A Rocca di Papa #Darklight di Arpa ed Elettronics di Floraleda Sacchi - IL VIDEO

Pubblicato: Martedì, 31 Ottobre 2017 - Marzia Mancini

ROCCA DI PAPA (eventi) - L'esibizione della musicista in occasione dell'appuntamento organizzato dall'Accademia Degli Sfaccendati.

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Nell’autunnale domenica del 29 ottobre alle ore 11.30, nell’elegante dimora del ‘600 di Villa Del Cardinale, precisamente nell’ala di Punta S. Michele, si è tenuto il concerto organizzato dall’Accademia degli Sfaccendati, #Darklight di arpa e live elettronics di una grande artista di fama internazionale, Floraleda Sacchi, arpista e compositrice italiana nata a Como.

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La sala ed il palco dove la giovane donna si è esibita, sono stati il suggestivo sfondo della performance, l’artista era posizionata proprio a ridosso di una grande vetrata dalla quale era possibile ammirare il lago di Albano Laziale e da dove entravano a tratti dei spiragli di sole che illuminavano Floraleda rendendo il tutto ancora più romantico.

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Lo strumento usato dalla Sacchi è un’arpa a pedali (acustica ed elettrica) e il repertorio del concerto è tratto dal suo ultimo album #Darklight. I pezzi eseguiti sono di vari compositori: Said and Done e Hammers di Nils Frahm, un pezzo che porta il suono fino allo stremo con delle contaminazioni indiane; Adagio for Strings di Samuel Barber con una base musicale elettronica remixata dal dj olandese Tiësto; Images I – II della stessa Floraleda Sacchi che in questo caso si è ispirata alla musica rinascimentale inserendo una base che riproduce i suoni della natura, come il temporale e il cinguettio degli uccelli; Silencio du Park Guëll di Joe Hisaishi che vuole andare a riprodurre l’utopico silenzio di uno dei parchi più famosi di Barcellona; Till the End e Near Light di Olafur Arnalds; The Beatitudes di Vladimir Martynov ed infine Temple of Sound, Antartica e Nuvole di Luce di Roberto Cacciapaglia, per il secondo componimento, il pianista milanese si è ispirato ad una spedizione di ricercatori nella stazione Antartica Concordia dove hanno vissuto per diversi mesi nell’ombra e a 80˚ sotto zero.

La regalità della location, la potenza dei brani ma soprattutto il talento ed il fascino di Floraleda, hanno dato vita ad uno spettacolo di rara grazia e bellezza, l’artista ha avuto la capacità di trasformare la musica in poesia per l’anima, ero come ipnotizzata dalle mani dell’arpista che pizzicavano lo strumento come se fosse stato un’estensione di se stessa…Il suono non era più nell’aria ma lo sentivo dentro di me, le melodie scelte oscillavano tra ombre e luci come suggerisce il titolo del concerto, andando a scavare nel più profondo dove si trovano le emozioni remote, quelle nascoste nel buio, che poi improvvisamente venivano riportate alla luce dalla sua musica creando un corto circuito di sensazioni, proprio come faceva la dea nordica Arpa (citata nell’introduzione di un pezzo) che con il suo medesimo strumento portava la luce, così Floraleda ha reso divina la sua opera! Più di una volta non ho saputo trattenere la commozione, non saprei neanche spiegare bene il perché, quello che so è che qualcosa dentro di me ha vibrato, l’immaginazione ha preso il volo e osservando lo stupore e l’entusiasmo degli altri spettatori, direi che non sono stata l’unica a percepire l’intensità dell’atmosfera. La Sacchi, inoltre è un’artista innovativa che ha rivoluzionato l’idea antica che si ha dell’arpa, strumento che ha saputo rendere più attuale e moderno avvalendosi anche della musica elettronica. È per questo che mi sarebbe piaciuto vedere un coinvolgimento maggiore del pubblico giovane che troppo spesso rimane vittima di pregiudizi inutili riguardo alla musica classica, che in molti altri paesi europei sono stati ampiamente superati.

Dopo l’esibizione Floraleda si è fermata per autografare i cd in vendita e scattare qualche foto insieme agli spettatori che hanno assistito alla performance. Per chi lo desiderava, è stato possibile rimanere a pranzo e godere delle prelibatezze preparate appositamente per l’occasione, altrimenti ai più curiosi, è spettata una passeggiata culturale attraverso le mura storiche della villa alla scoperta delle sue centenarie origini e dei suoi misteriosi intrighi, a fare da guida turistica è stata la proprietaria di ‘casa’ Stefania che con la sua simpatia ed infinita cultura ha condotto gli attenti partecipanti in un viaggio indietro del tempo.

 

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