Westworld: un'avvincente serie di fantascienza diventa esplorazione filosofica

Pubblicato: Giovedì, 28 Novembre 2019 - redazione attualità

westWorld bertotto ilmamilioCIAMPINO (attualità) - Il 4 dicembre la presentazione a "Più libri più liberi"

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Il saggio ‘Westworld La coscienza in serie’ di Giulia Bertotto è una felice fusione tra filosofia classica e i nuovi linguaggi proposti dalle serie Tv.

La serie di fantascienza ‘Westworld’ tocca infatti molti argomenti universali: la definizione di “coscienza”, la funzione della memoria legata alle emozioni, il libero arbitrio, l'origine metafisica della realtà apparente e materiale, il transumanesimo ovvero quel movimento con cui ormai si identifica anche il periodo storico-scientifico contemporaneo, il quale utilizza le tecnologie per potenziare il corpo e le facoltà cognitive dell'uomo e di altri esseri viventi.

Nella serie americana, in onda dal 2016, una schiera di androidi creati per il piacere umano di uccidere e torturare iniziano a scoprire in se stessi emozioni e facoltà intellettive; sollevando così questioni etiche e interrogativi eterni in modo affascinante, attraverso piani cronologici paralleli e colpi di scena.

"La fantascienza - dice l'autrice - è il genere che offre più spunti perché ritrae una realtà che vediamo e una che sembra essere o che sta per diventare. La fantascienza parla delle trasformazioni della società umana raccontandole per ipotesi e allusioni appassionanti. Westworld è carica di queste allusioni…però vorrei dire che lo scopo del saggio non è avvertire dei pericoli dell’intelligenza artificiale o delle nuove tecnologie".

"Mi interessa dire proprio il contrario: quanto è spaventoso il fatto che l’uomo muta nei suoi mezzi ma non sembra essere mai cambiato nella sua natura distruttiva e autodistruttiva. Non sono preoccupata per le tecnologie, ma del fatto che restiamo restiamo anche, (ma non solo) quell’essere bipede e ingrato come diceva Dostoevskij. Westworld parla dell’uomo non delle macchine, parla eventualmente di una ribellione A Dio, ma non racconta di macchine. Quello è l’espediente diegetico più superficiale anche se avvincente".191114 aeci

Il libro, che verrà presentato il 4 dicembre alla prestigiosa manifestazione culturale della piccola e media editoria “Più libri più liberi” di Roma, nasce dalla penna di una giovane autrice, Giulia Bertotto, laureata in filosofia a La Sapienza, Consulente Filosofico riconosciuto UPRA, già autrice della raccolta di poesie “In caso di Apocalisse”. Giulia è da qualche tempo residente a Ciampino.

ccanto all'autrice interverranno Fabio Morici (attore e autore) e Giulia Soi (autrice).

Buona visione e buona lettura!radioRomaCapitale2 ilmamilio