STORIE & METALLO - Giorgio III il folle. Su Netflix la bella storia (con licenza) della regina Carlotta

Pubblicato: Venerdì, 02 Giugno 2023 - Marco Caroni

giorgioIII carlotta netflix medaglia ilmamilioROMA (storie & metallo) - Una pagina di storia britannica vecchia di oltre due secoli

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Questa è una bella e curiosa storia che, un po' datata, ha trovato nuovi fasti in queste settimane grazie alla miniserie statunitense "La regina Carlotta", pubblicata da Netflix.

Una storia che sulla celebre piattaforma di streaming è stata senza dubbio un po' rivisitata (e certo non per particolari così trascurabili) ma che andava la pena di raccontare anche perché attraversa un momento storico particolarmente importante.

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 Quando Giorgio III, nipote di Giorgio II e figlio del già defunto Federico (il principe di Galles) diventa Re nel 1760 ha 22 appena anni e non ha ancora una moglie. Il sovrano, membro della dinastia Hannover di origine tedesca, è il primo dei suoi a nascere in Gran Bretagna ed a parlare inglese. Ma gli serve una moglie. La ricerca dura poco: all'inizio di settembre del 1761 Giorgio sposa Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, la cui famiglia di era proposta alla casa reale inglese.

Giorgio III non è un sovrano qualsiasi. Il suo è un regno che attraversa eventi epocali, dalla rivoluzione industriale alle guerre di Indipendenza degli Stati Uniti alla Rivoluzione francese e le successive guerre napoleoniche. Quando nel 1820 Giorgio III muore, è il sovrano britannico più longevo. Dopo di lui avrebbero regnato più a lungo, però, Vittoria (sua nipote) e quindi Elisabetta II.

Eppure, Giorgio III passa alla storia per la sua lunga malattia mentale. Un disturbo che, forse porfiria provocata da un avvelentamento da piombo o ancora un avvelanamento da arsenico, ne accompagna gran parte della sua vita da regnante.Judo Frascati 3 ilmamilio

Di Carlotta, protagonista della miniserie Netflix firmata da Shonda Rhimes, per la verità non si sa molto prima che arrivi a corte. Studi recenti teorizzano che possa essere stata la discendente (di pelle scura) di regnanti portoghesi ma nei ritratti dell'epoca compare sempre con la pelle bianca come la cera. Di fatto, nella serie Carlotta (da giovane interpretata dalla bellissima 21enne India Amarteifio e da matura da Golda Rosheuvel) ha la pelle nera e proprio questa particolarità porta su Netflix ad un filone narrativo parallelo a quello principale che vede come protagonista la bella Lady Agatha Danbury (Arsema Thomas da giovane, Adjoa Andoh da matura).

Eppure è anche e soprattutto di Giorgio III (interpretato dal bravo Corey Mylchreest) che si parla: un sovrano in preda ad una malattia che per la verità nella fiction è resa probabilmente come troppo precoce. Malattia che però nel 1811, quando ormai l'età napoleonica è quasi al tramonto, costringe il "re folle" a ritirarsi nel castello di Windsor, lasciando il trono al figlio primogenito, il principe reggente Giorgio IV. Incoronato nel 1820, alla scomparsa del longevo padre, Giorgio IV è destinato a poca fortuna e ad un regno, lungo 10 anni, caratterizzato anch'esso dalla malattia mentale e dalle sofferenze fisiche.

 

Chissà se il produttori de "La regina Carlotta", considerato un prequel delle due stagioni precedenti di Bridgerton, a seguire intenderanno indagare - pur sempre con molto beneficio d'inventario - su quello che poi nel complicato ramo britannico della dinastia Hannover è un '800 non facile.

Vale qui infatti la pena ricordare che per quanto Giorgio III e Carlotta ebbero la bellezza di 15 figli (13 dei quali arrivati sino all'età adulta), un'incredibile sterilità e fagilità riproduttiva colpì i successori del "re folle". Basti pensare che quando nel 1830 muore Giorgio IV (obeso e malato da tempo), a salire sul trono è un fratello di questi, Guglielmo IV: Giorgio IV infatti aveva già perso l'unica giovane figlia, Carlotta Augusta, morta durante un parto. Non sorte migliore sarebbe toccata alla successione di Guglielmo IV che pure aveva avuto molti figli illegittimi con l'attrice irlandese Dorothea Bland e che aveva visto le uniche due figlie legittime, avute con Adelaide di Sassonia-Meiningen (cui venne dedicata la città australiana di Adelaide), Carlotta ed Elisabetta morire in tenerissima età.

E dunque, quando nel 1837 anche Guglielmo IV passa a miglior vita, ecco che la prima in linea dinastica è la figlia del fratello di Guglielmo IV e di Giorgio VI, Edoardo (quarto figlio di Giorgio III): Vittoria. Questa però è davvero tutta un'altra storia (LEGGI STORIE & METALLO - La regina dal volto triste e severo: Vittoria, che seppe segnare un'epoca).

 DUE ULTIME CONSIDERAZIONI - Nella drammatizzazione di Netflix, alcune cose sono inventate ma altre sono vere. Come vero, ad esempio, è l'incontro tra Carlotta (una mecenate delle arti, della musica e della botanica) e Wolfgang Amadeus Mozart, avvenuto nei primi anni di regno. La regina teutonica si sarebbe vantata di aver scoperto il grande talento musicale viennese e questa circostanza risponderebbe al vero.

L'ultima considerazione è sulla scelta dell'aitante Corey Mylchreest per interpretare Giorgio III da giovane: probabilmente il vero Giorgio III, almeno per come ce lo tramandano monete, medaglie e soprattutto ritratti, non poteva vantare un così fascinoso personale.

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medaglia1802 giorgioIII ilmamilio

LA MEDAGLIA - Piuttosto ricercati e valorizzati, i coni di Giorgio III - il sovrano che con la sua follia ha cavalcato le guerre napoleoniche e gli albori della rivoluzione industriale - hanno un grande fascino.

Quella qui proposta, in bronzo, è la medaglia coniata nel 1802 per il trattato di Amiens che avrebbe dovuto gettare le basi per una pace duratura tra la Francia di Napoleone e l'Inghilterra. Il trattato, firmato nella città francese di Amiens da Giuseppe Bonaparte (fratello maggiore di Napoleone e negli anni successivi re di Napoli e re di Spagna) e dal generale inglese Lord Charles Cornwallis, aveva l'obiettivo di riconoscere formalmente la Repubblica francese. La pace successiva al trattato tra Inghilterra e Francia sarebbe durata appena un anno.

Il 1802 è anche l'anno in cui Napoleone istituisce la Repubblica italiana con capitale Milano. Dura fino al 1805 quando Napoleone la trasforma in Regno d'Italia e si fa incoronare re nel duomo di Milano: sul suo capo si posa la corona ferrea.

La medaglia qui sopra rappresentata, dal diametro di 48 millimetri e dal peso di 54 grammi, al dritto presenta re Giorgio III (all'epoca 64enne) rivolto verso sinistra. Al rovescio la pace cammina sulle armi deposte: in alto l'iscrizione "Triumphis potior", in esergo "Pax ubique MDCCCII".

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