata alta e forte la voce di uno dei suoi più cari amici, l'ex ispettore di polizia napoletano Nicola Luciano, che con la voce rotta dall'emozione, dall'alto dei suoi quasi due metri di altezza, vicino al carro funebre dell'agenzia Martinelli di Genzano, ha urlato : " Un grande applauso per il nostro grande amico Franco...!" a cui tutti hanno risposto battendo le mani per alcuni minuti. Come quando alle cene preparate da Franco, al lago di Nemi, al Capriccio sul Lago o negli altri locali dove ha lavorato, quando usciva dalla cucina per salutare i suoi estimatori e amici, tutti gli battevano le mani, per la sua bravura di cuoco e per la sua generosità, che nessuno a Genzano e nei comuni vicino dimenticherà mai. L.S.