Due anni senza Sandrone: i ricordi, le poesie, gli omaggi, i saluti, le foto

Pubblicato: Venerdì, 21 Luglio 2017 - Valeria Quintiliani

GROTTAFERRATA (eventi)  - Oggi la ricorrenza della scomparsa.

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Chi più chi meno questa mattina si sono svegliati tutti pensando a lui. Oggi come già ricordato ieri (LEGGI QUI) è la ricorrenza della scomparsa di Alessandro Liberati, meglio conosciuto come Sandrone, quel gigante buono, stravagante che è rimasto nel cuore non solo dei frascatani e grottaferratesi, ma di tutti coloro che hanno frequentato Piazza San Pietro, Piazza Roma, Squarciarelli. Era lì che Sandrone passava la maggior parte del suo tempo a petto nudo, con un mantello da crociato, tutto vestito di nero, arrampicato su una fioriera. Avevo 8 anni quando l'ho visto la prima volta. Camminavo mano nella mano con mio fratello adolescente. Sandrone era sceso dallo scalino d'entrata del bar dei glicini, adiacente al comune e gli aveva chiesto: "Che c'hai du spicci?". Era altissimo, voce rauca, capelli rossi, petto nudo e anfibi. Feci un balzo e tirai la mano di mio fratello che si girò dicendomi: "Tranquilla è Sandrone". Crescendo Sandrone era sempre lì a due passi dal Comune o davanti al portone. Era una sentinella sconosciuta che mi faceva compagnia in attesa dell'arrivo degli amici.

Oggi Sandrone non c'è più e l'assenza l'avvertono soprattutto i famigliari e gli amici: "Dopo due anni cosa mi manca? - spiega Chiara, la sua migliore amica - Lui. Mi manca tutte le mattine al comune passando in macchina. Mi manca prima di andare andare lavoro. Mi manca quel suo fermare il traffico perché "ti volevo dire che questo rossetto rosso ti sta benissimo". Le discussioni piene di passione portandolo a casa sui nostri gruppi Metal preferiti. Quell'innocenza negli sguardi e nei gesti che erano, anzi sono, solo i suoi. Sono passati 2 anni. C'è un murales a ricordarlo, ma io mi aspetto sempre di vederlo spuntare con quel pollice alzato con quel suo "chiaré mi porti a casa?".

In quei giorni in cui ilmamilio.it diede la notizia della scomparsa tantissimi furono i saluti e gli omaggi, tra questi ne ricordiamo uno:

Vado a mette na rosa
dove credo l'anima tua riposa..
Dove pe la prima volta urlasti il mio nome
pe famme senti 'na musica de ribellione.
All'angolino de la casetta de Villa Torlonia
dove ogni pomeriggio cercavamo la nostra gloria...
e dove tutti insieme te aspettavamo e senza cattiveria te ridevamo...
perchè te presentavi co quei capelli rossi, che pe' me non erano i capelli a esse rossi, ma erano le guance nostre che pe guardatte se emozionavano.

(Matteo, commento all'articolo de ilmamilio.it "Sandrone e quella insensata voglia di straordinarietà")

 

DI SEGUITO LE FOTO TRATTE DAL WEB GIA' PUBBLICATE DUE ANNI FA:

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