Il cibo fast food aumenta l'asma e le malattie respiratorie

Pubblicato: Mercoledì, 18 Luglio 2018 - redazione attualità

fast foodFRASCATI (benessere) - Un ulteriore danno provocato dalla cosiddetta "alimentazione spazzatura"

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Non è certamente una novità, che il cibo fast food è classificato come alimentazione spazzatura. Ma diventa importante quando a lanciare l’allarme è il mondo medico. Troppo spesso l’eccessiva superficialità su un argomento, come quello legato alla sana alimentazione può fa sorgere delle complicanze sul nostro organismo con conseguenze disastrose.

Questa volta la ricerca scientifica sul fast food viene dalla Cina: i ricercatori dell'Università di Sichuan hanno rilevato un legame tra il consumo di questi prodotti e una maggiore probabilità di malattie respiratorie.

Nel dettaglio, mangiare questi pasti aumenta i casi di asma, respiro sibilante e molte altre malattie allergiche come l'eczema e la rino-congiuntivite. Il lavoro ha analizzato 16 studi svolti in precedenza. L'assunzione di hamburger e prodotti simili per almeno tre volte a settimana è stata associata in modo predominante a malattie allergiche. Gli autori sottolineano che una dieta di scarsa qualità può contribuire allo sviluppo e alla progressione dell'asma e del respiro sibilante attraverso diversi meccanismi. Alcuni mesi fa anche un altro studio dell'Università di Bonn, pubblicato su Cell aveva sottolineato il pericolo: il fast food rende il sistema immunitario più 'aggressivo' sul lungo termine.

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Quest'ultimo reagisce a una dieta con molti grassi e calorie come a un'infezione batterica. Il cibo poco sano, secondo la ricerca, sembra rendere le difese del corpo più aggressive a lungo termine e, anche molto tempo dopo il passaggio a una dieta sana, rimangono tracce. Questi cambiamenti a lungo termine possono essere coinvolti nello sviluppo di aterosclerosi e diabete. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno preso in esame dei topi, somministrando loro per un mese una dieta con grassi, zuccheri e poche fibre. Gli animali hanno quindi sviluppato una forte risposta infiammatoria in tutto il corpo, quasi come dopo un'infezione da batteri pericolosi. Quando i ricercatori hanno offerto ai roditori la loro tipica dieta a base di cereali per altre quattro settimane, l'infiammazione acuta è scomparsa. Ma anche dopo che era trascorso del tempo, molti dei geni che erano stati attivati durante la fase in cui i roditori erano stati nutriti con cibo poco sano erano ancora attivi. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a identificare il "sensore fast food" nelle cellule immunitarie, che riconosce il cosiddetto junk food come "pericoloso".

Analizzando 120 campioni di sangue, hanno trovato prove genetiche del coinvolgimento del cosiddetto inflammasoma NLRP3. Gli inflammasomi sono importanti complessi di segnalazione intracellulare che riconoscono agenti infettivi e altre sostanze nocive. Come questo specifico NLRP3 riconosca l'esposizione del corpo al cibo del fast food rimane ancora da determinare.

L’insegnante Marco Staffiero (nome spirituale Ardas Sadhana Singh) è insegnante certificato di Kundalini Yoga, il suo diploma è riconosciuto a livello internazionale dal KRI (Kundalini Research Institute) e dall’IKYTA (International Kundalini Yoga Teacher Associations) e a livello nazionale  dalla UISP – Area Discipline Orientali. Ha seguito il corso di formazione insegnanti con Guru Shabad De Santis, il primo insegnante di Kundalini Yoga in Italia, presso il centro Yogi Bhajan Akhara, a Roma. Attualmente insegna a Frascati, Grottaferrata, Ariccia, Pomezia e Roma. Nel corso degli ultimi anni ha rivolto grande attenzione verso le discipline olistiche e le medicine alternative, la sana alimentazione e il benessere psico-fisico. Ha una laurea in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali e dal 2009 è iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio. Approfondisce come giornalista e studioso diverse tematiche, che riguardano anche i fenomeni dello stress e dell’ansia nel nostro tempo. Collabora attualmente on line con “Il Giornale dello Yoga“ e con il quotidiano “L’Osservatore d’Italia”. Con quest’ultimo si occupa prevalentemente di malattie ambientali ed elettrosmog.

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