•  CECCHINA (attualità) - La storia di Enzo Tuzzi
     
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    Una storia molto toccante viene da via Ardeatina, nella zona a cavallo tra i comuni di Albano e Ardea, dove la strada provinciale taglia in due diverse strade, quartieri e dove in direzione Roma la parte destra fino all'ingresso, e un pò oltre della discarica di via Roncigliano, è comune di Albano.

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    Qui, in questa lingua della campagna dell'agro romano, si trovano due strade molto lunghe e popolose, con lo stesso nome: via Montagnano, una di Albano, una di Ardea, cosa che ha fatto impazzire tutti i postini che da oltre 50 anni fanno servizio in queste zone. Poi ci sono due via Montagnanello, una sempre nel comune di Ardea, che scende dalla via Ardeatina verso la vallata verso il mare, e l'altra invece è una traversa di via Montagnano di Albano (ma addirittura comune di Ariccia).

    In tutto questo labirinto di strade con nomi uguali, ma comuni diversi, si trovano a vivere migliaia di cittadini che non hanno ancora servizi necessari urbanistici come fogne, depuratore, acqua diretta (nella parte di Ardea) che combattono da oltre 40 anni con le aperture e chiusure della discarica e tanti altri problemi.

    La storia che andiamo a raccontare riguarda la famiglia di Enzo Tuzzi, ex pugile dei pesi medi, dal cuore d'oro e dal sorriso contagioso, che ora gestisce l'Osteria "Dar Pagnotta" su via Ardeatina con la compagna ed i figli.MAMILIO telegram1

    Due settimane fa è deceduto a 71 anni Gino Tuzzi, fratello di Enzo e di altri 6 tra fratelli e sorelle, della nota e storica famiglia che da circa un secolo abita in quelle zone.

    Enzo Tuzzi, voleva far sapere ai suoi vicini e alle famiglie di quella zona, divisa in due tra Albano e Ardea, che il suo amato e conosciutissimo fratello era deceduto dopo una lunga e devastante malattia. Ma nella vasta zona, Villaggio Ardeatino, Villaggio Valle Gaia, via Montagnano-Pescarella. via Ardeatina, via Tor Paluzzi, via Roncigliano, via Montagnano di Albano non ci sono spazi e plance per affiggere i manifesti pubblici o i necrologi.

    Così Enzo ha chiesto alla agenzia di pompe funebri Triolo, che curava il funerale, di lasciargli un manifesto che ha provveduto da lui stesso ad attaccare su un muretto lungo la strada principale (via Ardeatina) visibile a tutti per far sapere della morte del povero Gino Tuzzi e annunciare il funerale che si sarebbe tenuto a Cecchina, alla chiesa di via Nettunense in centro, a circa 5 km di distanza.

    Ma la sua azione è stata sanzionata, dalla polizia locale (legittimamente) in quanto ha violato le norme sull'affissione dei manifesti. Così una multa di circa 150 euro è arrivata alle pompe funebri, di cui Enzo Tuzzi si è poi preso carico.

    "Non discuto le disposizioni comunali e mi ci attengo da cittadino onesto e rispettoso - ha detto l'ex pugile - è giusto che gli agenti abbiano redatto la sanzione per affissione abusiva non autorizzata ed ho pagato quanto dovuto, hanno fatto il loro lavoro-dovere. Ma mi chiedo: io come centinaia di residenti della zona, in un paese, anzi due, Albano e Ardea, in una zona dove risiedono centinaia di famiglie e migliaia di cittadini, come è possibile che non ci siano degli spazi pubblici, delle plance per affiggere i manifesti, i nostri necrologi? E' assurdo. L'invito che rivolgo alle due amministrazioni comunali, ai due sindaci, invitandoli a pranzo da me, come miei ospiti, è quello di far installare prima possibile, alcune plance autorizzate o spazi pubblici, per le affissioni, ne basterebbero un paio, ben visibili, questa la mia richiesta  " . 

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