Il Comune di Frascati rischia di dover rimborsare più di 2 milioni di euro ai cittadini per gli illegittimi aumenti della Tasi

Pubblicato: Sabato, 20 Gennaio 2018 - Marco Caroni

FRASCATI (attualità) - Il Tar del Lazio accoglie l'istanza del MEF che ha contestato le maggiorazioni disposte con due delibere per il 2016 e il 2017. E a settembre il Comune non si è opposto ai rilievi del ministero...

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C'è una sentenza del Tar del Lazio, la 140/2018, risalente a pochi giorni fa, che dichiara illegittime due delibere di Giunta del 17 ottobre 2016 e il 31 marzo 2017, entrambe adottate dal commissario Bruno Strati, riguardanti la conferma della maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille e che condanna di fatto il Comune di Frascati a risarcire ai cittadini i circa 1,2 milioni per il 2016 e gli altrettanti per il 2017 percepiti dall'Ente in maniera ritenuta illegittima.petra nov2017 1

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Non solo: recependo quando disposto dal Ministero economia e finanze, MEF, Il Tar del Lazio chiarisce quali sono le condizioni da rispettare per confermare l'applicazione della maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille per le annualità 2016 e 2017. Maggiorazione che la legge di bilancio 2018 consente ai Comuni di mantenere anche per quest'anno e per la mancanza della quale il Bilancio di previsione del Comune di Frascati in via di approvazione nelle prossime settimane potrebbe aver bisogno di una sostanziosa rivisitazione.

Sono tempi sempre più difficili questi per le casse del Comune tuscolano. Tutto ha inizio nel luglio 2016 quando l'Amministrazione Spalletta, nella quale a ricoprire l'incarico di assessore al Bilancio è lo stesso sindaco, dispone la maggiorazione Tasi ma non fa in tempo ad approvarla per la caduta del Consiglio comunale (LEGGI Frascati: si dimettono i consiglieri. Cade Spalletta. Via al commissariamento).

Il commissario Strati si trova sul tavolo i conti, compresa la maggiorazione e li manda avanti. Le due delibere vengono trasmesse al Dipartimento delle Finanze il 19 luglio 2017 (sindaco Mastrosanti già insediato) ed il Ministero dell'Economia e delle Finanze impugna due delibere comunali perché censura in particolare sia la tardiva adozione della delibera del 2016 che la tardiva trasmissione nel luglio di quest'anno. La seconda delibera, quella del marzo 2017, è impugnata in "cascata" della prima dal momento che è contestata l'applicabilità nel 2017 della medesima aliquota - ritenuta illegittima - del 2016.

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Sta di fatto che in settembre il MEF invia al Comune di Frascati l'impugnazione delle delibere e dunque il ricorso presso il Tar del Lazio. Da Palazzo Marconi non arriva sostanzialmente alcuna risposta né alcuna controdeduzione: il Comune di Frascati non si oppone all'impugnazione (sconosciuti i motivi di questa scelta) ed oggi la sentenza del Tar del Lazio complica la questione.

Due le strade che il Comune di Frascati al momento si troverebbe davanti: chiedere la sospensiva della sentenza del Tar e parallelamente procedere ad impugnarla di fronte al Consiglio di Stato.

Di fatto la questione è delicata e complessa: perché mette il Comune a serio rischio di un clamoroso esborso di soldi (di questi tempi 2,4 milioni di euro per le casse tuscolane sono un tesoro) con conseguente pericolo di insolvibilità e, allo stesso tempo, mette a rischio i conti di quest'anno.

Insomma, una brutta, bruttissima gatta da pelare.

 


Commenti  

# Angelo Cristofanelli 2018-01-20 13:29
Rimborso STRATIsferico !

Mail Commissario si poteva opporre all'aumento ...... giusto ?

Ma l' OTTIMO Segretario comunale all' epoca, l'ECCELLENTISSIMO Senzio BARONE ( che coprì l'interà EPOPEA DEI GATTOPARDI ) che disse ?
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