GROTTAFERRATA (attualità) – Causa promossa dalla Città Metropolitana per annullare l’esito dell’ultima conferenza dei servizi che dava di fatto il via alla realizzazione del centro sportivo polivalente finito al centro di diverse polemiche negli ultimi anni.

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Il Comune di Grottaferrata si è costituito in giudizio davanti al Tar del Lazio per difendersi nella causa promossa dalla Città Metropolitana di Roma, che chiede l’annullamento dell’esito di quell’ultima conferenza dei servizi del 2017 che dava di fatto il via alla ben nota variante urbanistica di via delle Vascarelle, ovvero alla realizzazione del centro sportivo polivalente divenuto, per un periodo, centrale nel dibattito politico criptense. Una questione aperta, irrisolta da quasi 10 anni.  

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La Città Metropolitana, sin dalla prima conferenza dei servizi avvenuta nel 2013, aveva espresso parere negativo alla realizzazione del centro sportivo. Discorso opposto per la Regione Lazio, che aveva invece negli anni favorito i lavori per dare il via all’intervento, sollecitando il Comune a svolgere tutte le verifiche di compatibilità previste. La Regione è infatti tra gli enti tirati in ballo dalla Città Metropolitana in questo giudizio promosso davanti al Tar e risalente al 2018.

Una disputa, quella tra Regione e Città Metropolitana, che riguarda la competenza dei due enti nell’esprimere parere favorevole o meno, e quindi a dare il via alla variante del piano regolatore necessaria per realizzare il centro sportivo. Secondo l’ex Provincia l’intervento non sarebbe compatibile con il PTPG, lo strumento di pianificazione urbanistica provinciale, mentre per la Regione si tratterebbe di una materia di sua competenza, secondo delle precise disposizioni normative.

Se parliamo di pareri, confonde ulteriormente le acque l’opinione negativa praticamente unanime dell’ultima classe dirigente grottaferratese, sia da parte della maggioranza che dell’opposizione. “Scempio urbanistico”, “una colata di cemento”, si leggeva nei vari comunicati provenienti da ambo le parti con riferimento al centro sportivo.

Il consigliere regionale di Europa Verde, Marco Cacciatore, 6 mesi fa presentò persino un’interrogazione in Regione sulla questione, e più volte ha affermato pubblicamente la sua contrarierà all’intervento, come del resto la ex Giunta criptense decaduta a fine novembre 2021. Ma…

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La determina di cui la Città Metropolitana richiede l’annullamento – prot. 20038/8/4 del 24 maggio 2018 –, che approvava il risultato dell’ultima conferenza dei servizi (ce ne sono state quattro dal 2013 ad oggi), quindi il via libera alla realizzazione, doveva essere trasmessa al presidente del consiglio comunale, allora Francesca Maria Passini, per essere sottoposta a votazione. Ma la determina sui banchi del consiglio non ci è mai arrivata. Perché?

Secondo le parole dell’ex sindaco un parere negativo del consiglio comunale avrebbe messo il Comune nella condizione di dover risarcire il danno subito dai privati che avevano promosso l’intervento. Uno scenario tutto da confermare, ma che di fatto è stato l’espediente per non far mai arrivare il dibattito ai voti nell’aula consiliare di Palazzo Consoli.

Alla luce dei fatti, un altro atto politico dell’ex maggioranza assume rilievo, ovvero la bocciatura da parte del consiglio comunale dell’adeguamento dell’attuale piano regolatore del 1972 (quest’anno compie 50 anni) al PTPG, quello strumento urbanistico che la Città Metropolitana invoca a sostegno del parere negativo per la realizzazione del centro sportivo su via delle Vascarelle.

Un adeguamento che era stato proposto in una mozione da Veronica Pavani, ex consigliera di Fare Rete, ricevendo critiche anche da parte dell’opposizione, e in particolare dalle ex consigliere di Città al Governo Rita Consoli e Rita Spinelli. È chiaro che se il Comune si fosse adeguato a quel preciso strumento di pianificazione, avrebbe dato indirettamente ragione alla Città Metropolitana, che dal 2013 vede la variante di via delle Vascarelle come una violazione di tale strumento.

Da una parte le dichiarazioni dell’ex maggioranza, contraria all’intervento, dall’altra gli atti ratificati dall’ufficio tecnico, che con quella conferenza dei servizi chiusa con la determina del 2018 davano invece il via libera alla costruzione del centro sportivo, e dal consiglio comunale, che bocciò l’adeguamento del piano regolatore al più aggiornato PTPG.

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Ora la palla passa al Tar, ma si tratta di una causa promossa nel 2018, in cui soltanto ora, con l’ennesima gestione commissariale, il Comune si costituisce in giudizio per difendere il suo operato, e quindi per non annullare quella determina del 2018. Un atto sancito dalla delibera del sub commissario n.26 del 24 febbraio 2022, che smuoverà le acque di un’annosa impasse burocratica.

Quali scenari ci attendono? Tanti, tutti diversi a seconda di quanto stabilirà il Tar, da cui potranno scaturire altri ricorsi fino ad arrivare al Consiglio di Stato. In tutte le casistiche spetterà con ogni probabilità al prossimo sindaco e alla sua maggioranza derimere la questione, sperando che sia la volta buona anche per dotare Grottaferrata di un piano regolatore aggiornato, al passo con i tempi e con gli obiettivi di sostenibilità urbanistica che al giorno d’oggi qualsiasi fazione deve porsi.

Ma per capire se in quell’area, su via delle Vascarelle, prenderà vita per davvero un centro sportivo polivalente, bisognerà aspettare ancora molto.  

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