Crisi maggioranza Frascati, il dissidentino Ambrosio è rientrato (con delega), Lonzi a ore alterne. Il nodo è ora Claudio Gori

Pubblicato: Sabato, 16 Giugno 2018 - Marco Caroni

FRASCATI (politica) - Da decidere il destino di Gherardi De Candei e di Cimmino: Mastrosanti potrebbe ritenerli più che sacrificabili

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La crisi di maggioranza è risolta nella misusa in cui - già puntellato dall'appoggio di Peppe Privitera - il sindaco Mastrosanti è riuscito a recuperare uno dei consiglieri che nei giorni scorsi avevano riconsegnato le deleghe, Mattia Ambrosio e sostanzialmente può considerare nuovamente del gruppo anche Marco Lonzi. Quest'ultimo per il momento a ore alterne, poi si vedrà.

Tanto rientrato in maggioranza, che Mattia Ambrosio è il dissidentino del gruppetto di protestanti: Ambrosio è sostanzialmente rientrato nel gruppo con tanto di delega che, pur non conclamata, è come se non fosse mai stata riconsegnata. L'ex ed attuale delegato al Commercio, d'altra parte, nel comunicato stampa diramato ieri pomeriggio da Palazzo Marconi parla da titolare proprio di questa specifica.

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Restano per il momento al proprio posto di "dissidenti" a pieno titolo Damiano Cimmino e Roberto Gherardi De Candei e qui la partita è più complessa. Perché i due, che portano in Consiglio le posizioni rispettivamente degli ex sindaci Roberto Eroli e - soprattutto - Franco Posa, non solo non si accontentano delle promesse e della "visibilità" garantite pare ad Ambrosio, ma proprio per i due nomi che si muovono con loro - quelli di Eroli e Posa - vengono considerati dallo stesso Mastrosanti potenzialmente sacrificabili. I numeri, d'altra parte, sono ancora dalla parte del sindaco.

Un dubbio ci assalte e lo svilupperemo più avanti: e se si fosse trattato solo di un trappolone per Eroli e Posa?

Una domanda sorge spontanea: il sindaco Mastrosanti è oggi più o meno politicamente ricattabile di ieri? Lo capiremo meglio nei prossimi giorni.

L'altro nodo da sciogliere prima di poter considerare questa prima crisi di maggioranza definitivamente alle spalle (ma ogni crisi lascia cicatrici profonde, soprattutto se arriva dopo 11 mesi di governo cittadino...) è quello di Claudio Gori. Il nome del vicesindaco resta sul tavolo delle trattative e per quanto coloro che in seno alla maggioranza hanno trattenuto il fiato temendo l'effettiva prematura fine dell'esperienza amministrativa (e ce ne sono alcuni che se la sono fatta letteralmente sotto) oggi siano nuovamente tronfi, l'impressione è che qualcosa possa accadere soprattutto su quel fronte.

Con relativo possibile rimpasto, evenienza questa che a quasi 12 mesi dall'insediamento di questa maggioranza, potrebbe comunque essere camuffato da "fisiologico rinnovamento della squadra di governo".

Termini e terminologie della vecchia così come della nuova politica. Con la sostanza che è ben diversa.

petra febb2018