Frascati, l'opposizione spinge: "Attendiamo Consiglio sui fatti del 25 gennaio. E tante altre risposte"
Pubblicato: Venerdì, 08 Febbraio 2019 - redazione politicailmamilio.it - nota stampa
Dai 7 consiglieri di opposizione riceviamo e pubblichiamo.
"Mentre aspettiamo fiduciosi che venga convocato il Consiglio comunale da noi richiesto per far chiarezza su quanto avvenuto il 25 gennaio, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di una delle due parti coinvolte che smentiscono in pieno chi in questi giorni, sui social e per strada, derubricava l’accaduto a “fatti privati”, non possiamo fare a meno di notare l’improvvisa verve comunicativa di questa maggioranza di solito silente.
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Ed ecco, dunque, che veniamo informati sull’acquisizione delle aree Ater di Fausto Cecconi, per cui l’opposizione ha protocollato in questo anno e mezzo diverse interrogazioni per sollecitarne la presa in carico, oppure dell’abbattimento di una palma a Corso Italia, che, probabilmente, si sarebbe potuto evitare se, come richiesto sempre dalle opposizioni, si fosse fatta per tempo una ricognizione di tutto il patrimonio arboreo del Comune.
Non ci stupiremmo se ora riaprissero il Parco Archeologico come da noi richiesto mesi fa, o se iniziassero a lavorare alle dismissioni, altra nostra richiesta. Siamo contenti, dunque, di svolgere un ruolo propositivo e costruttivo per questa maggioranza, che prende spunto dalle nostre segnalazioni per intervenire sulla città: siamo le sentinelle sul territorio, in mezzo alla gente, per coloro che volano alto e non vedono i problemi dei cittadini.
Magari il prossimo Consiglio comunale, per il quale stiamo ancora aspettando la convocazione e che da Regolamento deve svolgersi entro e non oltre il 24 febbraio, sarà l’occasione non solo per fare la massima chiarezza su quanto accaduto il 25 gennaio ma anche per avere qualche risposta in più, pure da quei consiglieri comunali che finora non si sono certo distinti per partecipazione attiva. Ammesso e non concesso che, visti gli argomenti delicati, sia consentito loro di parlare.
Non ci aspettiamo colpi di scena, soprattutto perché sappiamo che mettere in discussione il presidente del Consiglio romperebbe definitivamente gli equilibri di una maggioranza più preoccupata di apparire che di essere, ma ci auguriamo che sia fatta piena luce su un episodio che, ancor più perché dettato da motivi politico-amministrativi, ha sporcato l'immagine dell'istituzione che tutti noi rappresentiamo.