Crisi idrica, stop prelievi dal lago di Bracciano. Acea: "Per 1,5 milioni di romani sarà turnazione". Caos politico

Pubblicato: Sabato, 22 Luglio 2017 - Redazione 3

ROMA (attualità) - Ieri la decisione della Regione Lazio. I deputati del Pd: "Il gestore fa terrorismo psicologico. La Raggi invece continua a fare melina"

ilmamilio.it

L'atto con cui ieri la Regione Lazio ha imposto lo stop ad Acea ai prelievi idrici dal lago di Bracciano (LEGGI l'articolo) ha scatenato una lunga onda di reazioni. In primis da parte dello stesso gestore del servizio idrico.

In una nota diffusa nelle scorse ore, Acea evoca uno scenario particolarmente allarmante.

"Acea prende atto e si adegua all'ordinanza adottata oggi dalla Regione Lazio circa la sospensione, nell'arco di una settimana, della captazione dal lago di Bracciano". Lo si legge in una nota di Acea Spa. "Una decisione unilaterale e illegittima, che comporterà una serie di importanti e gravi conseguenze per i cittadini di Roma. La drastica riduzione dell'afflusso di acqua alla rete idrica della Capitale ci costringerà, infatti, a mettere in atto una rigida turnazione nella fornitura che riguarderà circa 1.500.000 romani. Acea, comunque, si impegna sin d'ora ad elaborare un piano dettagliato di emergenza che, non appena pronto, sarà messo a disposizione e comunicato capillarmente alla cittadinanza. Il Gruppo altresì tutelerà in ogni sede non solo le proprie ragioni, ma anche gli interessi di tutta la sua utenza".

Non si fa attendere la replica di alcuni deputati del Partito democratico. "Oltre l’indifferenza dimostrata in questi mesi di fronte alle gravi condizioni del Lago di Bracciano, Acea si permette anche il lusso di fare terrorismo psicologico minacciando una turnazione idrica per un milione e mezzo di romani, a seguito della decisione assunta ieri dalla Regione Lazio di bloccare i prelievi dal bacino a nord della Capitale. Sostenendo che Roma possa incorrere il rischio di una seria crisi idrica, Acea contraddice se stessa e i dati che ha fornito in questi ultimi mesi. Uno: lo scorso 7 luglio, alla presenza della Regione Lazio e dei sindaci dei paesi del lago, il presidente Saccani ha ribadito che le captazioni dal bacino lacustre incidevano appena per l’8% del fabbisogno di Ato2".

"A riguardo, dunque, si evince che il venir meno dell’apporto del lago non avrebbe comportato una situazione così allarmante come Acea oggi vuol far pensare. Due: il 13 luglio, Acea ha comunicato formalmente alla Regione Lazio di avere già posto in essere degli accorgimenti e dei lavori per il risparmio idrico che, a quella data, gli avevano consentito di recuperare ben 1.770 litri/secondo di acqua. In quest’ottica, sottraendo ai 1.770 l/s recuperati i circa 1.200 l/s captati dal lago di Bracciano, si evince che oggi Acea può addirittura contare su un surplus di acqua pari a circa 570 l/s. Tre: lo scorso 23 maggio, con la diffusione di un suo report (LEGGI l'articolo de ilmamilio.it, la prima testata a lanciare l'allarme emergenza idrica), Acea ha palesato inequivocabilmente che nel periodo successivo a luglio il prelievo dal lago di Bracciano avrebbe inciso in misura inferiore sul bilancio idrico di Ato2. In questo quadro, dunque, Acea, invece di iniziare questa indegna campagna di terrorismo psicologico, pensi a investire una parte di quei 70milioni annui di utili al fine di trovare soluzioni adeguate e continuare a garantire il normale servizio idrico anche nella Capitale. A riguardo è auspicabile un intervento serio e rigoroso anche della stessa Virginia Raggi che non può continuare a fare melina e lasciare le responsabilità esclusivamente agli altri. Come sindaca di Roma, sindaca metropolitano e socia di maggioranza di Acea, Virginia Raggi ha il dovere di uscire allo scoperto e onorare i suoi compiti e i suoi doveri. Invece di rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa, iniziasse a imporre ad Acea il silenzio, tanto da mettere fine a questo allarmismo, invitandola di contro a lavorare al fine di garantire ai romani il corretto e normale utilizzo del servizio idrico”. Lo hanno riferito i parlamentari dem, Emiliano Minnucci, Fabio Melilli, Andrea Ferro, Ileana Piazzoni e Marietta Tidei.

"L'assenza di pianificazione unita all'improvvisazione sono un combinato disposto dannoso e dirompente. Quanto sta accadendo sul fronte dell'approvvigionamento idrico tra Regione e Roma Capitale ne è l'esempio. Per anni Nicola Zingaretti, nonostante i segnali delle scorse stagioni, non ha pianificato azioni di contrasto ai prelievi dai bacini idrici del Lazio, sottovalutando la problematica e con la complicità della sindaca Virginia Raggi nella sua inadeguatezza, quasi 2 milioni di romani resteranno senz'acqua. Nemmeno fossimo in qualche deserto africano. Ai cittadini che pagano bollette salate e sprechi, purtroppo, non resta che assistere a questo ridicolo balletto scaricabarile tra Acea, Roma Capitale e Regione Lazio che altro non è che una danza della pioggia di incompetenti governanti che sperano solo in questo per coprire la loro negligenza". È quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d'Italia