abbondati porchetta europaVerde ilmamilioCIAMPINO (politica) - Ambiente, difesa del territorio e bilancio. "Alessandro il miglior candidato sindaco possibile"

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L'occasione è stata la presentazione dei due candidati di "Europa Verde" all'interno della lista "Insieme per Ciampino" a sostegno della candidatura a sindaco di Alessandro Porchetta.

L'effetto è che, con un primo intervento da cinque minuti, sul sentito tema IGDO proprio Porchetta abbia sconfessato in 4 punti (quelli sanciti dagli atti ufficiali del Comune) il "castello" elettorale sul quale l'ex sindaca Ballico sta cercando di costruire la sua complicatissima caccia alla nuova sindacatura.

L'apertura è spettata chiaramente all'animatore del gruppo "Europa verde", Guglielmo Abbondati. "Con Porchetta abbiamo trovato il miglior candidato sindaco possibile: è bastato parlarsi un po' per capire che c'era totale convergenza nei temi, l'ambiente su tutto, e nei modi. Portiamo Sandro Sudano e Luisa Marescialli che con la loro esperienza e passione sapranno dare un'importante mano a Porchetta in quella che ritengo sia una vittoria possibile".

A BREVE IL VIDEO

"I temi sull'ambiente sono tanti: dall'aeroporto al radon, che la Regione ci dice essere in grandi concentrazioni nel nostro territorio, a quell'Osservatorio ambientale che avrebbe dovuto essere attivato già da anni, con la presenze di cittadini e che invece chissà perché non ha ancora fattivamente visto la luce. C'è poi l'ampio tema del Bilancio sul quale gravano gli ultimi 10 anni di gestione delle partecipate: non è più possibile continuare con queste gestioni, bisogna tornare alle società consortili", ha aggiunto proprio Abbondati.

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"Lo slogan della nostra campagna è "Ciampino deve cambiare", ma devono cambiare anche le persone - ha detto Sandro Sudano -: i protagonisti della politica degli ultimi 10 anni hanno fallito, è arrivato il momento di cambiare aria. Per certi versi sento un'aria simile a quella che nel 1994, in uno scenario politico nazionale dominato da Berlusconi e dal centrodestra, portò alla vittoria di Tonino Rugghia. Un sindaco tanto apprezzato che poi nel 1998 fu confermato con oltre il 70% dei voti".

"L'obiettivo primario - ha detto poi Luisa Marescialli - è quello di evitare ad ogni costo un Ballico 2.0. Un'Amministrazione come quella chiusa a fine agosto 2021, espressione del più becero centrodestra, è quello che Ciampino ed i ciampinesi devono evitare ad ogni costo".

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"E' vero - ha continuato Marescialli - Porchetta è il miglior candidato sindaco possibile, l'unico credibile, l'unico che può realmente incarnare il cambiamento. Con lui portiamo in Comune le battaglie di questi anni: per il Parco di Mura dei francesi all'interno del Parco dei Castelli, con proposte sostenibili e molto reali, con un PRG da rifare e da elaborare attorno al concetto di consumo di territorio zero. E' vero, c'è un'aria simile a quella del 1994".

 L'intervento del candidato sindaco Porchetta è ben riassunto, oltre che nel video sopra pubblicato, anche nella nota stampa diramata poco fa.

"Partiamo col dire che non esiste, ad oggi, alcun atto amministrativo per l'acquisto dell'area dell’IGDO, attualmente proprietà privata della società Siciet. Un bel giorno l'ex Sindaca Ballico comprende di non avere più la maggioranza in Consiglio comunale necessaria per l'approvazione della delibera di assestamento di bilancio. A quel punto inizia un opera teatrale, in vari atti, che dura sino ai nostri giorni.

Atto primo: Il giorno stesso del Consiglio Comunale scrive un’esilarante lettera alla dirigente del settore economico per chiederle di "trovare immediatamente le risorse per comprare l'area ex IGDO", Magicamente, in 20 giorni, si trovano le risorse nel bilancio comunale, circa 2 milioni di euro, "senza aumentare le tasse nè tagliando alcun investimento". Magia nera?

Atto secondo: Quelle risorse (capitolo di bilancio associato ai fondi vincolati, definiti da qui in poi per semplicità "Usi Civici") non erano e non sono utilizzabili dall'Ente, essendo risorse vincolate da 15 anni nel bilancio comunale, né la Regione ne ha mai autorizzato l'uso.

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Atto terzo: La Commissaria prefettizia, appena subentrata alla giunta Ballico, a conferma di quanto scrivo, approva l'assestamento di bilancio comunale, ma stralcia completamente la parte relativa ai fondi da destinare al fantomatico "acquisto dell'IGDO".

Atto quarto: Esercitando quale strumento il Comune avrebbero acquisito una proprietà privata? La Ballico ed il suo staff romano sostenevano in quei giorni che il Comune avesse un fantomatico "diritto di prelazione sull'area ex IGDO", da esercitare addirittura a distanza di 5 anni dall'assegnazione dell'area al proprietario, e… a prezzo di assegnazione d'asta (1.6 milioni di euro)! Ennesima bugia (che almeno oggi non ripetono più) raccontata a mezzo stampa e nelle sedi istituzionali, smentita seccamente dalla stessa Sovrintendenza che sull'immobile ha apposto un vincolo puntuale che ne impedisce la demolizione e ne promuove il recupero.

Incompetenza o malafede? Oltre a questi atti da commedia, ribadisco che una Delibera di indirizzo di Giunta che manifesta "l'interesse pubblico" su un'area privata non è niente di più che quello che recita il titolo: un semplice atto di indirizzo amministrativo che, al massimo, rappresenta un punto di vista politico, legittimo e anche condivisibile, ma che poco o nulla vale senza il consequenziale, ma mai avvenuto, passaggio in Consiglio Comunale. È da questo che si deve partire per ribadire che catalizzare oggi la discussione sull'IGDO è un modo per distogliere gli occhi dai veri problemi, più concretamente risolvibili dal prossimo Sindaco.

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Per l'IGDO bisognerà lavorare, e molto, e nessuno ha il potere di risolvere con uno schiocco di dita una questione trentennale, complessa e che vede molti attori in campo, tra cui il Comune. Tutto quello che mostreranno in queste settimane, ovvero progetti faraonici, render 3D, etc. altro non sarà che sterile propaganda di campagna elettorale, specie se si ê ancora preso atto che: 1, il vincolo puntuale sull'immobile finalmente taglia fuori ogni ipotesi di demolizione, quindi la destinazione attuale di Piano Regolatore è da riformulare completamente. Senza la nuova destinazione non si può procedere. Inoltre il Consiglio comunale dovrà predisporre una nuova variante speciale al PRG per indicare l'indirizzo e la funzione dell'area. In ogni caso l'area necessita di un nuovo Piano Particolareggiato che stabilisca le funzioni degli spazi esterni ed interni.

Per fare ciò bisognerà definire le Linee Guida generali, che a nostro avviso dovranno scaturire dall’ascolto di esigenze e bisogni espressi dalla comunità, da porre come base del futuro intervento di riqualificazione dell’area dell’ex IGDO. Su questo torneremo con un focus dettagliato: la nostra coalizione immagina l'istituzione di un Laboratorio di Partecipazione Progettuale, che dovrà operare in un arco di tempo ben definito (6 mesi) in modo chiaro e trasparente, per garantire alla cittadinanza di potersi esprimere e confrontare sul futuro e la funzione di quell'area. È ovvio che in questo processo, oltre alle rappresentanze dei cittadini dovranno partecipare e avranno potere di indirizzo l'Amministrazione comunale, la Sovrintendenza e, come auspichiamo, la proprietà dell'area.

La proprietà può decidere di partecipare o meno alla progettazione condivisa dell'area. Sarebbe nel suo interesse farlo, ma in ogni caso questo non inficia la validità del percorso che serve unicamente a fornire all'Amministrazione le indicazioni su cosa e come fare. Non è vero quel che si dice "è proprietà privata deciderà il proprietario": esiste la guida pubblica alla programmazione cittadina che si esprime nel Piano regolatore e nelle sue varianti puntuali o generali. Solo a quel punto si elaborerà una proposta progettuale di massima ampiamente condivisa e graficizzata sulla base delle linee guida.

Questi sono i primi passaggi amministrativi dovuti e non eludibili, chi dice altro mente sapendo di farlo o è poco competente. Per procedere servirà una Amministrazione forte, in grado di sedersi ad un tavolo e ragionare, lavorando giorno e notte per spingere il processo verso una risoluzione in grado di dare quel riscatto che il nostro centro cittadino merita. Ultima nota, non da poco. Premesso tutto questo di cui sopra, la prospettiva rappresentata dalla candidata Ballico di andare a mettere in piedi un percorso così complesso semplicemente per spostare gli uffici comunali da una parte all'altra della città, mettendo a rendita privata l'intera ex Cantina sociale è semplicemente folle, miope e da combattere in ogni sede. L'IGDO dovrà aggiungere servizi, verde e spazi pubblici ad una città in sofferenza, non sostituire quello di cui già disponiamo per soddisfare le ambizioni private di chi ha in mente di prendere in mano il centro cittadino per fare business.