Roma, rissa a Capodanno in un pub: due fratelli prendono a calci e pugni un  31enne. ArrestatiLANUVIO (attualità) -Dopo i fatti di cronaca di questi giorni, una riflessione

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Lanuvio, 28/12/2020

Dopo i gravissimi fatti intercorsi a Roma e in tutta Italia (Rissa al Pincio, Rissa a Villa Borghese, Rissa a Venezia, Rissa a Barletta e in altre città), che ancora sono posti in essere da numerosi giovani, per lo più minorenni, sento, da semplice madre quale sono di dover scrivervi a nome di un dolore, di una sofferenza che ormai da anni porto dentro, sia come genitore che come docente.

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Senza dover mettere a nudo la mia vicenda personale, intendo richiamare l’attenzione su un fenomeno, e una condizione relativi agli adolescenti di oggi, che non possiamo più continuare ad ignorare!

Mi riferisco a quell’insieme di atteggiamenti e comportamenti lesivi ed autolesivi che pervadono le vite dei nostri ragazzi nella indifferenza generalizzata e spesso in una altrettanto generalizzata ignoranza da parte degli adulti (genitori, educatori, rappresentanti delle istituzioni). Questo mondo relativamente sommerso lascia emergere i suoi picchi nelle note vicende di cronaca, di cui ci si occupa solo per dare notizia, lasciando vivere indisturbato un lato oscuro ben più ampio e pervasivo perché coinvolge la modalità comunicativa prevalente dei ragazzi, ossia: la rete, i social ed il mondo delle immagini all’interno del quale essi interagiscono senza più regole, controlli, mediazioni. Ciò che passa in rete non ha filtri! Raccoglie pezzi di vita più intimi, innesca suggestioni collettive, mode fuorvianti, irretisce perché coinvolge e colpisce l’immagine narcisistica del sé, anche di quello che rimane solo, in disparte. Travolge le fragilità di ognuno dandole in pasto a chicchessia.

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Due anni fa ho denunciato e chiesto il sequestro di un Social, Instagram, alla Procura Minorile di Roma. Chiedere il sequestro in ragione della tutela dei minori è stato ed è un atto dovuto, so di aver mirato in alto, ma la tutela dei minori in rete non può essere lasciata alle sole famiglie, che, molto spesso non comprendono, non sanno, mentre molte altre si trovano a dover gestire situazioni cronicizzate, di aggressività, rabbia patologiche. Le famiglie SONO DA SOLE! LE FAMIGLIE HANNO BISOGNO DI ESSERE AIUTATE! Ho visto ragazzine spogliate, prostituire la loro immagine per pochi like, per i famosi follower, ho visto ragazzini fumare di tutto, drogarsi, pippare anche farmaci! Ho visto ragazzini insultarsi, mettere su gruppi per offendere, aggredire i pari solo per dominare e affermare la loro immagine distorta, costruita in internet, una immagine falsata, non corrispondente, che a mano a mano spazza via quella reale.

Appena sentito in tv e in radio delle risse previamente pubblicizzate sui social, mi si è stampato sul volto un sorriso amaro, sono anni che denuncio queste situazioni! Il covid, certo, ha esasperato gli animi di tutti, non in ultimo ragazzi che stanno vivendo un periodo storico in nome di una privazione grande, lo studio a scuola, la compagnia reale, lo sport, una vita all’insegna della salute, delle cose sane. Il problema rissa tra adolescenti oggi trova il suo palcoscenico, ancora una volta, in qualsiasi piazza, passando però dalla piazza virtuale a quella reale. Ho sentito io stessa giustificare tali aggressioni da parte degli spettatori con un semplice, “devono chiarire!”.

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Se si pensa, ingenuamente, di porre rimedio, semplicemente parlandone, poiché l’argomento fa notizia, e trattando il tutto come episodi isolati e ad oggi legati al Covid, oppure a piccoli gruppi minoritari di adolescenti con particolari disagi, ci si sta sbagliando di grosso e si sta perdendo tempo prezioso verso questa generazione di ragazzi che si sta chiudendo autarchicamente in quell’universo isolato, a sé, lontano dalla cosiddetta normalità normata. Se non cogliamo in tutto questo, un forte segnale di pericolo e una inespressa richiesta di aiuto, continuiamo ad essere conniventi e fautori, oltre che maggiormente responsabili della morte sociale di questa generazione!

Da madre, con l’aiuto di pochissime persone, che hanno preso a cuore la mia denuncia sociale, sono entrata in Senato e in Parlamento a chiedere aiuto, riuscendo ad ottenere la costituzione di un tavolo tecnico per studiare una legge a tutela dei minori in rete, che ad oggi però, non è riuscito a bypassare le difficoltà incontrate. Per tale ragione, torno in questa sede, a rivolgere un appello accorato a tutti coloro che comprendono la portata del problema senza minimizzarne la gravità e i possibili esiti futuri e sono disposti a non restare indifferenti ed inerti davanti ad un universo adolescenziale in autodistruzione sotto i nostri occhi.

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Non basta rinviare le soluzioni alle singole famiglie, esortare genericamente i genitori a controllare di più e togliere i cellulari! I ragazzini oggi riescono laddove si vieta, ma soprattutto e per questo è urgentissimo regolamentare la rete a livello nazionale ed europeo, approvando una normativa capillare e stringente in relazione al vulnus esistente e in difesa dei minori!

E che non si dica che solo i genitori hanno lasciato da sola questa generazione! A livello nazionale ed europeo, non si riesce a mettere come primo punto, la messa in sicurezza dei giovani! Si spendono tante parole ma zero fatti!

Ci vuole dialogo, ma ci vuole informazione e formazione, per questo è fondamentale la scuola, come agenzia educativa. Si ha obbligatoriamente bisogno di una identità digitale, di definire i limiti del social che confini non ha. Ci sono negozianti che attirano le ragazzine cui chiedono la loro immagine per reclamizzare i loro prodotti, in cambio di moneta e/o regalie varie.

Il mondo dei social è il paese dei balocchi, dove confluiscono l’attenzione e la concentrazione dei ragazzi. Ora parlo da docente, per noi insegnanti oggi è molto complesso fare lezione, noi non siamo sufficientemente rapidi e catalizzatori di interesse. Abbiamo una generazione da aiutare, li stiamo perdendo uno ad uno.

Rimango in attesa di un Vostro decisivo intervento a nome di tutte quelle mamme che ogni giorno vedono spettacoli raccapriccianti cui non hanno strumenti sufficienti per far fronte!".

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