Materiale antincendio per prevenire l’accensione di fiamme

Pubblicato: Giovedì, 02 Maggio 2024 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - L’uso di diverso Materiale antincendio permette di prevenire l’accensione di fiamme, prevenire la sua alimentazione fino a impedire che il fuoco si propaghi

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Prevenire gli incendi è possibile valutando i rischi che i hanno in casa a causa di un uso scorretto di fiamme libere, accessori elettrici oppure addirittura per caminetti o altri impianti di riscaldamento. L’uso di diverso Materiale antincendio permette di prevenire l’accensione di fiamme, prevenire la sua alimentazione fino a impedire che il fuoco si propaghi.

Vero è che prima di affrontare una tale spesa, cioè quella di applicare in casa tali materiali, meglio che si conoscano le diversità e quali siano la loro efficacia. Senza contare che possiamo avere impianti antincendio che siano progettati direttamente da parte di professionisti del settore. Quest’ultimi eseguono una perizia accurata su quali sono i rischi e pericoli che si hanno in casa, da cosa essi siano determinati e come si alimentano. Occorre un sopralluogo e ispezione. Poi ci sono controlli dell’ambiente e su cosa si deve avere per poter prevenire o bloccare un incendio.

IGNIFUGO, NON SPEGNE IL FUOCO

Definire del materiale come “antincendio” è diverso dal termine ignifugo. Spesso però ci si confonde tra i due termini e si ha la convinzione che siano la stessa cosa.

L’ignifugo indica l’impossibilità di prendere fuoco, perfino se esposto ad una fiamma libera. Per esempio esistono le porte in legno a taglio termico in cui si ha una tipologia di lavorazione che priva il materiale di ossigeno. Inoltre ci sono delle vernici protettivi dal calore e poi la fibra del legno sarà molto essiccata in modo da rendere difficile la sua bruciatura. Unitamente troviamo la forma a taglio termico che è più difficile, per le fiamme, da lambire.

Cosa capita quindi quando le fiamme sono a contatto diretto con questa porta? Il fuoco non riesce a bruciare la sua fibra, nonostante l’attacchi direttamente, perché non riesce a respirare. La carenza di ossigeno impedisce al fuoco di rigenerarsi. L’impossibilità a riscaldare e poi a bruciare il legno, pian, piano, spegne il fuoco stesso.

Precisiamo che però i prodotti ignifughi hanno una resistenza al fuoco per un lasso di tempo. Da un minimo di 10 minuti fino ad un massimo di 3 ore. Se in questo tempo le fiamme non riescono ad alzare la loro temperatura, esse resistono.

Questo è quindi il significato specifico del termine ignifugo che rientra nei materiali che sono antincendio, ma che hanno un ruolo “passivo”. Essi quindi non possono spegnere direttamente il fuoco.

Antincendio: materiali efficaci

Mentre l’antincendio indica qualsiasi materiale che possa spegnere le fiamme in modo diretto. Questi materiali li ritroviamo all’interno degli estintori. Per esempio le polveri sono appunto antincendio perché private di ossigeno e di fibre che alimentano le fiamme. Ovviamente si tratta di una polvere chimica bivalente. Al suo interno troviamo bicarbonato di potassio o sodio. Ci sono poi quelli a schiuma dove c’è un elemento chimico che si espande una volta fuoriuscito e che soffoca le fiamme. Oppure il CO2 che è tra i migliori poiché estremamente efficace perfino su grandi incendi.

Inoltre gli estintori hanno una classificazione che parte dalla B che permette di spegnere i liquidi o gas infiammabili. Il tipo C è ideato per dei fuochi elettrici, per esempio derivanti da cortocircuiti. Il D invece è per quei metalli che sono infiammabili. Fino alla F che spegne incendi che sono alimentati da oli o grassi commestibili.