ARICCIA (attualità) - Progetto, promosso dall'associazione "Palazzo Chigi 4.0", per ricostruire la storia genetica paterna di questa comunità

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Ad Ariccia è in fase di realizzazione un progetto futuristico al fine di comprendere in maniera più completa l'origine demografica dell’Ariccia moderna. Tale ricostruzione si baserà su uno studio genetico della comunità ariccina. Un’analisi molecolare di alcuni campioni di DNA selezionati tra la popolazione.

L’idea nasce dal professor Alessandro Cianfanelli, presidente dell’associazione culturale “Palazzo Chigi Ariccia 4.0”. Il progetto presentato "Conosci-AMO NOI STESSI: un' officina culturale per Ariccia”, ha ottenuto il patrocinio della Regione Lazio, permettendo la programmazione e la realizzazione de “Il DNA di Ariccia”, un programma che prevede oltre all’analisi del DNA di alcuni ariccini, un seminario introduttivo per coinvolgere i cittadini in maniera dettagliata circa lo studio in corso, una conferenza alla fine delle analisi e dello studio, per presentare i risultati ottenuti, ed un docufilm che racconterà come è nata e come si è svolta questa iniziativa unica nel suo genere.

“In questo progetto procederemo al campionamento, all’estrazione e analisi del DNA di alcuni ariccini selezionati appositamente. Lo studio si baserà sul lavoro pubblicato nel 1993 dal conservatore di Palazzo Chigi, Architetto Francesco Petrucci, ‘Famiglie storiche ariccine’, di conseguenza l’indagine interesserà unicamente i marcatori genetici legati al sesso maschile dal momento che tradizionalmente sono coloro che hanno trasmesso il proprio cognome alle generazioni successive. La ricerca, dunque, interesserà i gruppi familiari che tradizionalmente costituiscono il nucleo demografico originario ariccino, seppur profondamente frammentato dai movimenti migratori di questo secolo” afferma il professor Alessandro Cianfanelli, PhD (Dottorato di ricerca) in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia, già collaboratore di Tor Vergata e ora docente di scuole superiori, che poi aggiunge: “A tale scopo si utilizzerà il cromosoma Y come marcatore genetico all’interno dell’indagine biodemografica. Generalmente il cromosoma Y è noto come un cromosoma che determina il sesso maschile e non ha omologhi nel set cromosomico dell'individuo. Con le eccezioni di due segmenti ricombinanti con il cromosoma X, la maggior parte della variazione del DNA del cromosoma Y risiede nella regione non ricombinante (MSY). Tutti gli alleli all'interno dell'MSY si trovano sulla stessa molecola di DNA, costituendo così un unico aplotipo. Tipicamente, l'aplotipo del soggetto viene trasmesso inalterato al padre al figlio maschio, tranne quando si verifica una mutazione, e questo rende i marcatori del MSY utili da trattare come fossero un unico allele. Dunque, il DNA del cromosoma Y può essere utilizzato per ricostruire una filogenesi che può venire rappresentata in una sorta di albero genealogico che riflette le relazioni tra i diversi aplogruppi, o linee di discendenza.”

Alessandro Cianfanelli ha infine concluso: “Il cromosoma Y è uno strumento importante per studiare i movimenti umani e ricostruire la storia genetica delle popolazioni. Nel DNA di gruppi di individui della nostra specie possiamo ormai facilmente scovare informazioni circa l’origine di determinate comunità o popolazioni, la loro attuale composizione genetica, le rotte di dispersione delle diverse linee di discendenza e costruire ipotesi sull’epoca in cui un determinato evento migratorio ha cambiato il make-up genetico. La ricostruzione della storia genetica paterna di questa comunità, dunque, verrà eseguita al fine di cercare all’interno del suo patrimonio genetico un pattern autoctono proprio delle famiglie che hanno popolato la zona in epoca medievale sulla base anche della diffusione dei cognomi delle principali famiglie locali di Ariccia. Il progetto utilizzerà un approccio interdisciplinare, che incrocia discipline storiche e informazioni culturali-antropologiche con le analisi biomolecolari.”

I campioni di DNA verranno analizzati e studiati presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in collaborazione con l'Associazione “Palazzo Chigi Ariccia 4.0”.centroEstivo freeTime ilmamilio

La straordinaria peculiarità di un simile progetto, è la sua capacità di sottolineare e dimostrare come storie di vite differenti possano comunque intrecciarsi tra loro, di aiutare a comprendere dinamiche storiche altrimenti sconosciute ma soprattutto la capacità di fornire spunti interessanti e chiavi di lettura del passato fino ad ora neanche immaginati.

L’intero progetto, come afferma il professor Cianfanelli, è stato possibile grazie al costante supporto del consigliere comunale Danilo Costantini che ha creduto fin da subito nella potenzialità di una tale iniziativa, restando continuamente a disposizione. Il consigliere comunale delegato a Sport, Turismo e Spettacolo nell’esprimere soddisfazione e orgoglio nel vedere realizzato un simile, futuristico ed innovativo progetto proprio ad Ariccia, commenta: “Questa è una di quelle iniziative che porteranno a far conoscere ulteriormente Ariccia e le sue bellezze, ma al di là della notorietà per il nostro Comune, sono soddisfatto di aver contribuito ad un'attività del genere, perché crediamo fortemente che per un futuro migliore occorre basarsi sulla conoscenza del nostro passato e delle nostre radici più profonde”

Il Consigliere Costantini ed il professor Cianfanelli hanno tenuto inoltre a precisare che nello svolgimento del progetto sarà data l’opportunità ad un gruppo di studenti del territorio di partecipare nell’ambito dello svolgimento del PCTO (ex alternanza scuola lavoro). Alcuni studenti del triennio delle scuole superiori potranno partecipare attivamente, dalla fase di organizzazione a quella conclusiva, a cui poi saranno certificate ore di PCTO. Gli studenti interessati possono contattare direttamente il Prof. Cianfanelli o il Consigliere Costantini.

Ad impreziosire la realizzazione di questo studio Antropologico - Molecolare, ci sarà la partecipazione del dottor Roberto Libera, Direttore del Museo Diocesano di Albano, Antropologo Culturale.

 

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