Palestrina si prepara al Palio di Sant’Agapito – IL VIDEO

Pubblicato: Lunedì, 07 Agosto 2017 - Fabrizio Giusti

PALESTRINA – Una festa origini secolari. Dal 16-19 Agosto tutti in piazza: la lunga preparazione di un evento ormai di livello

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Porta San Biagio. Porta San Giacomo. Porta San Cesareo. Porta San Martino. Quattro quartieri, quattro piccoli borghi di Palestrina pronti a contendersi il Palio di Sant’Agapito, martire della città. Una manifestazione resa possibile grazie al Magistrato del Palio, ai tanti volontari ed alle realtà che ogni anno cercano di migliorare un appuntamento giunto a ottimi livelli di qualità, grazie anche al coinvolgimento sempre più importante delle nuove generazioni.

Già nell'antichità a Palestrina si organizzavano gare fra i diversi ambiti territoriali delle città, detti ‘collegia’. Corse di bighe o quadrighe venivano fatte in onore della dea Fortuna e per le “Feriae Augusteles” che si effettuavano nel circo. Fu in questa circostanza che il giovane prenestino Agapito, per la sua fede cristiana, fu esposto ai leoni, i quali, invece di sbranarlo, ne lambirono i piedi lasciandolo miracolosamente illeso, suscitando l'ammirazione dei concittadini e l’ira dei magistrati che ne decretarono la decapitazione.

Subito crebbe nella comunità prenestina la devozione verso questo martire. La festa del “Dies Natalis” (giorno del martirio), il 18 agosto, fu celebrata con solennità fin dai primi anni del IV secolo. Essa fu da sempre caratterizzata da corse di cavalli e, dall'alto medioevo, da tornei e giostre cavalleresche organizzate anche in particolari occasioni come le nozze di un nobile o la visita di papi o personaggi illustri. L’onore del “Pallio” fu concesso, ad esempio, al cavaliere vincente la giostra organizzata in occasione della visita di Innocenzo III. È dalla seconda metà del '400, comunque, che vengono organizzate sistematicamente giostre e giochi vari fra i campioni dei quattro quartieri in cui la città era divisa.

Nel 1870, con l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia, vennero soppresse tutte le manifestazioni e solo all'inizio del secolo scorso Palestrina riprese a correre i suoi palii. L’attuale forma risale al 1978 e vuole esaltare la tradizione, la storia e la cultura attraverso le diverse manifestazioni, i cortei e le taverne, ovvero gli antichi luoghi di incontro dove è possibile assaporare la semplice e genuina cucina locale.

Vari i momenti di richiamo: la processione, i cortei in costume, la giostra della scifa, le gare della conca, della palla, del fuso e della corda. Le imponenti vestigia del Tempio della Fortuna Primigenia, invece, faranno è la cornice alla gara degli arcieri (famosa era la compagnia degli Arcieri prenestini che stanziavano a Torre di Mezza Selva, i quali avevano l’incarico di difendere i confini del territorio e rendere sicuro il viaggio dei viandanti), al termine della quale un corteo storico introduce uno spettacolo coreografico alle finali delle gare che assegneranno il Palio al quartiere vincente. Il corteo, nel particolare, rappresenta la composizione civica, sociale e governativa di Palestrina nel secolo XVI: i guardiani delle porte, la guardia civica, la curia, la corte Colonna ed il popolo nei caratteristici costumi della festa.

Palestrina si appresta dunque al suo salto indietro nella storia. Per riscoprirsi ancora degna del suo passato e delle sue straordinarie origini culturali, vanto di un'intera comunità.

(foto tratta dal sito  www.magistratodelpaliodisantagapito.it)