MONTE COMPATRI (attualità) - Intervista alla pittrice monticiana: il suo rapporto con il territorio, la sua ultima serie “Contaminazioni Plastiche” e il progetto “Pace e Amore” ad Abu Dhabi

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A rappresentare l’Italia all’Expo 2020 che si terrà quest’anno a Dubai c’è anche una pittrice dei Castelli romani, Emanuela De Franceschi, che vive e realizza le sue opere a Monte Compatri.

All’esposizione della sua ultima serie, “Contaminazioni Plastiche”, è stata dedicata un’intera sala di Villa Badoer a Rovigo, splendida villa rinascimentale che ospita la Biennale d’arte contemporanea veneta, e la sua opera “Gold” è stata selezionata insieme ad altre settanta (su 4.000 partecipanti) per prendere parte all’evento “Pace e Amore” nelle sale del Manarat AlSaadiyat di Abu Dhabi, altra meta scelta per l’esposizione universale di quest’anno negli Emirati Arabi.gottodoro mamilio

In questa intervista la pittrice ci parla del suo rapporto con il territorio, della sua visione artistica fatta di contrasti e giochi di colore fino ad arrivare al messaggio lanciato dalla sua opera all’Expo 2020.

Cosa ti ha portato a scegliere proprio Monte Compatri per il tuo studio?

“Vivo e lavoro a Monte Compatri da ormai trent’anni, a Pratarena, una bellissima zona verde. Avere uno studio qui è fantastico: il silenzio, le luci, il verde, sono tutti elementi congeniali alla concentrazione di un artista. Anche se non ti nascondo che al tempo fu anche una scelta logistica per il mio lavoro all’università di Tor Vergata”.

Quanto contribuisce il verde dei Castelli romani nel trovare l’ispirazione che cerchi per realizzare i tuoi quadri?

“Avvicinarsi alla natura sicuramente aiuta a predisporsi all’introspezione. Non sembra ma i fattori esterni influenzano molto quelli interni. Monet nei suoi ultimi vent’anni ha dipinto solo i fiori del suo giardino. Curare un piccolo angolo verde significa attendere per poi gioire, chi ama fiori e piante sa bene di che parlo”.vivace3 banner ilmamilio

Nella tua ultima serie “Contaminazioni Plastiche” ritrai figure classiche che ricordano l’arte scultorea immerse in lampi di colore. Ce ne vuoi parlare?

“La cultura classica fa parte della mia formazione, e d’altronde siamo in un paese dove la bellezza e l'armonia sono ovunque. Le mie figure sono spesso fratturate, spezzate, ripetute, sovrapposte da bande di colore. Un contrasto che esprime un concetto ben preciso, ovvero che l'arte è senza tempo, e sempre contemporanea, dai primi graffiti degli uomini primitivi fino ad oggi.  La scultura mi ha sempre attratto, e ha ispirato questa serie fatta di tridimensionalità influenzata da contaminazioni informali”.Farmacia Pratone1 grottaferrata ilmamilio

Pensi che potremmo vedere prima o poi le tue opere anche qui, magari esposte in una delle Ville Tuscolane o proprio a Monte Compatri?

“Mi piacerebbe molto. A Formia, l’anno scorso nella Torre di Mola, c’è stata la mia personale “Mediterraneo, L'Evoluzione del Mito”, penso che sarebbe bello poter fare una mostra ai Castelli ma dipende principalmente dalla volontà delle amministrazioni. Luoghi come Villa Badoer, dove la mia serie è esposta in una stupenda sala rinascimentale, ce ne sono anche ai Castelli romani e sicuramente approfondirò questa opportunità”.freeTime giugno2021

Emanuela è tra i 71 artisti scelti per rappresentare l’Italia all’Expo 2020 che si terrà negli Emirati Arabi, dove porterà un’opera che lancia un messaggio preciso.

“Un’occasione per far conoscere l’arte contemporanea italiana in un contesto che avrà milioni di visitatori. Nel 2018 partecipai a una mostra nella Grande Moschea di Roma, e sembra che da lì sia partita l’iniziativa di portare il progetto “Pace e Amore” all’Expo di Dubai. La mia opera “Gold, l’età dell’oro” è riferita a un concetto particolare di ricchezza, quella che dovrebbe andare di pari passo con la pace e con la ricerca della bellezza, che non può non essere collegata a una concezione pacifica della vita”.sbardella ballottaggio ilmamilio

Un messaggio particolare in un contesto come quello degli Emirati Arabi, la cui ricchezza, che si fonda sull’oro nero, difficilmente si può collegare a una visione di pace e amore. Un altro contrasto, l’ennesimo rappresentato da Emanuela nelle sue opere, che stavolta porta con sé un significato forte, ancora più di impatto se si pensa al particolare luogo dove è inserito.

Sarebbe bello ammirare le sue opere anche qui ai Castelli. Opere di un’artista la cui storia è stata recentemente raccontata in una monografia della collana Signa Artis, edita da Mondadori. Una storia iniziata tanti anni fa, con l’arte capace di rendere Emanuela sempre adolescente perché l’artista, parole sue, ha “l’età del cuore”.  

  

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