Quelli della mascherina sotto al mento, sul gomito. Ma il virus non è ancora sconfitto
Pubblicato: Venerdì, 22 Maggio 2020 - redazione attualitàFRASCATI (attualità) - Le pessime nuove abitudini di chi proprio non riesce a rispettare le regole. Un nuovo lockdown sarebbe devastante
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La grande moda è quella della masherina, per lo più chirurgica, sotto al mento: o a coprire solo la bocca lasciando scoperto il naso. O ancora meglio, soprattutto tra i giovani - che sostanzialmente danno idea in larga parte di fregarsene delle direttive - sul gomito. E' la moda della primavera-estate 2020, retaggio di un coronavirus che non è stato ancora sconfitto.
Concetto difficile da capire, a quanto pare.
Eppure i dati nazionali (oltre a quelli regionali) parlano chiaro: i nuovi contagi quotidiani sono nettamente scesi da quei valori di un mese e mezzo fa che ci tennero tutti serrati nelle nostre case, ma anche oggi ci sono stati oltre 600 nuovi casi. Non pochi, non zero.
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Il secondo step della cosiddetta fase2 - ed è bene ricordare che questa è la fase della convivenza con un virus che ha fatto, solo a guardare i numeri ufficiali, oltre 32mila vittime in Italia - è stato da molti inteso come un completo ritorno alla normalità.
Fatta eccezione per la scomoda disposizione di compiere alcune azioni, come ad esempio entrare nei negozi o prendere i mezzi pubblici, con la mascherina.
In molti, soprattutto i giovani, non riescono ad accettare il concetto di distanziamento: come se tutto fosse uno scherzo.
Ma non è così e sarà bene comprenderlo bene. Così come sarebbe importante capire che le mascherine non hanno una durata infinita e che dopo una giornata di lavoro al massimo devono essere cambiate.
E non - come purtroppo molti fanno - messe in tasca per il giorno successivo o, ancora, appese allo specchietto interno delle auto dove una volta si appendevano le fragranze profumate o le scarpette da neonati.
Insomma: il peggio è probabilmente alle spalle ma occorre osservare ancora le direttive. Perché incorrere in un nuovo lockdown sarebbe devastante.