La quarantena, il coronavirus e la scansione del tempo fatta dai bollettini. Il terrore delle ore 18

Pubblicato: Sabato, 21 Marzo 2020 - redazione attualità

ore18FRASCATI (attualità) - Passeranno queste settimane di paura e timori, di clausura e decreti. Non sappiamo ancora quando e come ma passerà

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Passerà. Durerà ancora "un po'", forse un bel po', ma passerà. E lascerà dolore, morte, ferite da risanare. Lascerà una società che non sarà quella alla quale siamo stati abituati fino alla fine di febbraio. Una società che per tornare a come l'abbiamo conosciuta fino a poche settimane fa serviranno anni di ricostruzione.

Passerà. Con la sua scia di morte e paura. La quarantena, le immagini terrificanti a cui ci stiamo abituando in questi giorni, le nostre città innaturalmente deserte. Spettrali nelle forme, nei silenzi, nelle code impaurite di gente che attende il suo turno al supermercato. Il maledetto coronavirus.

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Passerà. Come e quando non possiamo ancora saperlo. Secondo quale grafico o quale "gaussiana", infliggendo ancora quanto dolore e quanto panico. Non lo sappiamo. Non ancora. Ma passerà.

E lascerà, nel fisico di chi l'ha superata, e nella mente di molti, tanto dolore. Fisico e psicologico.

Perché nessuno di noi una cosa del genere l'ha mai vista.

E quando passerà, quando torneremo ad abbracciarci e a stringerci. Quando ci ritroveremo in lacrime a gioire per un bimbo appena nato, o ad accarezzare il dolore per chi se n'è andato, quando potremo nuovamente stringere mani e lacrime, ricorderemo questi giorni. Li ricorderemo perché sono già segnati a fuoco nei nostri cuori, nei nostri occhi. Sulla nostra pelle. 

Per chi, come noi, da settimane fa informazione e segue molto da vicino quanto sta accadendo, le giornate sono scandite dai bollettini ufficiali. Da numeri e dati.

Da quello delle 12, dello "Spallanzani", ai dati diffusi verso le 15,30 da "Salute Lazio". Fino alle ore 18. Il bollettino più temuto. Quello della protezione civile. La conferenza stampa di Angelo Borrelli, normalmente anticipata, finora, da quella delle istituzioni regionali della Lombardia.

I numeri più terribili, quelli che ancora non accennano a dare tregua. Quelli che fanno paura.

Passerà. Passerà. Ma questa insolita, ansiosa scansione del tempo lascerà i suoi segni. Così come le ore 18...