Ariccia, Festival dell’Organo di Galloro: un secondo appuntamento tutto dedicato all’Italia
Pubblicato: Mercoledì, 06 Giugno 2018 - Luca PrioriARICCIA (eventi) - Solito grande interesse per l'evento
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Il suono potente del restaurato organo della Chiesa di Santa Maria di Galloro ha emozionato gli animi del numeroso pubblico presente in occasione del secondo appuntamento del Festival dedicato all’Organo Agati-Tronci del Santuario di Ariccia tornato agli antichi splendori proprio grazie ai lavori realizzati con la supervisione del MiBACT , alla sponsorizzazione della BCC Colli Albani e ai contributi provenienti dall’otto per mille alla Chiesa Cattolica. La folta platea, nella quale si è registrata anche la presenza del Sindaco Roberto Di Felice, dopo aver apprezzato in occasione del precedente concerto con i maestri Pezone e Tassini la capacità dell’Organo di affiancarsi ad altri strumenti come la tromba, sabato scorso (2 giugno ndr.) hanno ascoltato la profondità, l’intensità e la potenza del suono dell'antico strumento inaugurato nel 1907. La bravura del Maestro Walter D’Arcangelo ha saputo far vibrare tutte le corde delle emozioni degli ascoltatori proponendo un programma completamente dedicato ad autori italiani che ha avuto anche l’ambizione di dipanare il filo dell’evoluzione storica della musica organistica italiana tra Seicento e i primi anni dell’Ottocento. Una scelta assai apprezzabile che, forse casualmente ma significativamente, è venuta a coincidere con la Festa della nostra Repubblica.
“Vogliamo dedicare questo concerto all’Italia e alle istituzioni italiane, in primis al Presidente Sergio Mattarella” ha detto Don Andrea De Matteis che ha fatto gli onori di casa. Un programma assai curato in ogni singolo particolare, dunque, ha caratterizzato il secondo appuntamento del Festival dell’Organo di Galloro. A dimostrarlo anche la scelta di aprire il concerto con Bernardo Pasquini la cui prima opera, il “dramma per musica” Il Tirinto, fu messa in scena proprio nel Palazzo Chigi di Ariccia sotto l’egida del Cardinale Flavio Chigi e dell’antica Accademia degli Sfaccendati di cui, ancora oggi, il Direttore Artistico Giovanna Manci e il Presidente Giacomo Fasola tengono viva la memoria proseguendone e aggiornandone i propositi.