MARINO (politica) - La proposta era stata già avanzata dalla precedente amministrazione, salvo poi essere accantonata dall'attuale sindaco Stefano Cecchi 

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La Città Metropolitana di Roma Capitale ha scritto un nuovo capitolo dell’ormai annosa questione riguardante la chiusura, a tempo indeterminato per il momento, della sede marinese dell’istituto d’arte “Amari – Mercuri”. Gli studenti, a partire dal prossimo anno, troveranno ubicazione in moduli provvisori da posizionare nel parcheggio adiacente via Rosa Venerini di proprietà di Poste Italiane S.p.A.

Si tratta in realtà di una relativa “novità”, visto che tale ipotesi era già stata proposta dalla precedente amministrazione comunale salvo poi essere messa in discussione complice l’avvicendamento amministrativo a Palazzo Colonna con le elezioni dello scorso autunno. Si tratta di un dettaglio non di poco conto che ha portato le forze politiche di minoranza ad addebitare all’attuale sindaco, Stefano Cecchi, le lungaggini relative alla temporanea risoluzione della vicenda giunta soltanto ad un mese e mezzo dallo “start” del nuovo anno scolastico.

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Il primo cittadino, infatti, appena eletto ha inizialmente accantonato la soluzione in via Rosa Venerini avanzando legittimanete altre proposte che si sono rivelate tuttavia non percorribili.colline centroEstivo22 ilmamilio

ll consigliere regionale di Europa Verde, onorevole Marco Cacciatore, ha attaccato l’operato dell’amministrazione comunale: “Al Sindaco Cecchi avevamo suggerito mettendoci a disposizione, io in prima persona, di valutare l'ipotesi di insediare moduli temporanei adiacenti ai laboratori della scuola: per stimolare un rapido decorso dei lavori di messa in sicurezza dei locali della scuola pericolanti, vista la disponibilità di Città Metropolitana. Così si sarebbe garantita la possibilità di dare continuità alla didattica, visto che i laboratori non sono pericolanti, tra l'altro dando seguito all'acquisto dei moduli, già operato da Città Metropolitana nella scorsa Consiliatura – spiega Marco Cacciatore - Città Metropolitana gestisce il plesso, ma la proprietà della scuola è comunale: i lavori di insediamento dei moduli possono essere predisposti dal Comune con strumenti di urgenza, che consentono tempi ancora più brevi: anzi, li avrebbero già consentiti qualche mese fa. E questo avrebbe accelerato anche l'inizio dei lavori di messa in sicurezza. Si è preferito invece, per mera volontà di contrasto rispetto alla giunta precedente, cercare soluzioni alternative, che come si dimostrava già mesi fa si sono rivelate tutte impraticabili. Si spera che in futuro si sappia ascoltare e condividere ipotesi o valutazioni, anche tra diverse appartenenze politiche, badando agli studenti, docenti e cittadini anziché al colore politico di chi se ne fa portatore. Chiunque si sia opposto alla soluzione dei moduli adiacenti alla scuola ha oggi la responsabilità politica di aver fatto perdere tempo prezioso. Ricordo poi che l'immobile si compone anche della parrocchia della SS. Trinità, che altrettanto versa in stato di dubbia sicurezza e che spetta al Comune riqualificare. I lavori sulla scuola rischiano di essere inutili senza intervenire sulla chiesa, parte dello stesso immobile”.

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