Covid, regole e negazione: la lettera e la risposta. Disposti su due sponde opposte

Pubblicato: Sabato, 10 Ottobre 2020 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - Pubblichiamo volentieri la lunga lettera di un nostro lettore che difende le teorie "non indotte dalle tv"

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Da un nostro lettore, che si firma, riceviamo e pubblichiamo.

"Salve,

ma perché parlate sempre di “negazionisti” quando qualcuno osa proporre narrazioni diverse dal pensiero unico dominante?

E’ sintomo di intelligenza porsi dubbi, farsi domande e magari ascoltare altre “campane” che non siano quelle indotte dalla TV: i vari Professori Montanari, Tarro, Bassetti, Zangrillo, Clementi, Citro e altri (ai quali non è concessa platea televisiva)… ce ne sono… basta volerli ascoltare. 

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Sono certo vogliate non discutere la professionalità dei predetti Professori, i quali affermano che è normale che i positivi siano così tanti a fronte di tanti tamponi effettuati (23 marzo 2020=17.000 tamponi / 3 ottobre 2020=118.932 tamponi +7 volte…dati Istat), è in corso la c.d. “immunità di gregge” ed è cosa buona.

Essere positivi asintomatici semplicemente non vuol dire essere ammalati né tantomeno contagiosi in quanto la carica virale è estremamente bassa, al massimo in una persona sana si manifesterà come una normalissima influenza: febbre, tosse e via.

Anzi, probabilmente l’abbiamo contratto tutti o quasi questo virus, magari non ce ne siamo neanche accorti.

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In terapia intensiva abbiamo al 3 ottobre 2020 297 persone rispetto al 23 marzo che erano 3.204 (-90%) (dati Istat) e comunque è importante distinguere (cosa che non viene fatta mai) tra i ricoverati per altre patologie (e magari risultati positivi) e soprattutto l’età. Stesso dicasi per i deceduti: morto a causa del Covid o con il Covid? Personalmente ho in famiglia un deceduto per cancro classificato come “deceduto Covid”.

E’ notizia recente su un noto quotidiano nazionale, di un morto per annegamento classificato come Covid. 

Vogliamo parlare delle mascherine obbligatorie all’aperto? Non bisogna essere scienziati per capire che stiamo respirando la nostra anidride carbonica, gli scarti della respirazione cioè veleno. Non moriremo di Covid ma per altre patologie di sicuro, tra l’altro la loro inutilità è assodata (vedasi dichiarazioni OMS). E delle cure esistenti a basso costo ma negate e addirittura proibite ne vogliamo parlare? Esiste solo il vaccino come panacea per uscire dall’emergenza, quando servono anni per la sperimentazione e il virus è estremamente mutabile per cui sarà inutile, inoltre i medici non si assumono la responsabilità dei danni collaterali (perché ci sono, ma neanche questo si può dire).

Basterebbe informare la popolazione di rafforzare le difese immunitarie e proteggere le persone anziane con patologie (quelle si che devono essere protette). 

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Insomma perché creare tanta paura, tanto terrore nella popolazione anche e soprattutto da parte dei media? Un motivo ci sarà e sono sicuro vogliate rendermi edotto visto che non avete dubbio alcuno e anzi criticate duramente chi la pensa diversamente etichettandolo come “stolto” e “analfabeta”.

Ringrazio

Cordiali saluti, Massimo".

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Risposta del direttore - Gentile Massimo, intanto ti ringrazio per la sua lunga e civile lettera.

Purtroppo, però, non sono d'accordo su pochissimi dei punti che lei elenca, per quanto - ovviamente - non posso non rispettare il suo punto di vista.

1. Il termine negazionista si attaglia perfettamente alla fattispecie di cui trattiamo: qui si nega, colpevolmente (e i fatti di questi ultimi giorni lo dimostrano senza più margine) quello che accade a livello mondiale e questo atteggiamento pesa irresponsabilmente sull'andamento della pandemia. "Non ce n'è coviddi" è stato il segnale peggiore che potesse essere dato;

2. Sul concetto di immunità di gregge si potrebbe parlare a lungo. Concordo sul fatto che l'epilogo, nel bene o nel male, sarà comunque quello.

3. Purtroppo il grande cavallo di battaglia di chi nega la pericolosità del virus è il numero delle terapie intensive. Purtroppo i dati di questi ultimi giorni non sono così concilianti con la sua teoria. Affatto.

Gliela spiego meglio: al centro sud, pensi un po', siamo già quasi in condizioni critiche.

4. Capitolo mascherine. Possiamo trovarci su questo punto. Ma a me appare chiaro che questa imposizione, oggettivamente contestabile, dovesse suonare come un campanello d'allarme su quelle che arriveranno a stretto giro. E purtroppo non lo dico io.

5. Instillare tanta paura. Vede Massimo, la speranza che tutti noi avevamo - pur a quanto pare disposti su sponde opposte - è che non dovessimo mai più ritrovarci in quello che abbiamo vissuto tra marzo ed aprile e che ha segnato, per sempre, tutti noi. I fatti dicono che proprio lì ci stiamo ridirigendo. Chi può oggi dire che non avremo un nuovo lockdown generale?

Di chi è responsabilità: di chi ha sempre cercato di rispettare le norme sanitarie o di chi non lo ha fatto?

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