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FRASCATI (attualità) - La bella foto scattata ieri mattina da un nostro affezionato lettore
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Uno scatto molto affascinante, realizzato dall'immediata periferia romana e che immortala, all'alba, lo skyline dei Castelli romani.
Ad inviarcelo è stato, ieri mattina, un nostro lettore che ha voluto condividere con noi la bellezza del momento.
Sono riconoscibili sulla destra il tradizionale cono di Monte Cavo, poi spostandosi a più a sinistra le più vicine alture del Tuscolo - sopra Frascati e Grottaferrata - e quindi, a sinistra, monte San Silvestro con ai piedi gli abitati di Monte Compatri, Rocca Prioraa e Monte Porzio Catone.
Seppur molto paziale, la veduta può comunque dare un'idea di quello che era l'edificio originario del vulcano Laziale, colosso che si ritiene fosse alto fino a 3000 metri (oggi le due più alte vette, il maschio delle Faete, 956 metri e Monte Cavo, 950 metri, sfiorano appena quota mille) e le cui ripetute e devastanti eruzioni hanno dato origine all'attuale conformazione della provincia centro-meridionale della Capitale e della zona del litorale.
Una storia, quella del vulcano Laziale, che si perde nella notte dei tempi e che - tremendamente affascinante - ancora oggi manda segnali del suo portentoso passato.
I terremoti che, fortunatamente non di frequente e con intensità modeste, vengono registrati nell'area dei Castelli romani, sono proprio la testimonianza diretta (insieme ad altri indicatori) della perdurante attività di un vulcano che non è da considerarsi estinto.
Anzi.
La zona dei Colli Albani, dove siedono i Castelli romani, è considerata difatti a rischio sismico moderato.
L'ultima eruzione nota è stimata attorno al 600 a. C., comunque dopo la fondazione di Roma. Emissioni di gas con colate di fango vengono datate fino al IV secolo a.C. Il periodo di eruzione viene considerato compreso tra i 30 ed i 40mila anni.
Un gigante che insomma dorme. Ma non del tutto.
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