Regionali Lazio, folla per Sergio Pirozzi che però non scioglie le riserve. In prima fila c'è la sua terra - LE FOTO
Pubblicato: Martedì, 24 Ottobre 2017 - Marco Caroni
ROMA (politica) - Il sindaco di Amatrice in un affollato Salone delle Fontane all'Eur con almeno 1500 persone racconta la sua esperienza e lancia molti messaggi. Ma sulle Elezioni non si sbilancia ancora
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Sergio Pirozzi non scioglie le sue riserve ed in un'affollatissimo incontro all'Eur con almeno 1500 persone, al quale presenziano il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori, il segretario della Lega Nord, Giorgia Meloni per Fratelli d'Italia, Matteo Salvini insieme alla sua compagna Elisa Isoardi, l'Onorevole Buonasorte, l'ex Presidente della Regione Lazio Francesco Storace, l'ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'ex consigliere regionale Luca Malcotti, annuncia la sua candidatura da presidente della Regione Lazio.
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"Sergio - si diceva in sala prima dell'inizio dell'atteso incontro - è una persona per bene. Una persona che conosce il territorio e che può fare qualcosa di buono per noi, per le popolazione terremotate. E' sempre stato in prima linea, il Sergio Pirozzi che avete visto in questi mesi, è semplicemente il Pirozzi che conosciamo noi".
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"Fare il sindaco è una missione - afferma Pirozzi - non si fa per la carriera. I 22 anni di esperienza amministrativa sono un bagaglio importante. Sono un mister in aspettativa forzata ed ora alleno la mia gente. Il mister lascia la squadra solo quando il campionato è finito". "I miei oggetti sono tre felpe e gli scarponi - prosegue - le felpe di Rieti, dell'Italia e di Amatrice e gli scarponi della mia terra". "Noi siamo sempre rimasti avvinti alla nostra terra a dispetto della politica che ha sempre prediletto i grandi. Oggi ho invitato tutti i leader dei partiti perchè - aggiunge - tutti hanno rispettato il dolore della mia terra". Renzi e Di Maio erano impegnati. 
"Io ho sempre fatto il tifo per gli indani perchè hanno sempre difeso la loro storia - continua - il comune denominatore è che il grande divora il piccolo. Sono uno che non molla mai e che da una sconfitta sa ripartire. Ricordo il mio assessore Bruno Porro come esempio di uomo e di amministratore di un piccolo borgo". Sul caso degli ultrà e degli adesivi su Anna Frank il giudizio è netto: "Confermo che degli imbecilli non possono infangare il mondo degli ultrà. Questi sono ragazzi e ragazze che sono venuti da noi ad aiutarci a salvare vite".
Quindi passa alla materia amministrativa: "Nei piccoli comuni gli amministratori si pagano tutto, per il semplice motivo che i cittadini ci controllano e sanno come e cosa spendiamo. Il 16 settembre abbiamo fatto riparitre Radio Amatrice. Con la scuola comunale poi hanno provato ad impallinarmi: è stato uno sciacalaggio mediatico che non dimentico".
Quindi il passaggio sulla eventuale candidatura regionale: Pirozzi si presenta o no? "Comprate il libro - scherza il sindaco -, i diritti d'autore vanno a 3 istituti, uno del nord, uno del centro, uno del sud: tutta Italia ci ha aiutato". E ancora: "Pensavate che ero uno sprovveduto a venire qui a parlare di una cosa alla quale non penso, proprio nel giorno del libro? Mi dispiace se qualcuno è rimasto deluso: potete tornare a casa".
E a riparlare ancora della sua Amatrice. Con immenso orgoglio.
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