pannelli uccelli ilmamilioROMA (attualità) - Consigli pratici per risolvere il problema

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Vivi in una grande città e come tanti altri hai gli esterni di casa infestati dai volatili? È una condizione comune che parte da un presupposto intuitivo quanto non sempre considerato: gli uccelli trovano molto più cibo nelle città che nei loro habitat naturali, per questo affollano sovente i paesaggi urbani. Il problema è quando scelgono come casa una possibile intercapedine del nostro terrazzo, vi nidificano e a quel punto diventa piuttosto complesso liberarsene. La domanda che sicuramente vorrai porre e che è molto discussa sui social ogni giorno è: come mi libero dei piccioni che mi hanno infestato il balcone?

Ecco, ci sono due premesse d’obbligo che bisogna fare. La prima è che bisogna assicurarsi che siano davvero piccioni o, per esempio, gabbiani, poiché non tutti gli uccelli possono essere scacciati allo stesso modo. Esistono, infatti, delle specie che sono minacciate e la cui riproduzione va assecondata e non ostacolata. Stiamo parlando di rondini, rondoni, balestrucci e altre specie che i dati del progetto MITO2000 (Monitoraggio ornitologico italiano) definiscono senza troppi giri di parole “in via di rarefazione”.

Quindi nessuno potrà incolparti di non esserti preso sufficiente cura di quel nido di rondine costruito nell’angolo alto della tua terrazza, ma di certo non si può danneggiarlo. È necessario fare un distinguo tra le specie volatili e cercare di capire quale si sta “affrontando”. Tra l’altro le specie citate poc’anzi sono molto utili ad allontanare un altro tipo di infestazione spiacevole che è quella degli insetti: mosche, zanzare e moscerini vari sono infatti parte del loro nutrimento. Inoltre, molte di queste specie a rischio tendono a formare il nido nella bella stagione, poi, come consuetudine, emigrano verso lidi più caldi e in estate ritornano nel vecchio nido per la cova. Questo a patto che il nido esista ancora, ergo se si distrugge un nido durante l’inverno gli uccelli probabilmente si guarderanno bene dal costruirne un altro in quello stesso punto, ma si starà attentando al loro processo di riproduzione.

La seconda premessa è che la legge nazionale (DL 157/92) tutela le specie selvatiche tra cui anche i volatili più invadenti. Nella fattispecie, si intende proibita la distruzione dei nidi, delle uova e più in generale dell’eliminazione di qualsiasi esemplare. Quindi la legge contrasta con la possibilità di un allontanamento coatto che contravverrebbe anche al rispetto minimo che si deve alla natura. Per cui se un piccione dovesse aver già fatto un nido nel nostro terrazzo potremmo liberarcene solo dopo la schiusa delle uova.

Va da sé che il problema vada risolto con metodi preventivi. Come? Il web offre svariate soluzioni, molte delle quali piuttosto stravaganti. Le regole fondamentali sono però solo due: evitare qualsiasi spargimento di cibo che possa invogliare la venuta dei volatili; creare dei veri e propri impedimenti fisici mediante l'uso dei dissuasori. Ci sono vari tipi di dissuasori per piccioni, come i dissuasori che creano una barriera anti piccioni in prossimità dei pannelli fotovoltaici e delle grondaie (tra gli spot più infestati), impedendone la nidificazione. In generale è essenziale creare un impedimento fisico tra l’animale e il punto in cui vorrebbe nidificare, altre forme di dissuasione come sonar, spezie, specchietti rifrangenti prima o poi perdono la presunta efficacia.

Quindi, riducendo in sintesi quanto espresso nell’articolo: se siamo già stati infestati dobbiamo verificare di che specie volatile si tratta, se non è una specie in rarefazione allora possiamo allontanare gli uccelli ma a schiusa delle uova avvenuta. Se non siamo ancora stati infestati e vogliamo prevenire il rischio, facciamo attenzione a non lasciare cibo o residui nei luoghi interessati e muniamoci di dissuasori fisici per impedire la nidificazione.